Gherardo Colombo è ex magistrato da tutti conosciuto per le sue inchieste su “Mani Pulite” ma anche sulla P2, sul delitto Ambrosoli, sul processo IMI – Sir e su altre importanti inchieste e poi come magistrato in Cassazione.
Dopo essersi ritirato dalla magistratura si è dedicato alla saggistica e a un forte impegno nei confronti delle scuole e delle università con conferenze, dibattiti e incontri. È stato presidente della Garzanti libri e ha ricoperto altri prestigiosi incarichi.
L’ultimo dei suoi numerosi libri è “Anticostituzione” il cui titolo forse più appropriato sarebbe stato La Costituzione Tradita ma certamente il titolo scelto ha un sapore più forte nel disegnare il suo pensiero.
Scrive l’editore “il 1° gennaio 1948 l’entrata in vigore della Costituzione inaugura per l’Italia l’inizio di una nuova era, ponendo le basi di quella che, nell’articolo 1, viene definita per la prima volta una «Repubblica democratica». Nella definizione dei 139 articoli che la compongono, i padri e le madri costituenti si sono posti l’obiettivo di ridefinire il dna del nostro Paese dopo l’esperienza del fascismo, della seconda guerra mondiale e della Resistenza.
Eppure, se è vero che il testo della Costituzione riconosce nella realizzazione della pari dignità universale e nella tutela dei diritti i propri obiettivi, è altrettanto evidente quanto spesso i suoi principi non trovino applicazione nella vita di tutti i giorni. Rilevando la distanza tra teoria e prassi, Gherardo Colombo riscrive in modo provocatorio alcuni dei principali articoli del nostro statuto, ne smaschera le mancate promesse, ne illumina i punti ciechi. E offre così l’occasione di rileggere con occhi nuovi il documento fondativo del nostro vivere civile, nonché di riflettere su quale sia la strada da imboccare per costruire una società più giusta.
Il punto centrale delle osservazioni di Colombo parte dalla analisi dell’art.3 del nostro testo costituzionale e cioè nel riconoscere a tutti, e sottolineo tutti, i diritti inviolabili dell’uomo, attuare quella parte di diritti umani, di solidarietà declinata nelle sue sfaccettature.
E non è la prima volta che Colombo sottolinea la vera essenza della nostra Costituzione anche, per fare un esempio, sul tema della attuale inutilità del carcere così come attuata.
È un libro che fa riflettere sulla grandezza del pensiero dei costituenti e sulla pochezza dei pochi pensieri dei nostri politici.
Foto di apertura: “Presentazione Costituzione De Nicola.jpg” autore ignoto, licenza CC BY 4.0 .