Ci sono buchi neri e buchi neri. Alcuni, sono corpi celesti con un campo gravitazionale così intenso che dal suo interno non può uscire nulla nemmeno la luce, altri, invece, ingoiano le donne talentuose e fanno sì che esse non siano mai esistite.
Accadeva prima e accade oggi come se lo spazio ed il tempo nulla possano in questo senso.
Ci ritroviamo così ad essere ignari dell’esistenza di pittrici, poetesse, scrittrici e musiciste che vengono inghiottite insieme a tutta la loro meravigliosa produzione.

Qualche mese fa ho conosciuto grazie ad una sua poesia una poetessa straordinaria, meravigliosa e potente.
Ho provato a fare ricerche sul suo conto nell’infinita enciclopedia del nostro millennio, il web, e sono rimasta veramente molto delusa.

A quanto pare, anche la rete, ha i suoi buchi neri in materia di donne.

Fornirò, così, le poche informazioni trovate nella speranza di poterla al più presto intervistare.

Ada Luz Màrquez in arte Hermana Aguila nasce il 18 settembre del 1979 a Madrid in Spagna. È laureata in Pedagogia e ha un Master in Naturopatia ed educazione musicale conseguito al Conservatorio di Musica di Madrid.
È molto attiva in progetti educativi finalizzati a sensibilizzare il mondo sui temi più delicati.

È poetessa, scrittrice e fondatrice della scuola “Figlie della Terra” un progetto ambizioso e di grande valore che meriterebbe, a parere di chi scrive, di essere replicato in ogni parte del mondo creando una rete di gemellaggi capaci di interconnettersi fra loro su vari livelli.

Ada attribuisce all’educazione un valore di fondamentale importanza considerandola come lo strumento più forte di rivoluzione, di cambiamento e di trasformazione capace di offrire molti doni nel momento in cui si lascia andare la paura di perdere e si accoglie la possibilità di perseguire i propri sogni.

Ella considera quale sua principale vocazione quella di far risvegliare e fiorire le anime.

Sicuramente interessante è il legame portato avanti dalla scrittrice fra poesia, educazione e natura, un legame che viene sentito come magico e salvifico per l’Umanità.

Ada persegue quale obiettivo quello di riattribuire alla pedagogia il valore che le appartiene non quindi quello istituzionalizzato che prepara il genere umano al mercato del lavoro ma bensì quello che lo guida a realizzare i propri sogni, a raggiungere i propri obiettivi e a sprigionare tutto il potenziale interiore.

Effettivamente se si riflette su tutti questi aspetti ci si rende conto di come il mondo in cui siamo immersi lasci pochissimo spazio, già dall’infanzia, all’autodeterminazione del proprio essere e del proprio pensiero con conseguenze gravissime.

Alcune si ripercuotono sulle relazioni umane e sono evidenti nello squilibrio ancora esistente fra i sessi che induce le donne a vivere un senso di colpa, di vergogna e di paura ingiustificato portato avanti da retaggi culturali che difficilmente di questo passo verranno scardinati se non saremo in grado in modo globale di cambiare rotta.

Mantenere la propria integrità, la propria unicità in un mondo che fa passare l’accettazione per una uguaglianza fittizia è sicuramente uno dei capisaldi del pensiero di questa straordinaria poetessa che attraverso i suoi scritti pervade l’anima, rompe gli schemi e annulla le distanze.

Il web dovrebbe dare la possibilità di conoscere ma la conoscenza è quella cosa che rende liberi anche di pensare e, invece, per il tempo che viviamo, è meglio essere schiavi così da essere più manipolabili.
Riporto a questo proposito lo stralcio di uno scritto del Prof. Paolo Crepet: “Se un giovane volesse vedere un film, mettiamo il primo di Bernardo Bertolucci, e scaricarlo da Internet, difficilmente lo troverebbe in un catalogo online, che è in genere una selezione di titoli ordinata per successo e incassi. E siccome ciò che in rete non c’è, semplicemente non esiste, quel giovane crescerebbe senza la possibilità di vedere quel film di Bertolucci perchè non sa della sua esistenza.”
Il boom economico e l’ “educazione fluida” fanno sì che le nostre conoscenze siano strettamente correlate al profitto e dove non c’è profitto non c’è conoscenza.

È chiaro quindi che in un contesto simile imbattersi in una personalità straordinaria come quella di Ada Luz Màrquez possa diventare molto difficile.

Diveniamo quindi tutte vittime ed artefici di una conoscenza discriminante e parziale.

Sperando di poter concorrere ad un’inversione di rotta lasciamo che a concludere questo contributo siano i versi della Màrquez con l’augurio che essi possanno essere motivo di forza e consapevolezza per tutte le donne.

C’È STATO UN MOMENTO

di Ada Luz Márquez – Hermana Águila

Schermata 2024-06-16 alle 15.08.46.pngC’è stato un momento
in cui mi sono persa.
Ho perso tutto quello che avevo
attaccato alla schiena,
i vecchi paradigmi,
forme,
maschere,
vergogna,
senso di colpa,
costumi
e le regole.
Ho perso ore e orologio,
calendario e aspettative,
le speranze e le certezze.
Ho perso tutto ciò che era,
tutte le inutili attese,
tutto quello che avevo cercato
e tutto quello per cui avevo camminato
e tutto ciò che avevo lasciato sul ciglio della strada.
E così, nel perdere tutto,
ho anche perso la paura,
la paura di infrangere le regole
e le autocritiche feroci,
la paura della morte
e la paura della vita,
la paura di perdersi,
e la paura di perdere
E completamente nuda,
priva della vecchia pelle,
ho trovato un cuore
che vibra dentro ogni poro del mio essere,
un profondo tamburo
fatto di argilla, stelle e radici
il suo eco dentro di me
è la voce della Vecchia Donna,
fu allora che ricordai
battito dopo battito,
che ero viva,
eternamente viva,
che ero libera,

coraggiosamente libera.