Evoluzione umana e cibo

da | 20 Apr 2024

Vorrei qui riportare alcuni concetti relativi al rapporto tra evoluzione umana e cibo, rielaborando informazioni dai lavori di Francesco Cavalli Sforza.

Consiglio a tutti i libri di Francesco Cavalli Sforza o del suo compianto padre Luigi Luca, antropologi e genetisti delle popolazioni. Testi come “Geni, Popoli e Lingue” per i tipi di Adelphi o i testi in cui si affronta e si ridicolizza il concetto di “razza“ non possono mancare nella nostra libreria.

L’evoluzione dell’uomo è un tema affascinante che ci porta indietro nel tempo, attraverso millenni di cambiamenti e adattamenti. Esploriamo questo viaggio nel passato e nel nostro rapporto con il cibo.

 

  1. Origini dell’Homo Sapiens:

    • L’Homo sapiens ha 200.000/300.000 anni, ma l’Homo, nelle sue varie declinazioni evolutive, ha una storia di milioni di anni: dal momento in cui si è staccato dalla linea evolutiva delle scimmie, sono passati 6 milioni di anni, dagli Australopitechi 4 milioni di anni, e le prime specie Homo sono apparse 2 milioni di anni fa.
    • Le condizioni ambientali sono cambiate nel corso dei milioni di anni, e con esse, anche la nostra alimentazione. Mangiare è essenziale per la sopravvivenza, ma va oltre: siamo ciò che mangiamo. Ogni componente del nostro corpo, dai muscoli alle cellule cerebrali, è costruito a partire dai nutrienti che ingeriamo.
  2. Il Programma del Corpo Umano:

    • Il nostro corpo segue un programma genetico inciso nel DNA. Questo programma guida la crescita, la riparazione e la manutenzione del corpo.
    • Tuttavia, il programma può realizzare le sue funzioni solo grazie al cibo che consumiamo. La qualità e la varietà del cibo influenzano direttamente la nostra salute.
  3. Caccia, Raccolta e Innovazione:

    • I nostri antenati più lontani si sono procurati cibo attraverso la caccia e la raccolta. Hanno mangiato tutto ciò che potevano trovare: animali, piante, radici e frutti. All’inizio non eravamo in grado di cacciare: non avevamo gli strumenti e la nostra fisiologia non contempla artigli o denti a sciabola, quindi ci nutrivamo di verdura, frutta, bacche, uova, piccoli animali o cadaveri uccisi da altri animali più dotati di noi.
    • Nel corso del tempo, abbiamo imparato a fabbricare strumenti per cacciare e raccogliere. Questo ha ampliato moltissimo le nostre opzioni alimentari.
    • Un passo di enorme importanza è stata l’invenzione del fuoco.
    • Successivamente, stiamo parlando di non più di 11/12.000 anni fa, abbiamo sviluppato tecniche agricole e iniziato a coltivare cibo direttamente. Questo ha portato a una rivoluzione alimentare.
  4. Variazioni nella Dieta Umana:

    • La dieta umana è estremamente variabile in tutto il mondo. Le diverse popolazioni hanno accesso a cibi diversi in base alla loro geografia, cultura e risorse.
    • Alcuni gruppi si sono specializzati in determinati alimenti (come i pescatori che si nutrono principalmente di pesce), mentre altri hanno una dieta più diversificata.
    • La globalizzazione ha ulteriormente ampliato la varietà di cibi disponibili.

In sintesi, il cibo ha svolto un ruolo cruciale nell’evoluzione dell’Homo sapiens. Dalla caccia e raccolta all’agricoltura moderna, la nostra relazione con il cibo ha plasmato la nostra storia e la nostra salute.

 

Racconta Francesco Cavalli Sforza che la vecchia Reggia di Boccassà, un tempo governata dall’autoproclamato imperatore del Centrafrica, ora giace abbandonata e invasa dalla giungla.

Tuttavia, un reparto di soldati, fedeli a Boccassà, continua a presidiare la Reggia, sperando di essere arruolato in uno dei tanti eserciti o bande di guerriglia. La loro dieta è sorprendentemente semplice e anche un tantino schifosa: mangiano soltanto topi. Questi roditori abbondano nella zona, e i soldati utilizzano semplici trappole per catturarli. Una volta catturato, il topo viene aperto a metà, svuotato e poi cotto sul fuoco. Questo costituisce la loro fonte principale di cibo. Questa dieta di assoluta sussistenza non è un fenomeno isolato. In molte parti del mondo, le persone si nutrono di una singola cosa o di poche opzioni. Prima dell’uomo moderno, gli australopitechi si nutrivano come gli scimpanzé: frutta e foglie, con solo una piccola percentuale di cibo animale, come insetti o piccoli mammiferi. La postura eretta, che tanti problemi ci crea, ha avuto il vantaggio di liberare le mani per cercare nuove opportunità e sopravvivere in un mondo in continua evoluzione.

Mani Libere

Liberare le mani dal camminare è stato il grande cambiamento da cui è nata tutta la storia umana, perché è quello che ci ha permesso di costruire degli strumenti. Con le pietre affilate, i primi uomini (come abbiamo visto circa 2.000.000 di anni fa) rompono le ossa degli animali uccisi dai predatori, spaccano le ossa e ne mangiano il midollo: cibo molto prezioso (vedi un bel Ossobuco alla Milanese, magari con il Risotto allo Zafferano). Fra l’altro solo l’uomo può accedere a questa fonte alimentare perché nessun altro animale è in grado di spaccare le ossa in maniera così fine. Con gli strumenti si riesce anche a zappare la terra, ma non per la coltivazione (l’agricoltura arriverà un’infinità di anni dopo), ma per poter estrarre i tuberi. Si riesce anche ad ottimizzare l’estrazione di carni e di organi interni, compreso il midollo osseo da animali cacciati da altri predatori.

Fuoco !

Un’altra fondamentale invenzione è stata il fuoco. Sulla datazione di questo evento c’è ancora molta incertezza: la più accreditata è due milioni di anni fa. Il fuoco è fondamentale per:

  • vederci di notte e quindi aumentare le ore utili della giornata
  • tenere lontani animali feroci
  • cuocere, rendendo il cibo:
    • più digeribile
    • edibile anche da persone con dentizione in cattivo stato e bambini piccoli
    • meglio assimilabile
    • di migliore qualità nutrizionale, soprattutto per il cervello tanto che quello umano aumenta di due volte e mezzo di volume dai tempi di Homo Habilis
    • più sano perché in qualche modo lo disinfettiamo
  • perdita del pelo: il fuoco è pericolosissimo per un animale coperto di pelliccia e questo potrebbe avere favorito le mutazioni che hanno determinato la perdita del pelo. L’età media aumenta in modo vertiginoso:
  • Prima del fuoco la maturità si raggiungeva intorno ai 14/15 anni, il culmine era intorno ai vent’anni e una persona con più di vent’anni era considerata vecchia; quando in un film o un documentario che ricostruisce quei tempi e vediamo una persona molto molto anziana, avrà sui 30 se non addirittura 35 anni.
  • Con il fuoco si stima che ci siano molte persone che siano arrivati fino alla veneranda età di trent’anni e forse qualcuno a 40!

La Caccia

Poi vengono nuove invenzioni verso un milione e mezzo, un milione di anni fa troviamo dei nuovi strumenti di caccia. Vengono inventati coltelli sempre più raffinati, non tanto e non solo sotto il profilo estetico, quanto quello funzionale. Naturalmente il passo successivo del coltello è la punta della lancia. Cioè, intorno a mezzo milione di anni fa, troviamo lance di legno perfezionatissime temprate al fuoco. Forse c’erano anche prima, ma è molto raro che il legno si conservi, per cui gli archeologi forse non lo hanno trovato. Diciamo che, mezzo milione di anni fa, c’erano già strumenti da caccia molto sviluppati: infatti i Neanderthal si pensa si nutrissero essenzialmente di carne. I Neanderthal hanno abitato l’Europa più o meno dai 300.000 ai 30.000 anni fa; in realtà i Neanderthal sopravvivono dentro di noi, per esempio in coloro che hanno i capelli lisci (il Sapiens li avevano ricci, da buoni africani). Anche la iper reazione del sistema immunitario al COVID l’abbiamo ereditata da loro. L’Homo Sapiens raggiunge il Medio Oriente intorno a 120.000 anni fa, poi scompare dal Medio Oriente che troviamo occupato dai Neanderthal. Circa 70/75.000 anni fa ci fu un’esplosione vulcanica: il vulcano Toba. Tanto per avere un’idea, la caldera lasciata da quel vulcano esiste ancora ed è un lago più o meno delle dimensioni della provincia di Verona. Immaginate cosa possa aver significato un’esplosione vulcanica di queste dimensioni. Si estinsero molte specie sia animali che vegetali e probabilmente tutti gli altri ominidi, salvo noi Sapiens e i Neanderthal. Anche lo stesso Homo Sapiens rischiò l’estinzione: rimase qualche migliaio, c’è chi dice 600 di esemplari di Homo Sapiens. Ovviamente questa esplosione provocò un disastroso cambiamento climatico al quale si aggiunge a partire da 60.000 anni fa l’ultima grande glaciazione. L’Homo sapiens sì riaffaccerà in Europa e in Medio Oriente circa 50.000 anni fa. Sarà solo alla fine della glaciazione intorno al 9500 a.C. che in Medio Oriente, per la prima volta, verrà inventata l’agricoltura e l’allevamento. Questo evento cambierà in modo devastante il rapporto tra l’homo sapiens e il cibo, ma anche le malattie. Ma ne parleremo un’altra volta.

Dentizione e Apparato Digestivo

Abbiamo visto come in questi due milioni e mezzo di anni di storia dell’Homo cacciatore raccoglitore quali enormi cambiamenti la nostra alimentazione ha causato sullo sviluppo del cervello e della speranza di vita. Ce ne sono altri? Sì, è opportuno parlare della dentizione e dell’intestino. L’intestino, che si sviluppa in lunghezza, diventa adatto a diversi tipi di cibo. È tutto correlato al fatto di essere onnivori, cioè di poter mangiare più o meno qualunque cosa: la flessibilità è premiante sotto il profilo evolutivo, essere onnivori ha quindi un grande valore in termini di sopravvivenza. Passando alla dentizione, nelle scimmie, i denti protrudono dalla bocca, vengono fuori in orizzontale invece, i nostri denti scendono in verticale e sono coperti da uno strato spesso di smalto. Tutte cose che ci rendono adatti a masticare cibi duri come semi, fagioli e radici, che sono stati senz’altro una parte importantissima della nostra dieta fin dall’inizio. I nostri denti anteriori, invece, sono adatti a cibarsi di foglie e di frutti. La struttura dell’apparato intestinale ci rende intermedi tra erbivori e carnivori: se guardiamo la dieta di una popolazione di cacciatori e raccoglitori contemporanea come gli Hazad della Tanzania, loro si nutrono all’80% di cibo vegetale e per il 20% di carne, carne che apprezzano moltissimo e hanno sempre avuto abbondanza di cacciagione. È in pratica una scorciatoia metabolica, perché la carne è fatta di aminoacidi. Sono gli stessi mattoncini che formano il nostro organismo: non stupisce che la carne sia stata sempre così apprezzata nel corso della storia. Insomma, è più semplice cibarsi di una bistecca che non mettere insieme vari altri cibi per avere lo stesso risultato. D’altronde fino a 10.000 anni fa tutti al mondo vivevano di caccia e raccolta.

Essere Cacciatore Raccoglitore

L’alimentazione di un cacciatore raccoglitore è molto varia perché appunto raccoglie e caccia tutto quello che si trova intorno e la natura offre una grandissima abbondanza. I Gruppi Umani che ancora oggi sono cacciatori raccoglitori, si spostano per trovare cibo in base alle stagioni e alla disponibilità di risorse. Il fatto di doversi spostare implica delle scelte molto radicali: per esempio non ci deve mai essere una differenza di età tra due fratelli minore di tre o quattro anni. L’ultimo nato può essere portato in spalla dalla madre, ma il penultimo nato deve essere in grado di camminare da solo e magari anche portare qualcosa di leggero. Ci sono varie tecniche per evitare nascite troppo ravvicinate: una di queste è l’infanticidio. Però le popolazioni di cacciatori-raccoglitori attuali godono di buona salute, d’altronde fanno molta attività fisica. Il loro successo riproduttivo è notevole, dimostrando che il loro stile di vita ha avuto un impatto positivo sulla loro sopravvivenza nel corso dei millenni. Inoltre, nel corso della storia umana, ci sono stati diversi periodi in cui gli uomini si sono espansi in nuove aree geografiche, adattandosi alle diverse condizioni ambientali e sviluppando strategie di sopravvivenza uniche. Per tutte le anime belle che ritengono che quello dovrebbe essere lo stile di vita giusto, incombe un enorme MA; infatti, queste popolazioni vivono in condizioni di densità molto bassa: 10 Kmq a persona. Per avere questa densità la popolazione umana TUTTA dovrebbe ridursi da 8 miliardi a 50 milioni: noi italiani siamo circa 59 milioni, cioè stringendoci un po’… peccato che dovremmo distruggere tutto il resto della popolazione mondiale. Meglio tenerci il nostro Colesterolo.

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