Il Senato ha approvato il testo della c.d. Autonomia differenziata e il provvedimento passerà ora alla Camera per la sua approvazione definitiva.
Le Regioni, attraverso un processo di negoziazione con lo Stato avranno la possibilità di richiedere l’attribuzione di competenze in un massimo di 23 differenti materie di primaria importanza.
Per arrivare a ciò dovranno essere definiti i c.d. Livelli Essenziali delle Prestazioni, cioè i servizi fondamentali che devono essere garantiti in maniera uniforme in tutto il territorio nazionale.
A far discutere sono soprattutto i finanziamenti. Il testo legislativo evidenzia come senza intesa sui Lep, si procede secondo il criterio della spesa storica: chi più ha speso negli anni per i servizi corrispondenti alle funzioni, più riceverà. Questa disposizione è al centro delle contestazioni e si parla di “secessione dei ricchi”, visto che così le regioni del Nord risulterebbero enormemente avvantaggiate rispetto a quelle del Sud.
Il passaggio di competenze comporterà un alleggerimento del bilancio statale e maggiori aumenti dei bilanci regionali e allo stato non è dato di sapere dove si reperiranno le somme necessarie per coprire le maggiori e ingenti spese senza aumentare la pressione fiscale o senza diminuire la spesa sociale.
A fronte di tutto ciò si sono espressi circa 30 costituzionalisti rivolgendosi con una lettera al Capo dello Stato lamentando una erosione dei poteri del parlamento e dei singoli parlamentari e una evidente frattura tra regioni più ricche e regioni che lo sono di meno con una evidente lesione dei diritti delle regioni del meridione e non a caso 100 sindaci del Sud si sono mobilitati contro l’approvazione definitiva del testo.
Ora è evidente, al di là delle tante difficoltà di ordine economico, di analisi costituzionale, legislativa, che questa iniziativa ha un sapore politico fortissimo. Questa coalizione di governo deve pagare una cambiale alla Lega su uno dei suoi cavalli di battaglia, l’autonomia del nord rispetto al sud. Questa è la Lega del “forza Etna e forza Vesuvio “ e poco importa se a farne le spese sarà l’intera nazione. Il sud è già stato depredato una volta dal regno sabaudo e lo sarà di nuovo dal regno Lombardo – Veneto?
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