Sento spesso, in questi giorni, parlare di Ucraina nazista. Lo dicono in molti e soprattutto lo dice quell’emerito professore che è Luciano Canfora.
Qualcuno mi deve spiegare che cosa si intende, con precisione, per nazista. Che qualcuno, in certo Paese, utilizzi un simbolo simile a quello dei nazisti è sicuramente deprecabile, ma tutto sommato non credo che ciò possa definire un intero paese come nazista. Allora vediamo che cosa vuol dire essere un “paese nazista”.
Direi che il primo requisito è quello di avere un governo autoritario o totalitario. E qui Putin che dà del nazista a Zelensky mi sembra il bue che dà del cornuto all’asino.
Il secondo requisito, che mi sembra ancora più peculiare e specifico, è che quel popolo creda nella propria superiorità razziale e quindi in una sorta di diritto divino a dominare il mondo intero. Siamo sicuri che ci sia un pericolo di dominio ucraino nel mondo? Io non lo percepisco. A me questa caratteristica sinceramente ricorda molto più la Russia di Putin che non l’Ucraina di Zelensky.
Che ci siano reparti ucraini che inneggiano al nazismo, purtroppo è vero. Come è vero che questi reparti abbiano commesso degli atti orribili nel 2014 ad Odessa. Però da questo a identificare un intero paese come nazista, credo che ci passi.
Ultima riflessione: ammesso, e del tutto NON concesso, che l’Ucraina soffra di nazismo, cosa accredita la Russia ad intervenire in un Paese sovrano per “denazificarlo”? Putin ha ricevuto un mandato da Dio per andare in giro a denazificare il mondo?
Mi sembra evidente la frustrazione di un Paese che si percepisce come grande potenza mondiale, anche se ha un Reddito Pro Capite inferiore a Romania e Argentina. Per giunta in buona parte non “sudato”, ma derivante dalla vendita di materie prime.
La Cina, quella sì che è una Grande Potenza. Ma ci è diventata con un imponente sviluppo industriale ed economico.
La Russia ha grandi tradizioni nella Letteratura e in molte Arti: perché almeno non punta su quelle, invece di andare in giro a “denazificare” gli altri?