Il 28 giugno l’Ucraina celebra tradizionalmente il Giorno della Costituzione. La Legge fondamentale dello Stato è stata adottata nel 1996, ma questa non è la prima costituzione della storia del Paese. Nel XVIII secolo, il Gran Consiglio cosacco adottò l’atto costituzionale “Patto e Costituzione dei diritti e delle libertà dell’Esercito di Zaporizhzhya” (Pacta et Constitutiones Legum Libertatumque Exercitus Zaporoviensis), meglio noto ai contemporanei come Costituzione di Pylyp Orlyk. Il documento prende il nome dal promotore della sua stesura, l’etmano ucraino Pylyp Orlyk (1672-1742), che dedicò tutta la vita alla lotta per la liberazione dell’Ucraina dal dominio russo. Il titolo di etmano significa che egli fu il comandante in capo e capo di stato dei cosacchi di Zaporizhzhya.
Questo atto è oggi riconosciuto come una delle più antiche costituzioni scritte d’Europa. Senza dubbio, ha influenzato la formazione delle idee e delle pratiche democratiche non solo in Ucraina, ma anche in altri Paesi europei ed è un significativo memento del pensiero politico europeo dell’inizio del XVIII secolo.
Ma torniamo un po’ indietro per scoprire le premesse della redazione della costituzione.
All’inizio del XVIII secolo tutti i tentativi dell’allora etmano ucraino Ivan Mazepa di liberarsi dalla schiavitù e dalla tirannia di Mosca purtroppo non ebbero successo. Anche l’unione svedese-ucraina conclusa con il re di Svezia Carlo XII non ebbe risultati. Dopo la sconfitta nella Battaglia di Poltava (1709), Carlo XII, insieme a Mazepa, si ritirò in territorio turco, fermandosi nella città di Bendery (oggi territorio della Moldova). L’etmano Ivan Mazepa morì lì e i cosacchi elessero il suo confidente Pylyp Orlyk come nuovo etmano. Fu a Bendery che Pylyp Orlyk guidò e completò la stesura della prima costituzione ucraina, motivo per cui a volte viene chiamata la “Costituzione di Bendery” (in nessun modo è collegata al nome di Stepan Bandera e ai “banderiti”, lo spauracchio preferito della propaganda russa). Lo stesso Orlyk sarebbe stato successivamente soprannominato “etmano in esilio”, ma anche in esilio avrebbe continuato a cercare l’appoggio dei monarchi delle corti straniere per risolvere la questione politica del riconoscimento dell’indipendenza dell’Ucraina da Mosca, ed era sulla base di questa costituzione che avrebbe condotto la sua attività diplomatica.
La Costituzione fu adottata il 5 aprile 1710 e riconosciuta da Carlo XII, ed è uno dei documenti storici più importanti dell’Ucraina. Il documento proclamava in Ucraina una repubblica sovrana con il protettorato del re svedese invece della sottomissione allo zar, il che costituì un grande passo avanti nel pensiero politico di quel tempo.
Pylyp Orlyk pose alla base della Costituzione il concetto di distribuzione del potere, che divenne dominante nel pensiero costituzionale europeo a partire dal XVIII secolo. Questo concetto è anche alla base delle moderne democrazie parlamentari e suggerisce che il potere pubblico dovrebbe essere diviso tra i diversi rami del governo in modo tale da bilanciarsi e controllarsi a vicenda al fine di prevenire abusi di potere. La Costituzione era piuttosto progressista per l’epoca e rimane attuale a più di 300 anni dalla sua stesura. La maggior parte delle sue disposizioni sono di natura concettuale e rivelano la peculiarità del pensiero politico ucraino all’inizio del XVIII secolo. In realtà, la Costituzione, nella sua forma, è un accordo tra l’etmano e i comandanti e l’intero Esercito di Zaporizhzhya sulla distribuzione e limitazione del potere. Si può dire che questo è il risultato di un compromesso raggiunto tra le forze socio-politiche (le élite ucraine dell’epoca) sul consolidamento dei fondamenti costituzionali e giuridici della gestione del potere statale. In termini di contenuto si tratta di un atto che fonda il diritto dell’Ucraina all’indipendenza e al suo ordinamento statale.
Senza sopravvalutarne il significato, la Costituzione di Pylyp Orlyk rimane un documento fondamentale per l’Ucraina. Con la sua adozione inizia la formazione del costituzionalismo ucraino. Contrariamente alla propaganda russa, che distorce il significato di questo atto, minimizza il suo impatto sulla storia, formulando postulati di inferiorità degli ucraini, la Costituzione è la prova delle antiche tradizioni della forma stato della nazione ucraina e “l’àncora dell’identità ucraina.”
Gli storici sono a conoscenza dell’esistenza di questo documento da molto tempo, ma a lungo è stato circondato da molti miti. Fino a poco tempo fa il documento era conosciuto solo in copie abbreviate, quindi sorgeva costantemente la questione dell’esistenza del testo originale della Costituzione. Si era anche creduto che il vero documento esistesse solo nella versione scritta in latino e che fosse conservato negli archivi nazionali svedesi, a volte veniva anche definito “un abile falso dei nazionalisti ucraini”. Ora possiamo togliere ogni dubbio, perché è nota con certezza l’esistenza della fonte originaria in due versioni linguistiche: nell’antica lingua ucraina e in latino.
È venuto fuori che l’originale in lingua ucraina, sconosciuto fino a poco tempo fa, si trova nei fondi dell’Archivio statale russo degli atti antichi. Nel 2008 è stato scoperto casualmente dallo storico ucraino, e ora militare delle Forze Armate Ucraine Oleksandr Alfyorov, insieme a un gruppo di ricercatori dell’Archivio storico centrale statale dell’Ucraina durante lo studio dei documenti dell’era cosacca. L’autenticità del documento è confermata dalla firma autografa dell’etmano Pylyp Orlyk e dal sigillo dell’Esercito di Zaporizhzhya. Nell’archivio russo si trova anche il diploma autentico di conferma rilasciato da Carlo XII riferito all’elezione di Pylyp Orlyk etmano con la firma autografa del re svedese come protettore dell’Ucraina. Su richiesta della parte ucraina, nel 2009 sono state fornite copie digitali dei documenti pertinenti dall’Archivio di Stato russo e sono conservati nell’Archivio statale storico centrale dell’Ucraina.
Oggi il manoscritto originale rimane a Mosca, ma anche le copie ricevute della serie di documenti ritrovati offrono ampie opportunità di ricerca e mettono in luce questioni importanti. Il valore del ritrovamento sta soprattutto nel fatto che è scritto nell’antica lingua ucraina, molto vicina alla lingua parlata usata in Ucraina nel XVIII secolo. I ricercatori ucraini hanno attirato l’attenzione sul fatto che a margine di una copia con il sigillo dell’archivio zarista di Russia del 1800 si possono vedere note con la spiegazione (traduzione) di alcune parole dell’antico ucraino. Ovviamente, si può presumere che i dipendenti degli archivi zaristi non capissero una certa parte delle parole ucraine, il che a sua volta indica l’esistenza di una differenza tra la lingua ucraina di allora e quella russa.
Il manoscritto della Costituzione in latino è stato scritto appositamente per il re svedese Carlo XII e appartiene di diritto alla Svezia. Oggi è conservato nell’Archivio Nazionale di Stoccolma. Nell’agosto 2021, in occasione della celebrazione del 30° anniversario dell’indipendenza dell’Ucraina, questa versione della Costituzione è stata esposta per la prima volta a Kyiv, e successivamente la parte svedese ha consegnato all’Ucraina una copia autenticata di questa edizione della Costituzione. Inoltre, due anni fa l’allora capo del governo svedese Magdalena Andersson fece dono al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di una copia della lettera di Carlo XII del 1711, in cui riconosce l’Ucraina come Stato indipendente (l’originale si trova negli Archivi Nazionali della Svezia).
Senza ricorrere a un’analisi dettagliata della Costituzione, concentriamoci su alcuni dei suoi punti chiave che potrebbero interessare i contemporanei.
Innanzitutto è importante che il testo dell’atto contenga le caratteristiche della Costituzione nella sua accezione moderna. Il documento definisce il territorio dello Stato, il sistema statale, la divisione del potere, prescrive i principi democratici del potere eletto. Stabilisce inoltre l’inviolabilità della proprietà privata, della fede, le garanzie sociali, il sistema di autogoverno locale, ecc.
La struttura della Costituzione comprende un preambolo, 16 articoli e il giuramento dell’etmano. Nella sua parte dichiarativa (preambolo) viene delineata la storia del popolo ucraino e dell’Esercito di Zaporizhzhya, viene sottolineata la divisione degli ucraini dai moscoviti e viene dichiarato il diritto naturale della nazione ucraina all’autodeterminazione politica. La piena indipendenza dell’Ucraina è l’idea principale della Costituzione. Allo stesso tempo, nel testo della costituzione viene utilizzata la parola “Ucraina” come nome dello Stato, il che ovviamente contraddice la narrativa russa secondo cui l’Ucraina sarebbe stata inventata dai bolscevichi nel XX sec.
Richiama una particolare attenzione il fatto che questa Costituzione sia il primo atto europeo che prevede la limitazione del potere monarchico a favore dei capi cosacchi e introduce un sistema di contenimento e contrappeso. Cioè, le norme costituzionali creano le basi e determinano i limiti dell’operato degli organi statali, trattenendo così l’usurpazione e la monopolizzazione del potere. Una novità rilevante era la disposizione sull’indipendenza del potere giudiziario, che viene tolto al feudatario, il che pure era del tutto nuovo per l’Europa di allora. Il documento elabora un modello di Stato cosacco democratico con la divisione del potere in legislativo, esecutivo e giudiziario. Il potere legislativo era delegato al Consiglio Generale, una sorta di parlamento, che si riuniva tre volte l’anno. Il potere esecutivo era nelle mani dell’etmano, carica elettiva, e del governo (Consiglio Generale dei Capi Eletti). Il potere giudiziario veniva esercitato dal Tribunale Generale che agiva in modo indipendente. A quel tempo si trattava di qualcosa di completamente nuovo non solo nella storia dell’Ucraina, perché è il primo documento di cui ci sia giunta notizia che evidenziava tre rami istituzionali, la loro unità e interazione. I giuristi europei avrebbero distinto e argomentato questa triade diversi decenni dopo. Al di là di ogni dubbio, queste disposizioni testimoniano l’alto livello della cultura giuridica dell’Ucraina di allora.
Per l’opinione pubblica di adesso è d’attualità anche la questione dell’origine della Chiesa ucraina indipendente. È importante che la Costituzione affermi che il popolo ucraino acquisì la fede ortodossa di rito orientale dal Trono Apostolico di Costantinopoli “durante il tempo dei Khagani dei Khazari”. Tuttavia, il Patriarcato di Mosca ha annesso il Metropolitanato di Kyiv e solo nel 2018 gli ucraini sono riusciti a ripristinare la giustizia storica e a restituire l’autocefalia alla Chiesa ortodossa ucraina.
Vorrei ricordare con l’occasione che la Metropolia di Kyiv nello Stato di Kyiv fu fondata all’inizio degli anni 990. Dal battesimo ufficiale di Kyiv (anno 988) alla prima menzione sulla fondazione di Mosca (anno 1147) passò più di un secolo e mezzo (!), e dunque la così detta “Chiesa di Mosca” allora non esisteva, e non sarebbe esistita per alcuni secoli a venire. Ma, avendo effettivamente sottratto la verità sulla storia della nostra Chiesa, i moscoviti crearono un racconto mitico secondo cui “grazie al battesimo del grande principe russo Volodymyr, la Chiesa ortodossa russa ha la sua storia millenaria”. Invece in realtà, in questo contesto sarebbe legittimo parlare della Chiesa ucraina, è la Metropolia di Kyiv che ha una storia lunga più di un millennio. Fra l’altro, a partire dall’anno 2024, si celebra il Giorno della Memoria del Santo Principe Volodymyr, Uguale agli Apostoli, e quindi il Giorno del Battesimo della Rus di Kyiv – Ucraina il 15 luglio [in Ucraina, secondo una nuova disposizione di legge, dal 2023 le date delle festività religiose sono cambiate].
La norma sull’integrità territoriale dello Stato e sull’unità e inviolabilità dei confini statali è particolarmente rilevante per l’Ucraina moderna. È importante che la costituzione vieti di violare l’integrità del territorio sia a causa dell’invasione di Paesi stranieri sia a causa delle azioni illegali dei propri governanti. Il re svedese fungeva da garante dell’integrità del territorio. Sono state inoltre stabilite norme sulla completa indipendenza dell’Ucraina da Mosca. Allo stesso tempo, dopo la fine della guerra, tutti gli ucraini catturati avrebbero dovuto essere liberati da Mosca e il governo russo avrebbe dovuto risarcire completamente tutti i danni causati all’Ucraina dalle azioni militari.
L’orientamento sociale della Costituzione non può non impressionare. Alcune disposizioni prescrivono la presa in carico dei vecchi cosacchi. Vedove, mogli, orfani e figli di cosacchi erano sotto una protezione speciale e venivano loro concessi alcuni benefici. L’etmano, che per la sua posizione avrebbe dovuto prendersi cura dell’ordine in patria, era il garante di un atteggiamento premuroso nei confronti dei poveri. La Costituzione stabiliva una serie di benefici fiscali, parlando in linguaggio moderno, regolava l’attività imprenditoriale privata.
Erano progressiste anche altre disposizioni. Sorprendentemente, contiene norme anticorruzione. Era vietato dare tangenti, nominare illegalmente incarichi e usare il potere per scopi personali. Alcune norme erano dedicate al sistema di autogoverno locale. La costituzione garantiva i diritti e i privilegi di Kyiv e di altre città con la legge di Magdeburgo. Si trattava infatti di forme democratiche di esercizio del potere a livello locale, ciò che oggi viene comunemente chiamato decentramento del potere.
Di conseguenza, la Costituzione di Pylyp Orlyk è diventata un punto di riferimento dello stato ucraino, riflettendo il desiderio del popolo di autodeterminazione e di sviluppo di istituzioni democratiche. Purtroppo, a causa della situazione internazionale sfavorevole, essa non è entrata pienamente in vigore. Tuttavia, grazie alle campagne militari di Pylyp Orlyk, per diversi anni la Costituzione rimase in vigore nella parte dell’Ucraina che si estendeva sulla riva destra del fiume Dnipro.
In un modo o nell’altro, l’Ucraina è diventata pioniera nel processo costituzionale, perché la Costituzione di Pylyp Orlyk ha visto luce 70-80 anni prima delle costituzioni degli Stati Uniti (1787), della Francia e della Polonia (1791), gettando le basi non solo del costituzionalismo ucraino, ma anche di quello europeo.
Nonostante il fatto che la Costituzione di Pylyp Orlyk non sia stata pienamente attuata all’epoca, rimane un simbolo importante della lotta per la democrazia e la libertà per il popolo ucraino e un’indicazione di rotta per l’Ucraina oggi.
Lyudmyla Mikhnevych
Originaria della regione di Kyiv (Ucraina Settentrionale), vive e lavora a Kyiv. Dottore in scienze giuridiche, professore. Impegnata in attività scientifica e didattica. Insegna da quasi 30 anni diritto costituzionale. La storia del diritto ucraino è un suo interesse scientifico. È membro dell’Associazione Internazionale degli Storici del Diritto. È autore di oltre 130 pubblicazioni scientifiche, tra monografie, libri di testo e manuali di formazione.