Firmato l’atto d’avvio del procedimento istitutivo del North Adriatic Summer Institute.
Eccoli, il Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il Sindaco del Comune di Trieste Roberto Di Piazza, e il Presidente della Fondazione Internazionale Trieste per il Progresso e la Libertà delle Scienze prof. Stefano Fantoni, fisico nucleare di fama internazionale. Sono seduti a un tavolo, l’uno di fianco all’altro. Pochi minuti di preliminari… ed è fatta! L’uno dopo l’altro, i tre convenuti firmano una lettera d’intenti in cui tra l’altro si chiede il sostegno del Governo Italiano — già largamente promesso — per la fondazione del North Adriatic Summer Institute (NASI), primo istituto al mondo per lo studio e la promozione multidisciplinare dei principi fondamentali della Scienza e della Sostenibilità e delle sue applicazioni nei sistemi fisici, computazionali biologici e sociali.
Riferita in questo modo, la notizia potrà risultare d’importanza relativa. Ma è un abbaglio. Si tratta invece di una novità di grande rilevanza, perché il NASI è destinato a essere il primo nucleo della Trieste Valley, l’equivalente italiano della Silicon Valley, il centro globale per l’alta tecnologia, l’innovazione, il capitale di rischio, e i social media nel sud della San Francisco Bay Area in California.
Concepito sul modello del Colby Summer Institute in Environmental Humanities di Santa Barbara, California, il NASI proporrà tre-quattro seminari residenziali all’anno, di alta valenza scientifica, ciascuno della durata di alcune settimane e dedicato a un tema specifico, con il coinvolgimento di personalità internazionali di grande notorietà, esperti di vari settori. Avrà sede in Porto Vecchio a Trieste — l’enorme area in via di riqualificazione —, in un edificio appena rinnovato, chiamato Centrale Termoidraulica, e potrà organizzare i suoi meeting e conferenze nel nuovo, super-tecnologico Centro Congressi, situato proprio di fronte alla Centrale.
Trieste, crocevia tra nord e sud, e tra est e ovest dell’Europa, è un hub dinamico per la ricerca, la scienza e l’innovazione, vanta una lunga tradizione incentrata sulla crescita e lo sviluppo sostenibili, ed è rinomata per l’alta concentrazione di istituzioni scientifiche. È infatti sede d’una grande Università degli Studi e di numerosi enti di ricerca e di alta formazione: dall’ICTP-Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam all’ICGEB-Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia, dalla TWASS-Accademia Mondiale delle Scienze al CNR-Centro Nazionale delle Ricerche, all’INFN-Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dall’OATS-Osservatorio Astronomico di Trieste all’OGS-Istituto Nazionale di Oceanografia di Geofisica Sperimentale, da Elettra Sincrotrone Trieste all’Area Science Park, dalla SISSA-Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, all’IRCC “Burlo Garofalo”, superqualificato ospedale dei bambini.
Da ultimo è stata scelta come Città Europea della Scienza 2020 e ha ospitato l’EuroScience Open Forum (ESOF), una conferenza scientifica generale biennale, paneuropea, dedicata alla ricerca scientifica e all’innovazione, che si è tenuta nel Luglio 2020 sia con parti fisiche, sia con parti virtuali interconnesse, riscuotendo un enorme successo in campo scientifico a livello planetario.
Ed ecco la notizia che interessa direttamente TUTTI Europa 2030 e che giustifica questo articolo.
Riepiloghiamo che cosa è TUTTI Europa 2030, a beneficio di coloro che ne sentono parlare per la prima volta. È un’associazione culturale indipendente, che riprende esperienze nel campo del giornalismo e in quello dell’associazionismo degli anni ’70-inizio ’80, e ha sede a Roma e diramazioni in tutta Italia. È formata dagli oggi diversamente giovani che hanno animato la stampa studentesca post-sessantottina e che, quarant’anni dopo, ripropongono in versione aggiornata le loro idee democratiche, europeiste e solidariste, legate alla sostenibilità.
L’Associazione offrirà il proprio sostegno all’iniziativa che mira all’istituzione del NASI facendosi promotore di una conferenza sul tema “Trieste Futura. In cerca di un modello di crescita sostenibile”, da tenersi a Trieste nella primavera-estate 2021, possibilmente in presenza. La conferenza metterà in luce il ruolo che gli enti di ricerca, le scuole di alta formazione, e le altre istituzioni culturali di Trieste, nonché le imprese del Friuli Venezia Giulia, tra cui quelle che occupano nel settore della Tecnologia Digitale e Multimediale, possono svolgere per la conversione all’economia sostenibile e per orientare e supportare le scelte politiche e amministrative in questa direzione, proponendo un modello di crescita economica compatibile con l’esigenza del rispetto dell’ambiente naturale e del principio di equità intergenerazionale e intra-generazionale. L’occasione sarà propizia per evidenziare in aggiunta l’apertura di Trieste al resto del mondo e le opportunità derivanti alla città e all’Italia dall’inserimento del suo porto marittimo nei grandi flussi di traffico merci tra il Mondo Mediterraneo, l’Estremo Oriente e l’Unione Europea. Da qui l’auspicato coinvolgimento in essa di grandi imprese triestine che si occupano di Trasporti e Logistica.