Ho dedicato alle donne negli anni recenti, ben due libri che raccolgono i miei incontri con le donne di tutto il mondo, ma soprattutto quelle “invisibili” che in Europa, nel mondo arabo e in Africa, lavorano silenziosamente per creare una società di esseri umani e combattere la violenza. Molte di quelle che ho incontrato non sanno né leggere né scrivere, ma molto di quel che ci resta dell’umanità lo dobbiamo a loro.
Il mestiere di donna è sempre difficile, caratterizzato da discriminazione, incomprensione, dolore e spesso anche violenza. Anche i rapporti con il mondo maschile sono spesso diventati un problema per le più giovani, che non soltanto vogliono potersi esprimere nel lavoro e nella società, ma anche essere vere compagne nella coppia e non solo responsabili dei bambini e degli anziani.
Con la mia abituale distrazione faccio cadere il mio cellulare nella vasca da bagno e quindi vado subito in uno dei migliori negozi di elettronica dell’isola di Ischia. Chiedo di vedere quali telefoni hanno a disposizione. Mi viene incontro una ragazza. Una bellissima ragazza? Alla mia età ho imparato che la bellezza non è quella di un viso, di un bel seno, o di un bel corpo. La bellezza è come lei muove le mani sul telefono che sta predisponendo per me. La bellezza sono i suoi fantastici occhi che mi guardano dritto in viso. Non mi propone il telefono più caro, ma in qualche minuto mi fa vedere quello di cui ho bisogno. Quando le dico che sono di Roma, mi manifesta entusiasmo per questa bellissima città. Me lo dice con la curiosità, l’interesse per capire e imparare, che si vede spesso nelle nostre giovani donne. Dopo aver pagato non riesco a resistere e le chiedo “Scusami per questa domanda, ma sei sposata o fidanzata?” lei mi guarda con quei suoi fantastici occhi e mi dice soltanto “no, nessuno dei due”. Mi scappa un commento ad alta voce che fa ridere tutto il negozio “allora i giovani sono veramente diventati tutti degli idioti”.
Mi dispiace di non aver chiesto il suo nome, ma questo piccolo incontro ci mostra quanto sia difficile essere una giovane donna in questo mondo. Gli uomini hanno grandi difficoltà a stabilire rapporti con queste nuove donne. Anche in una isola come Ischia, dove certamente la tradizione è ancora forte, le ragazze non si accontentano di essere una appendice di un uomo: vogliono crescere, vogliono vivere una vita correndo, vogliono condividere sentimenti, esperienze e problemi della vita.
La magnifica lei di questo piccolo racconto è una di queste nuove donne e mi dispiace di avere almeno 40 anni più di lei, ma continuo a sperare che i ragazzi le guardino davvero e si rendano conto che avere vicino donne così è il più grande dono che la vita ci possa fare.
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