Nulla è facile, nulla scontato, ma il gioco della vita
merita di essere giocato giorno per giorno, ora per ora;
dimenticando gli ostacoli e le sconfitte che hanno fatto
penare, concentrando la mente sul costruire il domani.
Bisogna essere curiosi di apprendere e comprendere,
attenti nell’osservare quel che ci circonda, come anche
a quanto silenziosamente avviene all’interno di noi stessi;
ad un tempo testimoni dell’oggi ed aruspici del divenire.
Guardando dentro di me, ricordo gradualmente ciò che
la natura ha creato, le leggi ferree che ha imposto
e comportano un ciclo di distruzione e rinascita;
un ciclo armonico e inesorabile di cui sono piccola parte.
Ecco perché il conoscere è ricordare: dentro di me sono
custodite molteplici saggezze, accumulate nel passato;
l’impegno intrigante e felice è quello di riscoprirle,
mentre la conoscenza si è espansa e può comprendere.
Archeologo e collezionista, un bel mestiere per l’uomo,
ma poi, con l’età avanzata ed i primi acciacchi, sorge
una nuova urgenza: continuare a ricordare, ma anche
capire che nessuna cosa umana è degna di troppo zelo.
NOTA Ispirata alla frase di Platone: “L’anima che tutto conosce e di volta in volta ricorda” (cui non credo, ma che mi pare affascinante). È stato forse il filosofo che più ho amato al tempo della scuola ed ancora, a volte, lo rileggo. Il verso di chiusura è suo e, se necessario, è un’ulteriore prova del suo genio.