I primi atti del governo di destra nato il 26 settembre dalle urne sono stati atti cosiddetti identitari nel senso che ci hanno voluto ricordare chi ci governerà nei prossimi anni.
Il primo decreto è stato quello relativo ai rave party dove la parola rave party non è stata pronunciata e quindi ne consegue che può essere applicato a qualsiasi riunione, secondo il governo, assembramento, con più di 50 persone. Non vi è chi non veda l’assoluta incostituzionalità di tale provvedimento e non vale la pena di soffermarsi oltre nell’analisi della decisione governativa. Provvedimento adottato a situazione già terminata con un lodevole intervento degli organi di polizia e con la fattiva collaborazione dei partecipanti che si sono fatti carico anche di ripulire la zona. Non è questa la sede per affrontare anche altri aspetti di costituzionalità del provvedimento ma è evidente che non ricorrevano gli estremi di necessità e urgenza che devono connotare i decreti legge. Ora vedremo se e come il Parlamento cambierà questa norma, certo si identitaria ma anche stupida. L’aspetto più grave e importante è il balletto a cui stiamo assistendo sulle navi che hanno salvato, come è loro dovere, migranti in mare e si sono poi dirette verso Catania. Solito atteggiamento della destra “salviniana” a cui la Meloni si è ispirata producendo il primo scontro con l’Europa e il primo incidente con la Francia. Complimenti per l’esordio europeo!
Ma quello che vorrei sottolineare è che in Italia non c’è nessuna emergenza immigratoria.
Gli immigrati in Italia sono 5.171.984 pari all’8,7 della popolazione, di poco inferiore alla media europea. I richiedenti sono stati nel 2021 49.000 mentre in Germania 193.000 e in Francia 77.000. Quella sbandierata dalla destra è pura propaganda che si traduce solo in incapacità di governare razionalmente i flussi e le accoglienze ma che ha il solo scopo di guadagnare like e voti.
Tutto il mondo è alle prese con il problema migratorio di cui ormai si conoscono benissimo le cause: guerre, fame, carestie, povertà. Solo una politica migratoria europea potrebbe essere in grado di governare questo inarrestabile fenomeno, oltretutto in un paese come il nostro con bassissima natalità, continuo invecchiamento e necessità di avere forze giovani in grado di lavorare, a condizioni umane e dignitose, per sostenere il nostro welfare. Faccio mie le parole che Craxi pronunciò a proposito del fenomeno migratorio: “Sono iniziate correnti emigratorie e migratorie che, in assenza di un accelerato processo di sviluppo che abbracci tutta la riva sud del Mediterraneo, sono destinate a gonfiarsi in maniera impressionante. E saranno delle tendenze inarrestabili e incontrollabili. Paesi con popolazioni giovanissime che naturalmente vanno verso le luci della città, se noi non accenderemo le luci in quei Paesi”.
Un governo serio composto da politici altrettanto seri comincerebbe a proporre una conferenza europea sulle politiche migratorie nel Mediterraneo e sulle politiche da adottare nei paesi nord africani.
Foto di apertura: “Palazzo Chigi” di zak mc, licenza CC BY-SA 2.0.