Qualche giorno fa le cronache hanno annunciato che è definitivamente tramontata, dopo oltre quattro anni di discussioni, modifiche, rinvii, l’idea di realizzare lo stadio della Roma nella zona di Tor di Valle.
Sembra che l’amministrazione comunale si stia già dando da fare per trovare una nuova collocazione di esso.
Di fronte allo stato di abbandono in cui versano molte strutture sportive c’è, però, da chiedersi se, prima di pensare a realizzare nuove opere, non sia il caso di ridare vita a quelle esistenti, attraverso una concessione di lungo termine che consenta alla concessionaria il recupero dei costi di restauro e di messa a norma degli impianti.
Per quanto riguarda il calcio, il recupero dello stadio Flaminio (che ha ospitato la finale dei mondiali del 1934 e le gare della XVII Olimpiade) dovrà essere preso in considerazione, dal Comune di Roma, prima di qualsiasi altra scelta.
Il restauro conservativo di quello stadio, che costituisce anche un importante patrimonio culturale della città, consentirebbe di completare l’opera di riqualificazione del “villaggio olimpico”, iniziata con la costruzione dell’Auditorium.
Per procedere, però, al recupero di quell’impianto, le cui dimensioni, ridotte rispetto allo stadio Olimpico, sono ormai divenute ottimali per la miglior fruizione di uno spettacolo che dopo l’avvento delle dirette televisive non ha più bisogno di ospitare moltitudini di spettatori, è necessario anche porre mano ad un sistema di trasporti che consenta, come accade in altre città europee, di raggiungere l’impianto utilizzando solo in minima parte il trasporto privato.
Per la ferrovia Roma – Viterbo si potrebbe prevedere una semplice modifica del tracciato con la costruzione di una stazione sotterranea in grado di servire, ad un tempo, sia l’Auditorium, che lo stadio Flaminio. Anche la tranvia veloce, che unisce Piazzale Flaminio a Piazza Mancini, potrebbe essere migliorata e potenziata per garantire un servizio migliore. Andranno poi rese funzionali le ampie aree di parcheggio che esistendo da tempo sono, però, state lasciate al degrado.
Inoltre, il recupero dello stadio in posizione centrale della capitale (siano nel territorio del secondo municipio) potrà consentire, nel corso della intera settimana, l’utilizzo degli ampi spazi, sottostanti l’impianto, che potranno avere una destinazione sia culturale, che commerciale; il tutto fruirà del migliorato sistema di trasporto pubblico di cui si gioverà anche l’Auditorium e quanto ruota intorno ad esso.
Il rilancio della capitale deve passare anche attraverso il recupero del proprio patrimonio. La manutenzione del preesistente è spesso più importante ed utile della realizzazione di nuova cementificazione.
Non bisogna dimenticare, infatti, che lo stadio in zona Tor di Valle costituiva soltanto il corollario di una massiccia opera di urbanizzazione prevista senza che, a supporto di essa, fossero state ipotizzate adeguate opere di urbanizzazione.