Un curioso rispetto preserva il giudizio critico sulla gestione di Gualtieri, sindaco di Roma. Improbabile, al di là di meriti e demeriti, il confronto con la Raggi, abituale bersaglio dei detrattori più incalliti. Invece Gualtieri è messo tra parentesi come se gli irrisolti cronici problemi di Roma (rifiuti, traffico, scarsa manutenzione, odissea Giubileo) fossero attribuibili ad altri personaggi. Una delle più bizzarre trovate dell’attuale primo cittadino, laureato in storia, è la formula della città in quindici minuti, slogan e ricetta non originale, copiata da analoghe esperienze estere (soprattutto inglesi). Leggiamo sul sito di Roma capitale l’enunciazione della proposta.
“La città dei 15 minuti è una città “a portata di mano”, policentrica, accessibile e sostenibile, nella quale i cittadini trovano a una distanza massima di 15 minuti, a piedi e in bicicletta, la disponibilità di una vasta rete di servizi di prossimità: aree verdi, fermate del trasporto pubblico su rotaia, asili nido, centri culturali, luoghi dello sport e altri presidi fondamentali. È una città dove i servizi sono diffusi e presenti anche nei quartieri oltre il GRA. La città dei 15 minuti è anche la città del decentramento, della partecipazione popolare, dell’inclusione e dell’accessibilità, nella quale si garantisce la presenza di servizi e strutture di qualità all’interno di ogni quadrante territoriale, ottimizzandone i caratteri identitari e contribuendo a ridurre le distanze tra centro e periferia.
La città dei 15 minuti è quindi, innanzitutto, una città meno diseguale, in quanto riduce le differenze in termini di accessibilità ai servizi”.
Vi pare che tutto questo si traduca in realtà?
Il 9 settembre scorso era il primo giorno post-estivo con la città alla ripresa autunnale. Giornata disastro! Pioggia battente, alberi che cadono, cantieri sospesi, sciopero dei mezzi pubblici. Un addendo di centinaia di chilometri in fila di auto per i pendolari incasellati nelle consolari. Uno spreco di Pil, di nervi, di ore inutili. E nessuna soluzione come alternativa. La città in 15 minuti? 15 minuti è il tempo a malapena occorrente se torno a casa, in un qualunque quartiere di Roma, per trovare un parcometro utile. Cosa trovo a Roma in 15 minuti? Praticamente nulla. Quale corso operativo ha trovato questa boutade negli ultimi mesi? Nessuno sviluppo se non l’occasione per varare dei divertenti meme. Difatti Gualtieri ha messo tra parentesi l’idea, sopraffatto da ben altre problematiche. Constatando la ridottissima percentuale di opere concluse per il Giubileo. Un paragone irriverente? Per il primo Giubileo del 1300, indetto da Bonifacio VIII, Roma, allora abitata da 20.000 persone, ospitò in un anno due milioni di persone, ovvero cento volte di più della sua popolazione. Sette secoli fa, pur tra mille disagi, quella era una Roma all’altezza della situazione. Questa versione decisamente no.