8 luglio 2024, su tutti i mass media mondiali è piombata la notizia del brutale bombardamento russo di un ospedale pediatrico in Kiev. Di solito, in tali situazioni, bisogna quasi sempre dover dimostrare che non sia stato né un caso, né un errore della difesa antiaerea ucraina, ma questa volta, come abbiamo visto, non era necessario farlo.

 

Non solo perché indipendenti e autorevoli istituzioni internazionali hanno fornito molto rapidamente i risultati delle indagini, che confermano la provenienza russa del missile. Questo risulta, ad esempio, dall’indagine di Bellingcat:

 

Ma per questa volta anche alcuni canali televisivi russi ammettevano apertamente il crimine del proprio paese. Cito nella lingua originale: «ДЕТСКАЯ БОЛЬНИЦА В КИЕВЕ – НЕ СЛУЧАЙНОСТЬ. ПОРА ЭТО ПРИЗНАТЬ И ПЕРЕСТАТЬ БОЯТЬСЯ»  («L’OSPEDALE PEDIATRICO DI KYIV – NON È UN CASO. È ORA DI RICONOSCERLO E SMETTERE DI TEMERE») – questo è il titolo di un articolo (autore Andrej Perla) sul sito del canale televisivo russo “Tsargrad”. Si posiziona come un canale televisivo informativo-analitico conservatore che copre gli eventi dal punto di vista della maggioranza ortodossa (!). Il fondatore di quel canale televisivo è Konstantin Malofeev, un oligarca russo, attivo partecipante all’aggressione russa contro l’Ucraina, noto come uno dei finanziatori del separatismo nel Donbas.

Ecco alcune citazioni dall’articolo.

 

«Questi nemici non si possono considerare esseri umani. Bisogna prendere coscienza – semplice e terribile: dall’altra parte non ci sono gli umani. Neanche una persona. I nostri missili non uccidono gli umani. Neanche una persona. Là non ci sono persone».

 

«I nazisti sopravvissuti e tutti i loro parenti devono fuggire in preda al panico verso l’Occidente. Oltre il confine polacco. Sotto i bombardamenti. Dalle rovine delle loro città e case. Perdendo per strada le bandiere giallo-blu e le pantofole».

 

«Non bisogna giustificarsi per aver colpito un ospedale pediatrico. Bisogna dire: volete che questo finisca? Arrendetevi. Capitolate. E allora, forse, vi risparmieremo».

 

Devo ammettere che non avevo intenzione di preparare un materiale sul bombardamento dell’8 luglio. Cosa posso dire di nuovo alla società europea? Ma quando ne ho parlato con la mia famiglia, mia figlia adolescente, Anna, ha chiesto: “Mamma, posso io per questa volta scrivere qualcosa per i tuoi amici italiani?”. In passato, quando glielo proponevo, rifiutava sempre.

Di seguito riporto il suo testo originale, in cui l’ho aiutata a correggere i numeri delle vittime e gli errori ortografici.

«Prima dell’invasione su larga scala non pensavo neanche a quali canzoni ascoltavo, ai film che guardavo o alle persone con cui parlavo. Subito dopo il 24 febbraio per me è stato difficile rinunciare ai contenuti abituali e passare a qualcosa di diverso [parlo dei social media], perché non capivo tutto fino in fondo. Le hit di TikTok mi ronzavano in testa e continuavo a seguire le persone famose della Russia. Tuttavia, oggi, capendo con chi abbiamo a che fare, è disgustoso anche solo ricordare che queste persone [cantanti, blogger] possono ancora guadagnare tranquillamente e investire soldi nel loro paese e quindi nella guerra.

Recentemente, con mia nonna, siamo andati in vacanza in Turchia. Mia sorella minore ha insistito per andare proprio lì, dove eravamo stati prima della guerra. L’80% del personale dell’hotel parla russo, la maggior parte degli spettacoli si svolge in russo, cantano le “inimitabili” canzoni russe. I russi si sentono a casa (!) e non gli importa minimamente cosa fa il loro paese agli ucraini. Dopo una settimana sono tornata in Polonia e dal notiziario ho scoperto che era accaduto qualcosa di terribile… nella mia città natale un missile russo ha colpito il più grande ospedale pediatrico  di Ucraina “Okhmatdyt” e la sua clinica per la maternità. Questa è stata soltanto una parte del bombardamento di quel giorno. In un solo giorno in Ucraina sono morte 47 persone (33 a Kyiv), circa 190 sono rimaste ferite, tra cui, ovviamente, molti bambini. Nella mia mente, forse ancora infantile, non riesco a capire come, anche dopo questo (!), l’Europa stia ancora pensando se inviare aiuti all’Ucraina sotto forma di armi avanzate…??

Sono contro la violenza in qualsiasi forma, l’empatia dentro di me e la comprensione di ciò che stiamo vivendo non mi permettono di gioire per i civili feriti in Russia. Ma quando mi sono arrivati i commenti di persone disumane sul bombardamento dell’ospedale pediatrico (!!)… quando leggi ciò che scrivono sui social media! … il sentimento di compassione svanisce bruscamente e si risveglia la RABBIA, insieme al dolore sento una furiosa rabbia! e ripugnanza…

La guerra del 2014 è iniziata quando avevo circa 6 anni, mia sorella ne aveva 0. Li ho sentiti dentro di me quei sentimenti a 13 anni, svegliandomi alle 5 del mattino. Quasi tutto il tempo, quando avrei potuto giocare con gli amici nel cortile di casa e gli aerei avrebbero dovuto trasportare la gente in vacanza (e non munizioni al fronte), sento suoni di sirene, esplosioni, pianti e dolore. E qualcuno, purtroppo, non può sentire neanche questo. Alcuni, a causa della guerra non hanno scelto, hanno perso il padre, il marito, il fratello, il figlio, un membro della loro grande, o forse piccola, famiglia.

E capisco che in Russia le persone sono spaventate, vengono incarcerate per il disegno di un bambino, per uno spettacolo teatrale, per un post sui social media. Capisco la gente, che ha paura. Capisco, se qualcuno tace o mente per i soldi, posso persino capire, che tanti sono imbrogliati dalla propaganda.

Ma se una persona (normale, non mentalmente malata) comprende pienamente ciò che sta accadendo e scrive questo… [Anna si riferisce ai commenti crudeli dei russi sui social media] e quando ci sono moltissime persone così, mi rendo conto, che dentro di loro c’è sicuramente qualcosa che non va, e non voglio avere nulla a che fare con loro!! MAI!

Al contrario, in questi tempi difficili, sono molto orgogliosa del mio popolo! La sua resistenza è sorprendente. Quel giorno di bombardamento è stato terribile, ma la reazione della nostra gente è stata sorprendente! Le persone facevano la fila (!) nel luogo della tragedia per poter essere utili. I medici con i camici sporchi di sangue e accanto a loro le semplici persone compassionevoli sotto un caldo torrido scavavano le macerie, prestavano il primo soccorso, acquistavano cibo e raccoglievano denaro. Sono incredibili!

E mentre tornavo a casa, nella mia amata Kyiv, dentro di me ringraziavo i nostri difensori, grazie ai quali noi e tutta l’Europa possiamo vivere una vita piena, o quasi piena».

Anna, 16 anni

 

Il 9 luglio 2024, a New York, si è tenuta la riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riguardo l’attacco missilistico russo contro l’ospedale di Kyiv. La riunione si è svolta sotto la presidenza della Federazione Russa, poiché dal 1° luglio essa ha assunto la presidenza a rotazione. In questa occasione, dopo la fine della riunione, la delegazione russa ha invitato i diplomatici a un pranzo celebrativo, includendo nel menù il piatto “Pollo alla Kyiv” («chicken Kiev served with potato»)

 

Purtroppo, temo che questo non sia né l’ultimo, né il peggiore scherzo da parte della “Grande Russia“