Il progetto avveniristico di ricarica senza le colonnine, mentre si viaggia sull’Autostrada A 35. Grandi aziende e tecnologie innovative sfidano la transizione green del governo Draghi.
Vuole andare più veloce di quello che è previsto nel PNRR. Il progetto “Arena del Futuro”, cioè di un tratto di autostrada in grado di dare carica alle auto elettriche senza farle fermare debutta in Italia. Aziende come Iveco, Fiamm, Mapei, Pizzarotti, Stellantis, TIM sperimentano sull’Autostrada A35 Brescia Bergamo Milano un tratto di circa 1000 metri con spire di metallo sotto l’asfalto che trasmettono energia. L’idea che un’auto elettrica potesse ricaricarsi mentre viaggia viene direttamente dalla fantascienza, ma il mondo green ormai avanza veloce. Gli ultimi tre anni hanno visto una crescita globale degli investimenti nella mobilità senza carburanti da far cambiare più volte le strategie alle grandi compagnie “fossili”. L’Italia ha deciso di fare la propria parte, per cui nel piano di ripresa post Covid ha stanziato un terzo delle risorse per la transizione ecologica. Una sfida sostenibile che dovrebbe aprire scenari entusiasmanti contro i cambiamenti climatici. Ne abbiamo parlato più volte su queste pagine, ma prima che Bruxelles stacchi i primi assegni le aziende provano a fare da sole. Mettono soldi propri, salvo poi cercare di riprenderseli con i progetti del Ministero della Transizione.
Sull’A35 il minicircuito sarà testato in autunno coinvolgendo anche le Università Roma Tre e di Parma. «Vogliamo sviluppare un innovativo sistema di mobilità delle persone e delle merci a zero emissioni lungo corridoi di trasporto autostradali», hanno detto in A35. Via, allora, ad un manto stradale amico dell’ambiente. Gli strumenti piazzati sotto l’asfalto portano energia wi-fi alle batterie delle auto mentre camminano. La potenza necessaria da erogare è ovviamente fondamentale e in questo caso si parla di circa 1 Megawatt. È tutto sperimentale, ma se (quando?) il sistema sarà applicato su larga scala, l’energia dovrà necessariamente aumentare. Energia verde chiaramente, su cui dovranno essere fatti investimenti di molti milioni di euro. Per ora sappiamo che la tecnologia che sarà adottata – “Dynamic Wireless Power Transfer” – è fornita dalla israeliana Electron. Le automobili in ogni caso dovranno essere equipaggiate con uno speciale ricevitore, mentre TIM sperimenterà la guida autonoma delle auto mediante la tecnologia 5 G. E il raccordo con la strategia del governo Draghi ? È da seguire con grande attenzione nei prossimi mesi. A Bruxelles l’Italia ha mandato un piano che prevede 750 milioni di euro per “lo sviluppo di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici”. Entro il 2026 il Ministro Cingolani ha scritto che saranno costruiti più di 21000 punti pubblici di ricarica, immaginando di vedere circolare 6 milioni di veicoli elettrici entro il 2030. Su quale manto stradale Cingolani non ha detto. E chissà che non serviranno neppure.