Biofilia per prevenire la “Sindrome dell’edificio malato”
Come riportato dal New York Times, se gli attacchi dell’11 settembre hanno determinato la creazione di sistemi di controllo più severi e le inondazioni dell’uragano Sandy nel 2012 hanno dato il via all’ascesa dei sistemi meccanici, il Coronavirus focalizzerà probabilmente l’attenzione sulla circolazione e la filtrazione interna dell’aria.
La maggior parte delle persone trascorre il 90% del tempo in ambienti chiusi e l’esposizione a cui è sottoposta è ancora poco analizzata. Uno studio pubblicato lo scorso anno su Nature (1) mostra come l’inquinamento atmosferico sia direttamente collegato a un notevole calo delle prestazioni cognitive, oltre a contribuire alle malattie respiratorie e cardiovascolari.
Mentre l’inquinamento dell’aria esterna è sempre nei titoli dei giornali, l’inquinamento dell’aria interna è quattro o cinque volte più alto, secondo la US Environmental Protection Agency (2). È il contributo centrale della cosiddetta “sindrome dell’edificio malato”. L’analisi dei dati del German Institute of Global and Area Studies (3) ha mostrato che lavorare in un ufficio con un alto livello di filtrazione dell’aria può aumentare l’aspettativa di vita di un dipendente. Uno studio della Harvard School Health (4) sottolinea che l’aumento della circolazione dell’aria interna aumenta le capacità cognitive di circa il 61%.
La ripresa della discussione sulla qualità dell’aria interna guiderà le strategie per risolverla e dovrebbe influenzare la scelta dei materiali e degli arredi utilizzati. Tappezzerie, tappeti e tendaggi sono da sempre famosi per raccogliere la polvere. I mobili con materiali naturali hanno un ruolo importante e sempre più promettente. Le superfici lisce e facilmente lavabili saranno preferite a quelle porose che possono intrappolare i microbi. I materiali antimicrobici utilizzati negli ospedali e nei laboratori possono trovare nuove applicazioni nel design degli interni poiché, secondo Sharklet Technologies, l’interesse per nuovi materiali a cui i batteri non aderiscono è aumentato in modo significativo.
Pensare a spazi con finestre ben posizionate che ne permettano l’apertura è una soluzione low-tech che garantisce il riciclo dell’aria e rende più sottili le separazioni tra interno ed esterno, costruzione e paesaggio, consentendo significativi miglioramenti ambientali. Creando ambienti di lavoro partendo da composizioni con elementi naturali, cioè incorporando il concetto di Biofilia, possiamo sviluppare esperienze emotive positive con un impatto diretto sulle relazioni interpersonali e sulla produzione.
Investire in Biofilia ha molto senso nel contesto post-pandemia, considerando la simbiosi tra natura e spazio costruito e lo sviluppo di progetti che inseriscono edifici e utenti nel mondo biologico. Un sondaggio pubblicato dall’ufficio polacco Workplace (5) sottolinea che il 58% degli spazi di lavoro nel mondo non ha vegetazione.
Le analisi scientifiche forniscono dati chiari sui benefici per la salute fisica e psicologica di trovarsi in spazi progettati con la vegetazione: una ricerca dell’Università di Exeter (USA) (6) mostra che i dipendenti a contatto con la natura sono il 15% più produttivi e motivati di quelli che lavorano in un ambiente sterile; un articolo intitolato The Global Impact of Biophilic Design in the Workplace (7) registra un aumento del 15% della creatività nelle persone che lavorano in ambienti con piante naturali; é stimato che in una stanza con un numero sufficiente di piante, la quantità di colonie batteriche si riduce del 60%; è stato osservato che il mal di testa diminuisce del 24% e l’irritazione degli occhi del 52%.
Ogni essere umano è abituato a essere connesso con la natura. Se la persona lavora tutto il tempo davanti a uno schermo, si consiglia di dirigere regolarmente lo sguardo verso un’area verde. Le piante migliorano visivamente lo spazio e ne cambiano la percezione in sensazioni positive.
Altri studi sono stati sviluppati, tra questi, quello del Harvard’s Centre for Health and the Global Environment (8) ha dimostrato che l’utente di un edificio con alte prestazioni di sostenibilità ha elevate funzioni cognitive, meno sintomi di malattia e una migliore qualità della vita. Un rapporto dell’American Psychological Society suggerisce che un ufficio con un gran numero di piante aumenta il coinvolgimento, la produttività e il benessere dei dipendenti.
Un’esperienza ibrida
In un’epoca in cui gli abitanti delle città hanno un accesso limitato alle aree esterne, il miglior trucco per i dipendenti che vogliono comunque frequentare gli uffici può essere quello di creare situazioni di fuga dagli spazi chiusi.
Tutti gli studi e le informazioni raccolte indicano la necessità di cercare alternative ai grandi headquarters. Sarà più difficile avere piani ampli dove si radunano migliaia di persone. I concetti di co-creazione e collaborazione saranno trasformati.
Tuttavia, continueremo ad aver bisogno degli uffici. Durante il periodo di quarantena si è reso evidente che abbiamo bisogno dello spazio fisico come luogo di incontro, esperienza e interazione.
Se da un lato le interazioni attraverso interfacce digitali sembrano escludere l’esperienza fisica, dall’altro hanno creato una nuova prossimità stabilita attraverso la visualizzazione di ambienti e scene familiari che hanno trasformato il significato di “distanziamento sociale” in un concetto di connessione sociale con distanziamento fisico.
Quindi, pensare a nuovi modelli organizzativi di lavoro in cui le persone lavorano da remoto ma hanno bisogno di spazi di incontro apre le possibilità per un nuovo formato di ufficio ibrido che dia priorità all’esperienza dell’utente, che incoraggi lo scambio, la creatività, la convivenza, la socializzazione e che sia flessibile e adattabile alle esigenze.
Se riflettiamo sulla scala della città, il decentramento dei grandi uffici in unità più piccole, distribuite nel tessuto urbano e in dialogo con l’ambiente circostante, impedisce alle persone di compiere grandi spostamenti, oltre a consentire l’assorbimento di nuovi programmi e usi dello spazio. Un modo possibile e innovativo perché le nostre città inizino ad essere davvero più amichevoli. I processi di virtualizzazione aziendale sperimentati nel 2020 non solo hanno intensificato le trasformazioni degli ambienti di lavoro già in atto, come la flessibilità degli spazi, il contatto con la natura e il lavoro a distanza, ma ci hanno anche posto una domanda: quale sarà la reale funzione di uno spazio fisico di una sede aziendale?
Riferimenti:
- Effects of short-term exposure to particulate matter air pollution on cognitive performance. Nature. Junho, 2019. Em: https://www.nature.com/articles/s41598-019-44561-0. Atualizado em maio, 202: The impact of the climate crisis on brain health. Em https://www.nature.com/articles/s43587-021-00062-2.
- US Environmental Protection Agency (2005). Program Needs for Indoor Environments Research. (PNIER).
- German Institute of Global and Area Studies. Publicado no The Guardian. Março, 2018. Em: https://www.theguardian.com/cities/2018/mar/27/china-clean-air-indoor-quality-shanghai-cordis-hongqiao-filters
- Green office environments linked with higher cognitive function scores. Harvard T.H. Chan School of Public Health. Outubro, 2016. Em: https://www.hsph.harvard.edu/news/press-releases/green-office-environments-linked-with-higher-cognitive-function-scores/
- Time to put a plant on your desk? Science shows incorporating nature in the workplace improves everything from worker happiness and creativity to the bottom line. Novembro, 2016. Em: https://www.bbc.com/worklife/article/20161125-why-you-cant-afford-to-ignore-nature-in-the-workplace
- Why plants in the office make us more productive. University of Exeter. Setembro, 2014. Em: https://www.exeter.ac.uk/news/featurednews/title_409094_en.html
- The Global Impact of Biophilic Design in the Workplace. Human Spaces Report. 2015. Em: https://greenplantsforgreenbuildings.org/wp-content/uploads/2015/08/Human-Spaces-Report-Biophilic-Global_Impact_Biophilic_Design.pdf
- Neurodiverse by Design: What a truly equitable office might look like. Frame Magazine. IBA Forum. Em: https://www.frameweb.com/article/kay-sargent-hok-neurodiverse-by-design-frame-iba-orgatec
Secondo articolo – Fine – Il primo articolo è stato pubblicato sull’aggiornamento del 20 agosto