«Sono la prima Vicepresidente, ma non sarò di certo l’ultima». Con queste parole nello scorso novembre Kamala Harris, che proprio oggi si insedia a Washington, si è presentata agli Stati Uniti e al mondo, dopo un’elezione storica, che ha gettato una luce nuova sul futuro del pianeta tutto.
Ho avuto l’onore di incontrarla l’anno scorso, con Star Jones, avvocata e giornalista impegnata per i diritti delle donne, e insieme abbiamo discusso del ruolo delle donne nel mondo di domani, nel quadro della preparazione del Women’s Forum Americas che doveva tenersi a Chicago in primavera.
Si tratta di una svolta epocale, certamente, perché nessuna donna aveva mai ricoperto una posizione tanto elevata in capo alle istituzioni americane. Ma ancor più, tale incarico mostra, in un tempo tanto difficile e di triplice crisi – sociale, economica e sanitaria – che le donne possono e devono avere le stesse opportunità, le stesse risorse, le stesse competenze degli uomini, per concorrere in prima persona alla trasformazione della società e per portare il proprio contributo alle sfide attuali.
Al Women’s Forum for the Economy & Society, che sono onorata di dirigere dal 2017, ho voluto porre questa ambizione al centro di tutte le nostre attività. Creato nel 2005, il Women’s Forum, piattaforma con sede a Parigi e influenza mondiale, ha la missione di dare voce alla visione delle donne per la costruzione di un’economia e di una società più inclusive e prospere, valorizzandone il contributo non soltanto sui temi legati alla parità di genere, ma anche nelle principali sfide che riguardano l’umanità nel suo insieme.
Nel grave contesto della pandemia di COVID-19 che ha colpito il mondo intero, sono orgogliosa di come abbiamo saputo fortemente orientare i nostri lavori per promuovere una vera SHE-Covery, in cui le donne siano protagoniste del Rilancio. Si tratta di un’impostazione molto politica e necessaria, che mira non soltanto a realizzare una ripresa economica inclusiva, ma soprattutto ad assicurare dignità e giustizia per tutti.
Perché è tempo di agire, e in fretta. A livello mondiale, le donne rappresentano attualmente 224 milioni di imprenditori[1], 24% dei lavoratori del settore delle tecnologie[2], 22% fra coloro che concepiscono gli algoritmi[3], 11% dei lavoratori del settore della cyber security[4], 24,6% dei parlamentari[5], 20,7% dei Ministri nei Governi, 25 su 300 sindaci delle più grandi città del mondo[6] e oltre il 70% del personale del settore care[7].
Al Women’s Forum abbiamo un progetto: vogliamo cambiare questa situazione e con i nostri partner siamo convinti che, alla luce della pandemia, sia ancora più urgente riuscire in questa impresa. Non si tratta solo di ridurre le diseguaglianze, ma anche di performance economiche: basti pensare che con maggiore uguaglianza di genere nell’economia si creerebbero 240 milioni di posti di lavoro e si aumenterebbe il PIL mondiale di 28 000 miliardi di dollari da qui al 2025[8].
Per questo, appena arrivata, ho voluto creare 5 gruppi di lavoro, i Daring Circles, su altrettante grandi tematiche, nelle quali le donne sono piu colpite ma dove il loro contributo è essenziale. Si tratta di: Women4Business, Women4STEM, Women4AI, Women4Climate, Women4Health. In ogni Daring Circle, lanciamo iniziative concrete e troviamo soluzioni inedite.
Le nostre analisi sono fortemente supportate dai risultati del primo Barometro del Women’s Forum, lanciato, a livello G7, proprio nel 2020: si tratta di uno strumento unico, che ci permette di costruire proposte innovative rivolte a decisori pubblici e privati al più alto livello. Grazie alla comparazione fra realtà e percezione in tema di disuguaglianza di genere, abbiamo così modo di osservare i cambiamenti positivi in tema di inclusione e soprattutto di osservarne il progresso da un anno all’altro.
I risultati del primo Barometro del Women’s Forum sono carichi di sorprese.
Da una parte, gli stereotipi di genere restano particolarmente radicati: 53% degli intervistati, uomini e donne, sono convinti che una donna, se desidera essere una buona madre, deve accettare di sacrificare almeno in parte la propria carriera professionale. Con la pandemia, questo rappresenta un rischio reale di inversione della tendenza di progresso in tema di uguaglianza e pari diritti, nonché naturalmente una minaccia per la salute e per l’equilibrio psico-fisico delle donne.
Ma d’altro canto, il Barometro ci incoraggia grandemente, dal momento che i dati dimostrano che le iniziative del Women’s Forum vanno nella buona direzione. È una buona notizia constatare che l’84% degli intervistati pensa che sia necessario elaborare delle politiche innovative per assicurare un accesso equo ai finanziamenti pubblici e privati per le donne imprenditrici, il 78% ritiene che se le donne avessero un migliore accesso ai mestieri STEM, questo permetterebbe di avere un impatto positivo sulla società e sulla crescita economica, e che il 77% afferma che avere più donne nelle filiere tecnologiche significherebbe sviluppare maggiori applicazioni digitali e strumenti dell’Intelligenza Artificiale a vantaggio di tutti. Ancora, il 76% è convinto che, se le donne avessero un migliore accesso ai ruoli dirigenziali nelle grandi imprese, questo avrebbe delle conseguenze positive sulla reputazione e sull’immagine delle aziende stesse[9]. Risposte tanto positive ci confermano anche la pertinenza delle raccomandazioni di policy che nel 2020 ho trasmesso a nome del Women’s Forum ai Leaders del G7 nell’ambito della Call to Action per un Rilancio inclusivo.
Ogni anno portiamo le nostre proposte e le nostre ambizioni nei vari Women’s Forum che organizziamo in tutti i continenti: sono orgogliosa di affermare che nel 2020 abbiamo avuto un impatto su 30 milioni di persone nel mondo, con partecipazione effettiva di più di 25 000 persone al nostro Global Meeting Virtuale del novembre scorso.
Per il 2021, vogliamo insistere sull’urgenza di applicare un cambio di paradigma, perché questo sarà l’anno in cui si disegnerà il mondo di domani. Sono certa che si tratti di un’occasione da non perdere, di un momentum: ora più che mai abbiamo bisogno di un nuovo inizio, di un nuovo Rinascimento illuminato in cui le donne ricoprano un ruolo centrale.
Ora più che mai, abbiamo bisogno di alti livelli di occupazione femminile e di più donne nei laboratori di ricerca, nei consigli di amministrazione e ai tavoli decisionali, dove possano concepire i mestieri del domani, guidare una finanza etica e responsabile e stimolare l’innovazione.
Ora più che mai, al Women’s Forum abbiamo posto come priorità di assicurare che le donne siano al cuore dell’economia, della scienza e della società e che il loro valore aggiunto, il loro pensiero innovativo e la loro creatività siano riconosciuti. Ora più che mai, sentiamo il senso di urgenza, la necessità di garantire l’inclusion e la diversità dei nostri leaders.
Questo significa per noi realizzare la SHE-Covery. Questo proporremo ai Leaders del G20, quest’anno a Presidenza Italiana, nell’ambito del Women’s Forum Italy che organizzeremo a Milano il prossimo ottobre.
Il 91% degli intervistati nell’ambito del Barometro 2020 del Women’s Forum considera indispensabile realizzare l’uguaglianza di genere. Il mondo è pronto, le società sono pronte.
Cosa aspettiamo, per agire, ora, tutti insieme?
[1] Women’s Forum for the Economy & Society, Daring Circle Women4Business (2019), Unmasking the value of women’s economic empowerment in supply chains.
[2] World Economic Forum (2016), The Industry Gender Gap: Women and Work in the Fourth Industrial Revolution.
[3] World Economic Forum (2018), Assessing Gender Gaps in Artificial Intelligence.
[4] Forbes (2018), Cybersécurité et Numérique : Où sont les femmes ?
[5] World Bank (2019), statistics.
[6] UN Women (2019), Facts and figures: Leadership and political participation.
[7] World Economic Forum (2020), 10 lessons from the COVID-19 frontline for a more gender-equal world.
[8] McKinsey (2015).
[9] Women’s Forum for the Economy & Society (2020). Barometro, 1° Edizione
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