Alzi la mano chi conosce Olympe de Gouges. L’Europa è la civiltà dei diritti e nella modernità viviamo nel mito della Rivoluzione Francese e nel culto della Ragione Illuminata. Non ho intenzione, però, di raccontarvi la vita e l’opera di madame de Gouges e lascerò a Google il compito di informare gli eventuali interessati. Perché è così che la storia e la cultura delle donne viene trasmessa: per occasioni e curiosità personali. Arriverò direttamente all’oggi. Perché aumentano i femminicidi? Perché sono donne l’80% di coloro che hanno perso il lavoro a causa del COVID? Leggiamo il drammatico 2021-Report on Gender Equality in the EU. Per quante leggi abbiano adottato le nostre democrazie, le asimmetrie e le emergenze sono addirittura peggiorate. Non bastano le leggi per garantire le donne. Anche in Europa, per esempio, bisogna modificare abitudini, costumi e atteggiamenti invalsi da migliaia di. anni. Questo processo richiederà molto tempo prima di essere portato a termine. Agnes Heller, 2019 Il problema dunque non riguarda soltanto i diritti, non si misura il gap di genere con il numero di leggi emanate, ( tante leggi sono sintomo di problemi che non si riescono a risolvere?) Il problema è profondo. Parte dalle radici misogine della nostra cultura che consentono il continuo rinnovarsi delle stesse, identiche problematiche. Parliamo allora del rapporto tra i Diritti e la Conoscenza.
Cosa sappiamo della sessuazione dei saperi, di tutti i saperi: dalla storia alle scienze, dalla medicina alla teologia, e così via ? Dove si può apprendere che la categoria ‘donne’ è un’invenzione culturale che protegge la continuità socioeconomica del governo globale maschile del ‘così va il mondo’? È questo che definisco Analfabetismo di Genere: l’ ignoranza del lavoro intellettuale delle donne da 50 anni a oggi, a partire dal pensiero della differenza, una cultura imprescindibile per interpretare il presente complesso, arginare la regressione in atto, incidere sulle dinamiche istituzionali di trasmissione della conoscenza e cambiare mentalità e comportamenti, alla radice. No gender equity without culture change. Mi fa particolarmente piacere partecipare al Comitato TUTTI e avere l’opportunità di condividere le mie riflessioni sulla storia e il presente culturale delle donne confrontandomi con una redazione prevalentemente maschile, in questo interessante spazio dedicato alla Europa e in questo tempo emergenziale ma anche denso di aspettative. Anni fa ho dato avvio al centro studi Darps | Donne Arte Pensiero Società perché, insieme alle donne che si occupano di cultura che ho avuto la fortuna di incontrare sul mio percorso, mi è stato evidente quanto sia indifferibile prendere atto della necessità di un processo di ridefinizione del contesto culturale delle nostre vite e soprattutto di quelle de* più giovani. * Un processo di trasformazione dell’immaginario collettivo ancora iscritto in un ordine simbolico che non appartiene a noi donne, alla cui stratificazione di senso non abbiamo partecipato, ma che continua, invisibile e potente, a condizionare negativamente la complessità del nostro presente.