Libertà!, libertà!, libertà! Diritti!, diritti!, diritti! Al Festival di Sanremo 2023 fanno notizia più le dichiarazioni sui diritti politici, civili e sociali delle canzoni in gara al Festival. Esordisce Roberto Benigni.
L’attore e regista celebra i 75 anni di vita della Costituzione democratica italiana approvata dopo il fascismo. Il Premio Oscar esalta l’articolo 11, «L’Italia ripudia la guerra», paragonandolo ai «versi di una poesia» e a una «scultura». Esalta anche l’articolo 21 sulla libertà di espressione perché è «architrave e pilastro di tutte le libertà dell’uomo».
Ma Sanremo 2023 riserva ben altre sorprese. Fedez, nome d’arte di Federico Leonardo Lucia, irrompe come un tornado. Il cantante rap in un collegamento con il Teatro Ariston sciorina delle strofe che non fanno molto piacere al centro-destra: «Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite, forse è meglio il viceministro vestito da Hitler». Rosa Chemical, al secolo Manuel Franco Rocati, è un cantante rap dagli abbigliamenti bizzarri mentre il «viceministro vestito da Hitler» è Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture. Fedez mostra la foto di Bignami in divisa nazista scattata in una festa di addio al celibato e la straccia.
Chiara Ferragni, moglie di Fedez, raddoppia difendendo la libertà e i diritti delle donne. Si presenta sul palco con un attillato abito bianco che mostra il seno e dice: «Non sono nuda, questo è il disegno del mio corpo. E il corpo di una donna non deve mai generare odio o vergogna». La influencer e imprenditrice digitale centra il suo monologo sul diritto delle donne al proprio corpo: «Se nascondi sei una suora, se lo mostri sei una tro…».
Una volta le libertà e i diritti erano difesi in Parlamento dai partiti, in particolare della sinistra, e nelle fabbriche e negli uffici dai sindacati. Adesso libertà e diritti vengono difesi nel Festival della canzone italiana. Certamente è positivo anche perché Sanremo 2023 va fortissimo, ha un colossale successo di ascolti. Tuttavia emerge un enorme problema: se a Sanremo si parla tanto di libertà e diritti con grandissimo successo è il segno che i cittadini ne sono affamati. Sanremo riempie un vuoto adombrando una sorta di supplenza verso il Parlamento, la sinistra e i sindacati. È un segnale da non sottovalutare. La sinistra in crisi dovrebbe interrogarsi. Pietro Nenni sosteneva: «Il vuoto in politica non esiste», prima o poi qualcuno lo occupa.
Sulla democrazia incombono mille pericoli diversi: vicino al Teatro Ariston la polizia ha trovato un pacco bomba.