Indirizzo: Largo Salvatore Fiume – Fiumefreddo Bruzio (CS)
Telefono: 0982 621023
Pranzo alla carta quattro portate sui € 25. Se prendete la degustazione di antipasti (abbastanza incompatibile con quattro portate) potete arrivare a € 35
Fiumefreddo è un piccolo borgo post medievale che si affaccia sul mare di Calabria. Il paese vecchio è arroccato su di uno sperone di roccia ed è quasi disabitato, visto che la maggioranza dei cittadini si è trasferita giusto sotto, vicino al mare.
Perdendosi per queste stradine molto suggestive con viottoli, scalette e squarci veramente notevoli, si arriva in uno dei pochi posti animati: Piazza Salvatore Fiume.
Salvatore Fiume è stato un notissimo pittore e scultore che, nel secolo scorso si stabilì a Fiumefreddo, anzi in una Villa proprio davanti il Ristorante Convivio. Fiume ha riempito Fiumefreddo di sue statue, pitture e murales che hanno creato molto scandalo per la loro trasgressività, in tutti i sensi.
Ma torniamo a Piazza Salvatore Fiume e soprattutto al ristorante che la piazza ospita. Sicuramente ConVivio non è solo cibo, ma una Filosofia: “Cum Vivere, cibo consapevole e vivere insieme”.
Abbiamo chiesto di cominciare con l’antipasto della Nonna, “mi raccomando poco”. Andrea, lo chef, purtroppo, non conosce la parola “poco”.
La memoria che Andrea ha dell’antipasto della nonna è una degustazione di piatti semplici ed indimenticabili, fatti secondo antiche ricette, realizzate con materie prime straordinarie e una cura e tecnica sublimi.
Quindi, Polpetta di Melanzane, Parmigiana di Melanzane, verdure grigliate, Frisella al Pomodoro di Belmonte, Cipolle di Tropea e Olive, Panzanella, Salumi di Suino Nero e Formaggi di Calabria, ma soprattutto un assaggio di Frittata di Patate di Fiumefreddo. Questa frittata è, udite, udite SENZA UOVA!
Non pensiate che, essendo senza uovo sia un piatto salutistico. Il termine “salutistico” da queste parti è represso come la parola “guerra” da Putin. Sarà l’amido delle stesse patate fritte secondo una modalità particolare e giusto un po’ di farina ad agglomerare il piatto come normalmente fa l’uovo.
La Frittata di Patate di Fiumefreddo vale da sola il viaggio in questo angolo di Calabria.
Nell’antipasto ho citato anche le Friselle con i Pomodori di Belmonte. Questo pomodoro, prodotto De.Co. (Denominazione Comunale) è in pista per il riconoscimento di Presidio Slow Food. Ne Esistono due versioni: Cuore di Bue e Gigante. Quest’ultimo può arrivare a un chilo e mezzo. Per la sua consistenza e sapore il pomodoro di Belmonte è anche detto “Bistecca Vegetale”.
Ad un certo punto, pensando evidentemente che ci saremmo potuti deperire, arriva la “miglior Caponata che Voi avete mai mangiato”. E non aveva torto.
Tutte le paste sono fatte usando Pastifici “seri” come l’abruzzese Verrigni, il Salentino Benedetto Cavalieri e il Marchigiano Mancini. Come abbiamo visto, non sono produttori calabresi, ma l’altissima qualità di queste paste, comunque italiche, si sente nitidamente sotto i denti: tutta un’altra cosa!
Di particolare interesse la Struncatura, un formato di pasta tipicamente Calabrese, simile alle linguine, ma di una testura tutt’affatto particolare. Originariamente erano fatti con gli avanzi della Pasta, quindi si inserisce nel filone culturale della cucina povera di riciclo, come il “Quinto Quarto” romano, alcuni formati pasta ripiena di carne cotta piemontese, varie preparazioni con il pane raffermo e una marea di zuppe in giro per l’Italia.
Oggi la Struncatura è fatta con farine integrali e particolari lavorazioni che conferiscono una ruvidezza ed una compattezza sotto il dente del tutto peculiari.
La morte sua è, coerentemente, una ricetta “povera”: co “a mollica” e alici locali o, se ti va male, del Cantabrico. Anche qui vale il viaggio.
Altre stupende paste con uso di baccalà e stoccafisso con capperi, pomodoro ed olive costituiscono alternative di primissima scelta. I più coraggiosi potranno immolarsi con Bucatini Mancini alla ‘nduja di suino nero o gli Spaghettoni Benedetto Cavalieri alla amatriciana di ‘nduja. Io c’ho provato, ma francamente, pur sentendo inizialmente un bucatino eccezionale, rimanevo sopraffatto dalla piccantezza: my fault!
Di secondo una passatina di Ceci Bio con gamberi rossi locali o carpaccio di baccalà: consistenza liquida, equilibrio e sapore intenso e memorabile.
Insomma, quella del ConVivio è una spettacolare cucina di territorio, con materie prime strepitose e grande cura e passione nella loro esecuzione. Il fatto che una cucina del genere non dia problemi di digeribilità la dice lunga sulla tecnica del Cuoco
Non è zona di grandissimi dolci, ma di spettacolari gelati, per i quali consiglio di spostarsi poco lontano, a San Lucido alla gelateria “Mandorla”.
PUNTEGGIO CUCINA 85
INDICE DI GRADEVOLEZZA | + 35 |
Locale curato, accogliente e suggestivo | + 5 |
Cortesia | + 5 |
Rapporto qualità prezzo | + 10 |
Contesto paesaggistico | + 10 |
Digeribilità | + 5 |