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Speciale sulla corruzione all’Europarlamento
“Mazzette” e lobby sotto accusa
“Mazzette” e lobby. Le “mazzette” pagate per migliorare l’immagine del Qatar hanno causato molte vittime: giudiziarie e politiche. La magistratura belga ha arrestato i percettori delle “mazzette”. In particolare hanno perso la libertà Antonio Panzeri, ex europarlamentare del Pd poi passato ad Articolo 1 e Eva Kaili, destituita da vice presidente del Parlamento Europeo.
Il colpo è gravissimo per la sinistra europea, per quella italiana e greca. Articolo 1 e il Partito socialista greco hanno preso le distanze decidendo l’espulsione di Panzeri e Eva Kaili. Ma i sacchi di banconote scoperti a casa dei due imputati costituiscono una ferita micidiale anche per il Parlamento Europeo, per la stessa credibilità politica dell’unità europea. L’Europarlamento, infatti, è la massima espressione della volontà popolare dei cittadini del vecchio continente perché è da tempo eletto da tutti gli abitanti della Ue.
Sotto accusa sono finite le lobby e il lobbysmo. Ma si fa una certa confusione tra chi difende nell’ombra e in modo opaco interessi particolari (di aziende o di un paese) e i lobbysti dichiarati e regolamentati. Cioè chi difende degli interessi specifici in modo chiaro, definito per legge come avviene nei paesi anglosassoni. A questi temi “TUTTI europa ventitrenta” dedica lo speciale del 20 gennaio.
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