Io e Fabrizio abbiamo scritto insieme questo piccolissimo intervento perché insieme abbiamo organizzato alcuni percorsi formativi sul rispetto dei diritti umani da parte delle forze di sicurezza, le polizie degli Stati, ma anche tutte quelle compagnie private che le imprese assumono per difendere i loro impianti.

Quando si pensa a Wagner viene in mente il grande compositore tedesco: l’oro del Reno, Parsifal, Tristano e Isotta ecc. Niente di tutto questo. Wagner è anche il nome di un gruppo di mercenari, una banda di criminali, che Putin utilizza in tutto il mondo per perseguire i suoi interessi, intervenendo in conflitti e guerre.

Esercitazione militare – Foto di Mil.ru, CC BY 4.0,

I mercenari fanno notoriamente il lavoro sporco, rendendosi responsabili di massacri indiscriminati di civili in tutte le aree di conflitto, come l’Africa, la Libia e i paesi che un tempo facevano parte dell’orbita dell’Unione Sovietica.

Spieghiamo sempre che i mercenari non sono una novità: per lunghi periodi della storia, molti capi di stato e signori facevano la guerra con i mercenari. Da quando, con la prima guerra mondiale, la guerra è diventata un conflitto di popoli e di stati, gli eserciti sono stati composti da cittadini comuni, coinvolti – obbligati – a “difendere” la patria. Però le compagnie mercenarie hanno prosperato negli ultimi venti anni e sono gli stati a pagarle per non dover rispondere del lavoro sporco che fanno e per risparmiare le vite dei loro cittadini delle quali dovrebbero rispondere ai loro popoli.

In America e in Gran Bretagna hanno sede le più grandi compagnie militari e di sicurezza. Questi due stati sono quelli che le utilizzano di più: La società di sicurezza americana Building Security Service & Sistems attualmente valuta il settore a 350 miliardi di dollari, dei quali 282 sono spesi dalle imprese private, mentre 68 miliardi costituiscono le risorse dedicate alle compagnie militari dagli USA.

Solo per citare un caso, in Afghanistan i mercenari del governo americano si sono resi responsabili di violente azioni repressive, per colpire i terroristi senza badare ai danni collaterali di civili donne e bambini coinvolti senza colpa e coperti da un silenzio assordante.

Anche se, alcuni giornali italiani ne hanno parlato, è abbastanza incredibile che i telegiornali francesi – a differenza di quelli italiani – si siano occupati spessissimo di Wagner, anche perché l’Unione Europea ha adottato pesanti sanzioni contro questa organizzazione mercenaria, affermando senza mezzi termini che il leader Evgheny Prigozhin fa parte della cerchia degli uomini vicini a Putin.

Yevgeny Prigozhin – Foto di Government of the Russian Federation, CC BY 3.0,

La guerra è un affare sporco ed è difficile per i paesi democratici salvare la faccia affermando di rispettare i diritti umani e le convenzioni di Ginevra. Però il fine finisce spesso per giustificare i mezzi e le compagnie dei mercenari continuano ad essere il migliore strumento per questo cinismo. In Italia l’uso dei mercenari è proibito dalla legge, perché solo lo Stato può usare la forza, però le grandi imprese italiane nel mondo utilizzano compagnie di sicurezza, anche se in genere controllano attentamente il loro operato.

Quelli di Wagner saranno certamente i più senza scrupoli, anche perché ne fanno parte ex membri delle efferate squadre speciali della polizia e dell’esercito russo. Fra l’altro pochi notano che Wagner si “remunera” anche appropriandosi di miniere, terreni e impianti produttivi nei deboli paesi ove opera. Come facevano i fuori legge nel selvaggio West americano. Le compagnie di sicurezza americane e britanniche sembrano essere soltanto più attente alla forma e alla comunicazione, come ad esempio il caso della famosissima ‘Black Water’ che ha cambiato il suo preoccupante nome in ‘Academi’.

L’ONU aveva promosso una convenzione per bandire il mercenariato (International Convention against the Recruitment, Use, Financing and Training of Mercenaries, 4 Dicembre 1989) ratificata da 45 stati, fra quelli più rilevanti: Italia, Francia e Germania, mancano invece USA e Gran Bretagna e altri grandi attori come Russia, Giappone e Cina.

Il mondo è cambiato, ma i tiranni come Putin ed Erdogan continuano a perseguire i proprio fini attraverso i più antichi sistemi.

L’UE sta facendo qualcosa, ma i media del nostro Paese manifestano uno scarso interesse: i conflitti sono una cosa che ci sembra lontana, ma poi arrivano i migranti. Girare la testa dall’altra parte non ci aiuterà. L’Europa fino ad ora non ha una difesa comune e punta sul negoziato e sulle sanzioni, ma sarebbe invece essenziale che tutti siano coscienti che anche nelle guerre e nei conflitti occorre sforzarsi di bandire crudeltà e orrori, altrimenti il boomerang ci tornerà addosso e i diritti disprezzati degli altri si ritorceranno contro di noi. Cattivi politici e cattivi maestri che stanno alzando la testa in tutta Europa avranno successo nello spiegare ai creduloni che il fine giustifica i mezzi.