La proclamazione di Procida Capitale italiana della Cultura 2022 è di un anno fa. Un riconoscimento eccezionale, tenacemente inseguito da un’Amministrazione comunale che non perde occasione per guadagnare ribalte importanti. L’isola è certamente bella, ricca di storia e tradizioni, ma è conosciuta anche come uno dei luoghi più sostenibili del Mediterraneo. Un concetto declinato qui in più modalità. La Commissione nominata dal Ministro della Cultura Dario Franceschini e presieduta da Prof. Stefano Baia Curioni nella proclamazione dell’isola a Capitale della cultura ha valutato un progetto di 150 eventi, 330 giorni di programmazione, accoglienza e scambi internazionali. Ma ha premiato anche “ la dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo”. La proclamazione per il 2022 “potrebbe, infatti, determinare un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese”. Il 22 gennaio prossimo la grande avventura con lo slogan “la cultura non isola ” inizia. Alla vigilia ne abbiamo parlato con il Sindaco di Procida, Dino Ambrosino.
Sindaco Ambrosino, il 2021 è stato un anno non facile, tuttavia è servito per preparare il grande e storico evento. Mi sa dire quali sono stati i punti di forza e quali i punti di debolezza del lavoro svolto ?
I punti di forza sono stati senz’altro la grande promozione di Procida che nel 2021 ha avuto la sua ribalta internazionale. Ragione per la quale sono poi venuti qui tanti ospiti. Punto di forza è stato anche il fatto che ci siamo fatti apprezzare da tante persone che non conoscevano Procida. Mi creda, tutti una volta arrivati, restano contenti della visita. Tra i punti di debolezza metterei il fatto che questi flussi di persone li dobbiamo organizzare, ed organizzare bene, come stiamo facendo.
Immagino con bei percorsi esplorativi per godere di ogni bellezza.
Si. Nel percorso che sale verso Terra Murata, che domina tutta l’isola, per esempio, stiamo predisponendo tappe attraverso le quali l’ospite può visitare e conoscere la storia di Procida. E’ solo uno dei tanti itinerari. Ma è tutta l’isola ad essere accogliente.
Itinerari anche facili….
Certo. Nel momento in cui l’evento andrà a regime, avremo tanti altri attrattori turistici, come la chiesa di Santa Margherita o più spazi all’interno dell’ex carcere borbonico. Stiamo allestendo anche dei racconti in modo tale che in pochi minuti l’ospite si potrà rendere conto della straordinaria storia di Procida. Inoltre abbiamo investito anche su un efficace sistema di videosorveglianza per non avere problemi particolari e disporre di controlli più efficaci.
Facciamo un passo indietro. Nella candidatura avete sfidato decine di altre città ed avete vinto. Sinceramente, chi Le è stato più vicino: la Regione, il Ministero della Cultura, gli Enti promotori, i cittadini ?
Credo che tutti i soggetti da Lei citati abbiano dato il proprio importante contributo. Però, più di tutti, è stata la Regione Campania che sin dalla fase di preparazione della candidatura ci ha dato un grande aiuto. Ci ha dato quel valore aggiunto che ci ha fatto piacere. E nel momento della proclamazione ha continuato a sostenerci. Si è impegnata con un investimento importante. Io ovviamente ringrazio tutti, ma la Regione è stata senz’altro l’istituzione che ha fatto di più per Procida Capitale della cultura.
Veniamo al paesaggio. Procida è uno dei siti più green del Mediterraneo ed è un vostro merito. Il programma degli eventi è tutto ispirato all’ ecosostenibilità. Non teme che migliaia di visitatori contemporaneamente sull’isola potranno oscurare questa specificità ?
I visitatori che verranno a Procida dovranno tenere conto del fatto che i traghetti e gli aliscafi non possono trasportare passeggeri in numero illimitato. D’altra parte il nostro porto ha i suoi limiti. Penso che anche rispetto agli accosti marittimi eccezionali non avremo difficoltà.
Vedo che non è preoccupato.
Certo, avere così tanti ospiti per noi è una situazione inedita.
Ma sull’isola si circolerà facilmente o no ?
Si e Le faccio ancora un esempio. Per le persone che fanno prevalentemente il percorso a piedi verso Terra Murata, in alto, non ci saranno problemi. Ci vanno a centinaia, da sempre. E’ un luogo stupendo. In ogni caso cercheremo di attivare un percorso alternativo che attraverso le scale di via Lingue distribuirà al meglio i flussi turistici.
Foto: Una caratteristica stradina di Procida
A proposito di organizzazione. Trasporti e sanità sono aspetti centrali per un evento che dura un anno intero. Ne ha parlato anche il Presidente della Regione Vincenzo De Luca. Saranno anch’essi a basso impatto ambientale?
Dico subito che sono materie di competenza della Regione. Ovviamente il Comune è molto sensibile ad entrambi questi servizi. Ci è stato garantito, pero’, un grande impegno da parte sia del Presidente dell’Ente regionale dei trasporti EAV, Umberto De Gregorio sia da parte del direttore generale dell’ ASL, Antonio D’Amore. Ci sarà il potenziamento dei servizi; avremo mesi durante i quali il trasporto sui bus circolanti sarà gratuito.
Vi sentite preparati ?
Direi di si. Per la sanità e i servizi collegati abbiamo già un piccolo Pronto soccorso per la gestione delle emergenze. Ma la Regione attraverso l’Asl ha preso l’impegno di potenziare il servizio.
“La cultura non isola” è l’incipit del progetto. Il programma degli eventi ha cinque sezioni declinate con altrettanti verbi. Tra loro c’è “Procida innova”. Mi puo’ spiegare il senso ?
È il senso di una sfida moderna con investimenti duraturi. Per dire, la Regione Campania sta facendo un grande investimento per la digitalizzazione della storia di Palazzo d’Avalos – l’ex carcere – all’interno della piattaforma dell’eco sistema digitale regionale. Alla fine, la storia dell’isola sarà declinata attraverso nuovi mezzi tecnologici. In sostanza si creano nuove opportunità per tutti. E poi, grazie alle tecnologie, Procida si legherà a tante altre località.
Guardiamo all’Europa. Ci sono molti programmi dell’Unione Europea per il Mar Mediterraneo e le isole sono dappertutto. Quale ruolo ha Procida 2022 nella valorizzazione del “vostro” e nostro mare ?
È un tema centrale del nostro programma e non poteva essere diversamente. Lei noterà che già l’architettura dell’isola è un’architettura tipica mediterranea. È la dimostrazione che Procida è stata una delle tappe del peregrinare, del navigare di tanti marittimi in giro per il Mediterraneo.
Certo, le architetture hanno il loro valore. Renzo Piano dice che ” l’architettura è una seconda natura che si sovrappone a quella vera “.
Esatto. Per Procida penso anche alle cupole della chiesa di San Michele che assomigliano molto alle architetture dell’impero bizantino, della parte orientale del Mediterraneo e a tanti altri luoghi da scoprire.
Un approdo ricco di fascino che si proietta nel futuro, in definitiva.
Sì e Le dico che anche guardando le costruzioni antiche si capisce che l’isola è sempre stata al centro del grande mare. È stata una delle tappe di migrazioni, di passaggi epocali. A maggior ragione essere Capitale della cultura ci dà ora l’opportunità di celebrare, esaltare questa vocazione. Dedicheremo appuntamenti culturali al Mediterraneo. Uno tra i tanti, la Biennale degli artisti del Mediterraneo che verranno a Procida e poi lasceranno qui le loro opere. Un omaggio di grande valore simbolico per l’Italia intera. Dobbiamo solo partire.
In bocca al lupo, caro Sindaco. Io torno (per ora) sulla terra ferma.