Il volume del 2021, “Il caso Mussolini” edito Neri Pozza e scritto dall’Ambasciatore Maurizio Serra, che è anche l’unico Accademico di Francia di nazionalità italiana, ha nel suo stesso titolo il vero significato intrinseco del volume.
Infatti con la parola “caso” si va a definire qualcosa di particolare, oggetto anche di una indagine in cui si cercano di mettere insieme i vari indizi e i vari avvenimenti per rileggere un personaggio e la sua storia. Perché Mussolini è infatti il “caso” in cui l’autore, con una penna scorrevole e elegante, illustra tantissimi avvenimenti portando prove e documentazioni e ci conduce nella vita dell’uomo, che si intreccia inesorabilmente con la storia dell’Italia. Fin dalla sua ascesa Mussolini appare sempre pronto a sostenere qualsiasi iniziativa, ma allo stesso modo anche a rinnegarla perché per lui il vero scopo della vita è quello di ottenere il potere a qualunque costo anche tralasciano coerenze e lealtà. Lo si vede sin dall’inizio con la Marcia su Roma, lui non partecipa, ma la segue a distanza per vederne i risultati e poi trarne vantaggio.
In un paese in cui manca il coraggio di fermarlo perché le molte correnti politiche sono in contrapposizione tra di loro, lui coglie quell’attimo con grande abilità e si inserisce fino ad arrivare al potere senza particolari problemi. Il libro anche se voluminoso scorre veloce e il messaggio che uno ne trae è che Mussolini, riletto, ristudiato appare sempre un personaggio ambiguo, in cui non si è ancora certi se tutto è avvenuto per suo merito e perché gli avvenimenti lo abbiano facilitato. Rimane il fatto che in quell’ambiguità lui trova la sua forza e alla fine il personaggio ritratto dall’Ambasciatore non ci sembra definito e conserva dei misteri. Lui è veramente il “caso” in cui si può passare molto tempo ad indagare, ma alla fine che cosa ne verrebbe fuori?! Entrò in guerra influenzato dagli inglesi o contro gli inglesi? Persino questo non è ancora chiaro. E’ certo che voleva fuggire e non aveva voglia di affrontare un processo, non si fidava?! O sapeva che non avrebbe avuto scampo?
In questo volume in cui sia le luci e le ombre sul personaggio si succedono a ritmo serrato sia i dubbi emergono magistralmente, non rimane altro che pensare: in tutte le grandi inchieste, anche quelle giudiziarie, a che cosa serve sempre ripensare su tante ambiguità? Quando l’inchiesta giudiziaria si snoda su degli avvenimenti che sono spesso contraddittori, il miglior giudice che cosa farebbe?! Proporrebbe l’archiviazione del caso? Perché in una storia poco chiara l’unica certezza che abbiamo è che l’ambizione dell’uomo è quella che vince e che però la medesima lo porta alla sua stessa morte, quindi il nostro caso si chiuderebbe e un PM ne chiederebbe sicuramente l’archiviazione.
Maurizio Serra con questo volume vorrebbe liberare l’Italia e gli italiani da tutte queste congetture che non sono utili e ci lasciano così prigionieri del passato. Forse voltare pagina ci sarebbe di aiuto per non pensarci più e diventare consci che fu veramente un “caso” e forse non solo “il caso”.
Buona lettura!