Questo mese non abbiamo ricevuto articoli da Kyiv e non ho pensato di spingere di nuovo Iryna, sia per il momento che ancora vive, sia per tutto il lavoro che ha già fatto con noi.

Come i nostri amici di TUTTI europaventitrenta sanno già, abbiamo pensato di raccogliere in un libro gli articoli che abbiamo ricevuto da Kyiv. L’obiettivo non è di mettere insieme contributi così diversi, ma di trarre qualche considerazione dalle testimonianze di coloro che vivono la guerra sulla loro pelle, come soldati, medici, padri e madri, ma anche bambini.

Potranno così emergere non solo i drammi e gli orrori dell’invasione ma anche, e soprattutto, piccoli scorci su grandi temi come le origini e la realtà di una guerra, la mobilitazione e la compattezza di un popolo, il suo raccogliersi attorno a una tradizione di valori comuni. Una guerra combattuta da innocenti, che spesso subiscono senza capire, da medici, come il padre di Iryna, che non ha voluto mai lasciare la sua clinica. Un ginecologo vorrebbe aiutare la nascita della vita e non assistere feriti e persone che non hanno più dove andare.

I nostri amici di Kyiv ci hanno ricordato l’Holodomor, il massacro per fame perpetrato da Stalin contro i piccoli contadini ucraini, ma anche i ricordi di una bambina che poteva andare ogni anno dalla nonna per assaggiare una marmellata di ciliegie.

Grazie a Iryna e ai suoi amici vediamo una geopolitica della realtà e in questo terribile momento ci rendiamo conto di un popolo che si riconosce nella democrazia e vuole entrare a far parte, a pieno titolo, della nostra Europa.

Iryna e i suoi amici parleranno alle nostre menti e ai nostri cuori.

Con questo libro TUTTI europaventitrenta li ringrazierà, sperando che un giorno lo presenteremo insieme in un abbraccio fisico, che aspettiamo con ansia.