Il 30 novembre 1981, con risoluzione 36/67, l’ONU ha scelto di celebrare la Giornata internazionale della pace ogni terzo martedì del mese di settembre, in coincidenza con il giorno dell’apertura delle sessioni dell’Assemblea Generale. Successivamente, nel 2001, con la risoluzione 55/282, le celebrazioni sono state spostate al 21 settembre. Nella risoluzione, le Nazioni Unite invitano tutti i paesi a rispettare la cessazione delle ostilità e a commemorare la Giornata attraverso attività educative e di sensibilizzazione sul tema della pace.
La Pace è un tema trattato da molti, e frequenti manifestazioni di massa o d’elìte lo riprendono.
Ma come si può parlare di Pace, se i mass media evidenziano soprattutto delitti e violenze, diffondendo infine il pettegolezzo spicciolo, le ripicche e l’uso indiscriminato di qualsiasi tipo di arma?
La Pace è certamente lontana in quelle Nazioni ottenebrate da guerre civili, o, peggio, da guerre tra Stato e Stato: verrà osservata da Risoluzione dell’ONU di cessazione delle ostilità, almeno per un giorno?
Prima di tutto la Pace deve nascere dentro ognuno di noi: quante volte questa frase è stata ripetuta, spesso inutilmente. Non è facile mantenere costantemente uno spirito “di Pace”, di fronte alle incomprensioni, alle invidie, alle gelosie, ai gesti inconsulti degli altri: pur tuttavia, la saggezza che aneliamo di raggiungere, ci consentirà di perdonare, ed ancora di perdonare senza dimostrare debolezza, ma, al contrario, manifestando tutta la nostra forza interiore di superare le avversità quotidiane.
La Pace è rispetto per il prossimo, di qualsiasi colore od estrazione sociale esso sia; è amore, condivisione, solidarietà. È trasparenza, Onestà intellettuale; è Onore, Lealtà; è Coerenza. Tutta la nostra vita può essere improntata alla trasmissione di questo spirito agli altri più vicini a noi, ed a tutti coloro che forse non conosciamo: ciò consentirà l’instaurarsi della nuova società di Pace.
I sentimenti quali “vendetta” o “reazione” non possono portare alla Pace, ma all’acutizzarsi di conflitti che altrimenti potrebbero diluirsi ed evaporare, come i rivoli d’acqua al sole.
Talvolta è sufficiente una semplice battuta detta da un Capo di Stato, per annullare una tensione pericolosa. Ma quanti Capi di Stato hanno questo coraggio? Quante volte, nella storia dell’Umanità, i dialoghi chiarificatori tra le parti, che pure si sono svolti, non sono stati resi pubblici, in ossequio alla “voglia di guerra”, al desiderio di potenza e di riassetto delle finanze, o semplicemente per accaparrarsi fonti energetiche o distruggere le vestigia dell’antico passato?
Non è facile la Pace Totale. Ma so che avverrà.
Foto di apertura di Gerd Altmann da Pixabay