Indirizzo: Via Roma 5 – Alfedena (AQ)
Telefono: 0864 / 87121
Alla Carta 4 portate € 33 oltre bevande
L’altro mese ho praticamente massacrato un grandissimo ristorante.
Questo mese voglio fare l’operazione esattamente opposta: prendere un piccolo ristorante in cui l’intero pasto costa meno di un antipasto di Caino e mostrarlo come l’esempio di ciò che dovrebbe essere un ristorante: elegante senza esagerare, curato, livello di cucina molto elevato, sapori del territorio rinnovati al punto giusto, cortesia e affabilità, prezzo del tutto ragionevole: cosa vuoi di più?
Siamo ad Alfedena un piccolo paese di 800 abitanti nella Valle di Sangro alle porte del parco nazionale di Abruzzo, giusto al confine con il Molise.
Il giovane chef Di Giulio è anche il proprietario, in sala la moglie: ha fatto la scuola alberghiera nella vicina scuola di Roccaraso, qualche esperienza qua e là, ma niente di stellato: eppure la cucina è tecnicamente precisa, nitida, saporita, equilibrata.
Molti ristoratori stellati dovrebbero farsi una passeggiata qui: non dico che tutto è perfetto, però è sicuramente un ottimo punto di riferimento per una ristorazione italiana fatta di piacevolezza.
Di antipasti si può scegliere tra Seppioline croccanti su purè di sedanorapa, pomodori canditi e pesto di olive nere di Gaeta oppure Salmone “bilanciato” all’arancia, o anche Orapi (un’erba spontanea dei monti vicini), porcini, crema di patate e tartufo nero oppure le tradizionali Pallette cac’e ove (sarebbe cacio e uova) ai quattro pomodori, oppure Fagottini croccanti di pecorino con salsa di pomodoro.
Avrete capito: piatti del territorio, ma anche pesce.
Per i Primi si può puntare sui Tortelli di capretto in distillato di limone e limone candito.
I Cappelletti “di” brodo con indivia saltata, polpettine, scamorza e uvetta, si tratta una rivisitazione della “zuppa della sposa” tipica dei matrimoni di queste parti. I Cappelletti sono “di” e non “in” brodo: il brodo è il ripieno. Grande tecnica, pasta ovviamente un tantino callosa, sapore intenso.
Se volete mantenervi nel classico Ravioli di ricotta di pecora pomodoro e basilico oppure uno squisito Spaghetto tiepido “Cavalier Cocco” carote, caciocavallo e mazzancolle o le Tagliatelle Leon D’Oro in salsa bianca di Maiale stracotto al Trebbiano.
Immancabile da queste parti lo Zafferano della vicina Piana di Navelli magistralmente usato nei Ravioli con coniglio e mele su crema di patate e tartufo.
Se non vi è ancora venuta voglia di venire qui, non vi voglio più come lettori del mio Blog.
Di secondo una morbidissima e saporitissima Guancia di vitello al Montepulciano con insalata di scarola e nocciole tostata: una ricetta di stampo piemontese localizzata con carne e vino abruzzese.
Ma anche la Lingua di vitello mosto cotto, sedano e cipolla o il Filetto di maiale con polvere di peperone dolce di Altino con crema di melanzane.
Per gli impenitenti tradizionalisti c’è Agnello con cac’e ove e spinaci oppure la Salsiccia e scamorza a modo mio.
Per chi non può fare a meno del mare Calamaretti Fritti con nero di Seppia e Malibù (che, lo confesso, non so cosa sia: io ero rimasto ad una località di mare californiana e mi sono dimenticato di chiedere notizie).
Volendo si può optare, al posto della carne o del dolce, sul tagliere di formaggi: si tratta di vere eccellenze della “Porta dei Parchi” dalle parti di Anversa d’Abruzzo (se ci andate chiedete di Fiorello a nome mio), ma soprattutto del piccolo caseificio del compianto Gregorio Rotolo a Scanno: imperdibili il Gregoriano e la Ricotta scorza nera.
I Dolci vengono lodevolmente serviti accompagnati da un calice di vino adeguato: al Soffice al cioccolato fondente con crema allo zafferano e gelato al latte di capra viene abbinato a Moscato Passito Libiam Colline Pescaresi 2016, al Croccante di mandorle ricotta e frutta è abbinato il Passito di Pantelleria Pellegrino 2018 e al Pan di Spagna, limone, fragole e meringa è abbinato uno Zaccagnini Plaisir Passito Bianco 2018. Il Tiramisù è lasciato solo soletto.
Al menù è allegato l’elenco dei fornitori: ottima occasione per fare scorte per casa.
Piccola carta dei vini perlopiù abruzzesi di ottimo livello.
Servizio non cinguettato, ma molto cortese e attento della gentile Signora.
65 è l’indice di gradevolezza più alto che abbia mai dato.
Ci sono anche stanze, ma non posso darvi un giudizio.
INDICE DI GRADEVOLEZZA | + 65 |
Locale curato ed accogliente | + 5 |
Cortesia | + 5 |
Digeribilità | + 5 |
Rapporto qualità prezzo | + 30 |
Contesto e Opportunità di passeggiate intorno | + 10 |
Tranquillità | + 10 |