Il panorama è leggermente offuscato e confuso: fra l’altro, si nota un lieve bagliore sul 6 e, poco più in là, sul 9 agosto. Certo deve esser successo qualcosa che ha lasciato il segno, ma, cercando di vedere meglio, si nota che erano due sfocati giorni del ’45!

“Little boy” su Hiroshima – Foto pubblico dominio da wikipedia.org

Settantotto anni dopo sembra proprio che ci ritroviamo su quel sentiero: peccato che i “droni” tipo “Hiroshima e Nagasaki” siano diventati mille volte più distruttivi e, nella malaugurata ipotesi, non ci potrà essere nessun postero a narrarlo. Parimenti dicasi per eventuali incidenti a qualche centrale atomica, che non si è capito bene chi ce l’ha in carico o errori o fatalità nell’uso di avveniristici aggeggi. Un altro bagliore rinvia invece proprio al 15 agosto, ma di due anni fa, quando “ci ritirammo” da Kabul: a qualcuno piacque a caldo, e ne dedusse che non fossimo più in grado di batterci. Invece oggi (e per i giorni a venire) che …… produzione di armamenti!!!

Purtroppo – per fortuna –  in quest’agosto siamo tutti presi da tante altre cose e non abbiamo tempo di pensare che la guerra lampo in corso ( … non contiamo neanche più il numero dei giorni da quel 20 febbraio!) come minimo supererà l’estate, per poi andare avanti anni come quel blitzkrieg di tanto tempo fa, ma, questa volta, dovendo anche star dietro alle esigenze della produzione televisiva.

Altri problemi cui pensare, certamente non mancano, ma questo poteva meritare di essere quasi esclusivo (e tale restare fino alla sua risoluzione) rispetto a tutti gli altri, che, peraltro, stanno vieppiù aggravandosi proprio in dipendenza di una “bega”, pardòn, “azione speciale” fra ex “unionati”. Non che non ci fossero occhiatacce anche allora, ma, “baffone” sor-vegliava.

E allora che si fa? !

Rinuncia collettiva alle pherje? Rinuncia collettiva alle gioie del consumar fossili? Rinuncia collettiva alla corsa alle spese futili? Impegno totalizzante per salvarci dal cambiamento climatico del 2050?

Bhé! andiamoci piano: abbiamo già sofferto per una trentina d’anni nel dopoguerra per riconquistare una vita dignitosa (ma poi il boom! ve lo ricordate?) ed ora dovremmo tornare ad una vita da parsimoniose, laboriose e morigerate formichine?

Evviva le cicale! Evviva le sterili, futili, vecchie polemiche anziché un’unità d’intenti che sicuramente aiuterebbe a superare certi ostacoli. D’altronde: chi mai sarà così autolesionista da usare una discendente di “little boy” per metter fine ad una azione speciale e tornare ad una pace costruttiva? Tutto sommato non è poi una tragedia come l’altra volta, potremmo anche derubricarla a “bega di vicinato”: le prime pagine l’han già fatto e son ritornate ai funerali di personaggi\e “morti di fama”; alle pherje di chi se le fa; ai salari minimi e massimi; alla Costituzione inattuata e via cantando!

Un momento! in una recentissima prima pagina s’è intrufolato un trafuletto su qualche cosa che si starebbe profilando ai confini diretti fra NATO-UE e Bielorussia-Russia.

Va bene, ma adesso siamo al venti agosto, ci penseranno lòrsignori\e al rientro dalla meritata sosta: di pochi giorni ……per carità!

 

Foto di apertura di Nicolasjz4 da Pixabay