Quanto sta accadendo in Afghanistan lascia sgomenti tutti noi, i fatti, le immagini che ci arrivano, le testimonianze raccolte descrivono e prefigurano un film dell’orrore, orrore che torna dopo 20 anni di guerra inutile.
Le lancette della storia non tornano mai indietro e ora i talebani cercheranno legami internazionali a cominciare dalla Cina e dalla Russia che aspettavano da tempo questo momento per consolidare i loro interessi economici. È arrivato il momento di prendere atto definitivamente che la democrazia non si esporta e meno che mai con le armi, è questo il significato dell’art.11 della nostra Carta Costituzionale.
E purtroppo dobbiamo prendere atto che l’Europa è l’unico continente rimasto in cui i diritti umani vivono. Tutto il resto del mondo ignora questo fondamentale principio. A farne le spese sono i cittadini inermi e impotenti che vorrebbero vivere in pace e nelle migliori condizioni possibili. A gioirne saranno nazioni che non conoscono il valore della civiltà e istituzioni che fanno del cinismo la base della loro esistenza.
Ci impressiona giustamente quanto sta accadendo ma il mondo è pieno di guerre e di atrocità e di popoli che soffrono, di donne e bambine violate e torturate. Non illudiamoci, noi non possiamo fare nulla, solo cercare di riportare in patria i nostri connazionali e qualche cittadino afghano, laddove sarà possibile. Nulla di più. L’Europa, l’Italia possono e devono affrontare seriamente una discussione sulla pace e sulla democrazia e ragionare anche sulla presenza di truppe Europee nel mondo per lo più schierate a difesa di interessi economico militari. Prendiamo atto che la democrazia e la difesa dei diritti umani è patrimonio di un solo continente e che il resto del mondo non è con noi.