Ricordo un film che aveva un titolo similare ma diverso e che ci raccontava di una Roma decadente e punteggiata da strani personaggi un po’ felliniani che animavano le sue notti.
Qui invece vorrei parlare non di un sapore, di un clima o di una sensazione ma di una realtà che non avremmo mai voluto nè conoscere nè trattare: la guerra che sta distruggendo vite, speranze, sogni e culture di un intero popolo ma anche di più. Non sono la paura che il conflitto si possa allargare, né gli interessi che ci sono dietro che ci fanno riflettere sugli attori di questa vicenda, ma la sua somiglianza ad una tragica farsa che andrebbe bene per una sceneggiatura cinematografica ma che è orribilmente reale e concreta.
Una prima riflessione di obbligo è sulla tipologia della leadership. Esce fuori una leadership attenta solo a sé stessa che non tiene conto delle esigenze e dei reali bisogni delle persone affidate. Una leadership che si compiace delle sue capacità e si avvolge e si copre di falsi valori e di ideologie ambigue, utili solo ad arrivare al vero scopo, che non ha niente a che vedere con quanto dichiarato. Incongruenza, incoerenza e incapacità che vengono ben nascoste ma che producono disastri e diventano pretesti ed animano una leadership forte e direttiva. Esattamente il contrario di quello di cui il mondo ha bisogno e che molti stanno faticosamente cercando di far emergere, utilizzando comportamenti e abilità diverse, modificando uno schema mentale che apre ai valori della collaborazione, dell’uguaglianza e della pacifica esistenza.
Ma per tornare al cast di questo film, si possono trovare diversi personaggi principali: un capo che, per pregresse esperienze di vita, è abituato al sadismo e alla menzogna, un abile comunicatore che riesce a galvanizzare l’interesse di tutto il mondo, un’organizzazione che si dimostra poco attenta e che superficialmente lascia fare per poi intervenire con modi e tempistiche di dubbia efficacia. Altri ancora che sempre di più diventano da personaggi di sfondo a personaggi principali, che soffiano sul fuoco acceso e, come avvoltoi, volano bassi sulla preda in attesa del collasso finale. Tutto intorno desolazione, disperazione, freddo, fame e morte di civili ma anche di soldati, giovani vite spezzate da una motivazione ancora da scrivere.
Ma come potrà finire la trama di questo film? I più non lo sanno e probabilmente non ne sono a conoscenza neanche gli attori stessi, o forse non tutti, ci sono molte possibilità in ballo, difficile mettere d’accordo prosa e poesia, ma noi ci auguriamo che, come spesso succede nelle narrazioni catastrofiche, ci possa essere un evento positivo capace di cambiare il corso della storia.
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