Diventa sempre più importante aumentare la conoscenza della normazione europea e nazionale.

Secondo le riflessioni dei Fraunhofer tedeschi, la conoscenza diffusa delle norme tecniche è in grado di aumentare dell’1% il PIL di una nazione. Per questo motivo gli imprenditori di quello Stato, prima di iniziare un’attività, si rivolgono ai Fraunhofer, diffusi in tutte le province della Germania, per analizzare le prescrizioni delle norme, che sono alla base dei prodotti che intendono fabbricare. La cultura della normazione determina la validità di un prodotto.

Una definita ripartizione di compiti e di responsabilità regola i rapporti tra legislazione e normazione.

Le istituzioni comunitarie: Commissione, Parlamento, Consiglio hanno il compito di prescrivere, per mezzo della legislazione: Regolamenti, Direttive, i requisiti essenziali, relativi a sicurezza e salute dei cittadini, protezione dei consumatori e tutela dell’ambiente.

Gli Istituti di normazione europei – CEN, CENELEC ed ETSI – hanno il compito di stabilire, mediante la normazione, le cosiddette “norme armonizzate”, cioè le specifiche tecniche, delle quali gli operatori hanno bisogno, per progettare, fabbricare e commercializzare prodotti, che siano conformi ai requisiti essenziali, stabiliti dai Regolamenti e dalle Direttive.

La norma armonizzata è una specifica tecnica, adottata da un Ente di normazione europeo (CEN, CENELEC, ETSI), sulla base di un mandato della Commissione europea, nel quadro di orientamenti e procedure prestabiliti. Gli Enti di normazione europei si coordinano costantemente, attraverso riunioni comuni, con gli Enti di normazione nazionali: UNI e CEN, in Italia.

 

 

Programma di lavoro annuale dell’Unione per la normazione europea per il 2024

Azioni volte all’elaborazione e alla revisione di norme, a sostegno della resilienza dell’industria europea

 

Il sistema europeo di normazione si basa su un partenariato pubblico-privato tra la Commissione e la comunità di normazione. La sua unicità risiede nell’uso di norme europee armonizzate, formulate (o rivedute a seconda dei casi) sulla base di una richiesta della Commissione ai fini dell’applicazione della legislazione dell’Unione sull’armonizzazione[1].

 

Una volta adottate, le norme diventano parte integrante del diritto dell’Unione e il loro uso conferisce ai fabbricanti, in tutto il Mercato unico, una presunzione di conformità dei loro prodotti alle prescrizioni della legislazione dell’Unione. Questo assicura la certezza del diritto e la stabilità, entrambi aspetti importanti, per gli utilizzatori delle norme armonizzate, perché riduce i costi per i fabbricanti, cosa importante per gli investitori; e consente alle piccole e medie imprese di immettere sul mercato prodotti conformi alla legislazione dell’Unione, senza costi aggiuntivi.

 

Ne derivano anche maggiori responsabilità pubbliche, per le autorità di regolamentazione, che devono vigilare adeguatamente su tali norme armonizzate.

 

La Commissione intende collaborare con le OEN (Organizzazioni Europee di Normazione), i portatori di interessi e altri partner, per affrontare le questioni urgenti individuate in materia di normazione per quanto riguarda, fra l’altro,  il riciclaggio delle materie prime critiche, la catena del valore dell’idrogeno pulito, il cemento a basse emissioni di carbonio, la certificazione dei chip e le norme sui dati;

 

L’articolo 8 del regolamento (UE) n. 1025/2012[2] stabilisce che la Commissione deve adottare un programma di lavoro annuale dell’Unione, per la normazione europea. Le norme sostengono le politiche dell’UE, per fare in modo che i prodotti e i servizi dell’Unione siano competitivi in tutto il mondo, e in linea con gli standard più avanzati, in fatto di sicurezza, salute, dimensione sociale e ambiente. Costituiscono inoltre un importante strumento di valorizzazione della ricerca e dell’innovazione, sfruttando lo sviluppo di nuove catene del valore, nei settori industriali, particolarmente nei settori verde e digitale[3].

 

La Commissione continua a collaborare, in tema di normazione, con i partner internazionali, attuando le azioni previste dai partenariati digitali con:

  • il Giappone,
  • la Corea del Sud
  • Singapore,
  • il Consiglio UE-USA per il commercio e la tecnologia,
  • con i gruppi G7/G20.

 

Negli accordi di libero scambio tra l’UE e i partner internazionali, la Commissione[4] promuove un approccio a sostegno dei processi di normazione internazionale, seguendo i principi dello sviluppo, che sono sostenuti dall’Organizzazione Mondiale del Commercio-OMC, cioè: trasparenza, apertura, imparzialità, consenso, efficacia, pertinenza e coerenza.

 

Il programma di lavoro annuale della Commissione prevede l’individuazione di alcune priorità strategiche della normazione europea, legate all’attuazione del Green Deal europeo e del Fit for 55 %. Tali prodotti della normazione, definiti  prioritari, sono finalizzati a sostenere le politiche dell’UE,  ai fini della realizzazione di un Mercato unico: verde, digitale e resiliente.

 

la Commissione ha individuato, come priorità strategiche, le otto azioni di normazione che seguono:

 

  1. Tecnologie per il calcolo ad alte prestazioni e l’infrastruttura europea di comunicazione quantistica

 

La priorità è in linea con la raccomandazione della Commissione sui settori tecnologici critici per la sicurezza economica dell’UE, ai fini dell’ulteriore valutazione dei rischi che corrono  gli Stati membri. Tra l’elenco dei settori tecnologici critici, si raccomanda, come primo passo, che gli Stati membri, insieme alla Commissione, valutino, entro la fine del 2023, i seguenti 4 settori tecnologici con la più alta probabilità di presentare i rischi più sensibili e immediati, correlati alla sicurezza tecnologica e alla fuga di tecnologia:

 

1- Tecnologie avanzate dei semiconduttori

2- Tecnologie di intelligenza artificiale

3- Biotecnologie

4- Tecnologie quantistiche

 

la Commissione ribadisce gli elementi di priorità strategica del programma di lavoro annuale dell’Unione per il 2023 sulla quantistica.

 

Tecnologie quantistiche

Riferimento: Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale[5]

 

Prodotti della normazione europea: Sviluppo di norme europee per le catene di approvvigionamento di computer quantistici e architetture di comunicazione modulari e le relative tecnologie abilitanti, per il calcolo ad alte prestazioni europeo, e l’infrastruttura europea di comunicazione quantistica.

Elaborazione di nuove norme europee o revisione delle norme europee esistenti, in materia di sicurezza, privacy e cibersicurezza delle tecnologie di calcolo e comunicazione quantistica. Elaborazione di norme europee per catene di approvvigionamento affidabili di sorgenti, sensori e dispositivi metrologici quantistici

 

Obiettivi specifici per le norme europee:

  1. i) garantire la raccolta sistematica delle necessità di normazione dell’industria (start-up, PMI, grandi industrie ecc.) e promuovere attività di normazione presso gli esperti del settore, al fine di sostenere tali attività;

 

  1. ii) garantire la qualità e la sicurezza di prodotti e servizi della tecnologia quantistica e la loro interoperabilità, fondamentale per lo sviluppo (commerciale) di tale tecnologia e di infrastrutture paneuropee; fare in modo che si instauri fiducia tra i fornitori, i clienti e i prestatori di servizi;

 

iii) orientare la normazione in base alla politica dell’UE.

 

  1. Materie prime critiche – riciclaggio dei magneti permanenti e prospezione, estrazione, raffinazione e riciclaggio delle materie prime critiche

 

La Commissione ribadisce, come ha già sostenuto nel 2023, che le materie prime critiche costituiscono una priorità strategica, alla luce della proposta della Commissione di normativa sulle materie prime critiche[6] e della funzione che queste hanno confermato di rivestire, per il mantenimento della resilienza delle catene di approvvigionamento.

 

Materie prime critiche

Riferimento: COM(2023) 160 final del 16/03/2023. Proposta di Regolamento che istituisce un quadro atto a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche.

 

Prodotti della normazione europea:Elaborazione di norme europee e prodotti della normazione europea a sostegno della prospezione, estrazione, raffinazione e riciclaggio delle materie prime critiche.

 

Obiettivi specifici per le norme europee:

L’obiettivo di questa azione è rafforzare la catena del valore delle materie prime critiche dell’UE, per sostenere le transizioni verde e digitale e consolidare la resilienza dell’UE.

 

  1. Quadro dell’UE affidabile in materia di dati

 

la Commissione aggiunge una nuova azione prioritaria, su un quadro affidabile in materia di dati, al fine di sostenere l’attuazione della normativa sui dati[7]

 

Quadro dell’UE affidabile in materia di dati

Riferimento: Regolamento UE 2022/868 del 30/05/2022, relativo alla governance europea dei dati. Regolamento riguardante norme armonizzate sull’accesso equo ai dati e sul loro utilizzo (normativa sui dati)

 

Prodotti della normazione europea.

Un insieme completo di norme, pratiche e standard, per poter condividere i dati tra le parti, in modo affidabile e conforme alla legge, riguardante anche gli intermediari dei dati e le organizzazioni per l’altruismo dei dati. Vi rientrano norme per la catalogazione dei dati, a scopo di pubblicazione e di ricerca di insiemi di dati; norme ontologiche per l’integrazione e l’utilizzo dei dati condivisi e indicatori prestazionali comuni, per guidare gli spazi europei di dati verso l’interoperabilità transettoriale, migliorandone la trasparenza e l’impiego. Tutte le azioni si svolgeranno in stretta collaborazione con il Comitato europeo per l’innovazione in materia di dati e, se del caso, con il centro di sostegno agli spazi di dati.

 

Obiettivi specifici per le norma europee

I produttori e gli utenti di dati incontrano notevoli problemi di interoperabilità, quando combinano dati provenienti da fonti diverse, sia all’interno di un determinato ambito che tra vari settori. Incoraggiare l’adozione di formati e protocolli standard e compatibili, per la raccolta e l’elaborazione coerente dei dati tra i settori è fondamentale, ed è possibile attraverso il programma continuativo per la normazione delle TIC e il rafforzamento del quadro europeo di interoperabilità. L’obiettivo principale è migliorare la reperibilità, la riutilizzabilità e l’interoperabilità dei dati, fondamenti dei principi dei dati FAIR[8], per sostenere l’economia europea dei dati. Gli spazi comuni europei di dati, sostenuti da strumenti di finanziamento dell’UE come Orizzonte Europa ed Europa digitale, evolvono ciascuno alla propria velocità. Garantire l’interoperabilità tra tali spazi è essenziale, in quanto apre la strada allo sviluppo di strumenti generici e aiuta le imprese che operano in diversi settori di dati.

 

  1. Quadro per un’identità digitale europea

 

la Commissione inserisce un nuovo elemento prioritario, al fine di sostenere l’istituzione di un quadro per un’identità digitale europea.

 

Quadro per un’identità digitale europea

Riferimento: Com (2021) 281, del 3/6/2021 Proposta di Regolamento che modifica il regolamento (UE) n. 910/2014 per quanto riguarda l’istituzione di un quadro per un’identità digitale europea.

 

Prodotti della normazione europea.

Allineamento delle norme europee e internazionali con l’incorporamento di un quadro coeso per l’identità digitale europea. Ciò include l’elaborazione di relazioni tecniche, norme e orientamenti per il portafoglio di identità digitale dell’UE e di attestati elettronici.

 

Obiettivi specifici per le norma europee

L’obiettivo è dotare i cittadini di un’identità digitale universalmente riconosciuta, sicura e di facile utilizzo, aprendo la strada a operazioni online e opportunità commerciali migliori, nel rispetto dei valori europei relativi alla protezione dei dati.

 

  1. Progettazione ecocompatibile dei condizionatori d’aria e delle pompe di calore aria-aria

 

la Commissione inserisce un nuovo elemento prioritario, relativo alle pompe di calore, sulla base degli obiettivi della proposta della Commissione di Regolamento sull’industria a zero emissioni nette[9]  e del ruolo che le norme chiaramente svolgono nella realizzazione dei suoi obiettivi.

 

Progettazione ecocompatibile dei condizionatori d’aria e delle pompe di calore aria-aria

Riferimento: Regolamento (UE) n. 206/2012 della Commissione, del 6 marzo 2012,  in merito alle specifiche per la progettazione ecocompatibile dei condizionatori d’aria e dei ventilatori, come modificato dal regolamento (UE) 2016/2282 della Commissione del 30/11/2016

 

Prodotti della nornmazione europea

Revisione delle norme esistenti ed elaborazione di norme nuove per i condizionatori d’aria e le pompe di calore aria-aria, mediante metodi di misurazione affidabili, accurati e riproducibili, che tengano conto dei metodi di misurazione riconosciuti come i più avanzati.

 

Obiettivi specifici per le norme europee

Riduzione del consumo energetico dei condizionatori d’aria e delle pompe di calore aria-aria durante l’uso e del relativo livello di potenza sonora.

 

  1. Requisiti di cibersicurezza per i prodotti con elementi digitali

 

la Commissione ribadisce la priorità strategica del 2023, in materia di requisiti di cibersicurezza, che mira a creare le condizioni per lo sviluppo di prodotti con elementi digitali sicuri.

 

Progettazione ecocompatibile dei condizionatori d’aria e delle pompe di calore aria-aria

Riferimento: Regolamento (UE) n. 206/2012, del 6 marzo 2012, recante modalità di applicazione della direttiva 2009/125/CE, in merito alle specifiche per la progettazione ecocompatibile dei condizionatori d’aria e dei ventilatori, come modificato dal regolamento (UE) 2016/2282, del 30 novembre 2016.

 

Prodotti della normazione europea

Revisione delle norme esistenti ed elaborazione di norme nuove per i condizionatori d’aria e le pompe di calore aria-aria, mediante metodi di misurazione affidabili, accurati e riproducibili, che tengano conto dei metodi di misurazione riconosciuti come i più avanzati.

 

Obiettivi specifici per le norme europee

Riduzione del consumo energetico dei condizionatori d’aria e delle pompe di calore aria-aria durante l’uso e del relativo livello di potenza sonora.

 

  1. Infrastrutture dell’idrogeno, sostegno all’uso dell’idrogeno e stoccaggio dell’idrogeno

 

la Commissione ribadisce la priorità strategica del 2023 in materia di tecnologie e componenti per l’idrogeno, che mira a migliorare lo sviluppo e la manutenzione delle componenti tecnologiche e delle infrastrutture dell’idrogeno, nel Mercato unico.

 

  1. Tecnologie e componenti per l’idrogeno

Riferimento: COM (2021) 804, Proposta di Regolamento relativo ai mercati interni del gas rinnovabile e del gas naturale e dell’idrogeno. Direttiva (UE) 2023/2413, del 18 ottobre 2023, che modifica: la direttiva (UE) 2018/2001; il Regolamento (UE) 2018/1999; la Direttiva n. 98/70/CE, per quanto riguarda la promozione dell’energia da fonti rinnovabili, e che abroga la Direttiva (UE) 2015/652 del Consiglio.

 

Prodotti della normazione europea

Elaborazione di norme europee sulla qualità, la tecnologia e la sicurezza per la produzione e l’uso dell’idrogeno

 

Obiettivi specifici per le norme europee

Miglioramento dello sviluppo e della manutenzione delle componenti tecnologiche e delle infrastrutture dell’idrogeno nel mercato unico.

 

  1. Trasporto e stoccaggio dell’idrogeno

Riferimento: Regolamento (UE) 2022/869, del 30 maggio 2022, sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee. Proposta di Dirtettiva relativa a norme comuni per i mercati interni del gas rinnovabile e del gas naturale e dell’idrogeno COM (2021)803.

 

Prodotti della normazione europea

Revisione delle norme esistenti ed elaborazione di nuove norme europee per la qualità e la sicurezza dell’idrogeno, pertinenti per l’iniezione nell’apposita rete dell’idrogeno, e altri usi finali, compresi i combustibili a base di idrogeno

 

Obiettivi specifici per le norme europee

Consentire e promuovere la diffusione di metodi di trasporto e stoccaggio dell’idrogeno, che faciliteranno la sostituzione dei combustibili fossili e delle materie prime, nei settori difficili da decarbonizzare.

 

  1. Serbatoi di idrogeno (liquido e gassoso) nell’ambito del trasporto per vie navigabili interne

 

Riferimento: Comunicazione della Commissione NAIADES III: promuovere un trasporto europeo per vie navigabili interne adeguato alle esigenze future (COM(2021) 324 final) Direttiva (UE) 2016/1629, del 14 settembre 2016, che stabilisce i requisiti tecnici per le navi adibite alla navigazione interna, che modifica la Direttiva 2009/100/CE e che abroga la Direttiva 2006/87/CE.

 

Prodotti della normazione europea

Elaborazione di norme europee volte a migliorare la sicurezza dei trasporti per vie navigabili interne con mezzi alimentati a idrogeno, allineando le norme sulle navi che trasportano serbatoi di idrogeno con punti di rifornimento, compresi i serbatoi intercambiabili.

 

Obiettivi specifici per le norme europee

L’obiettivo è limitare i tempi di bunkeraggio e di rifornimento dell’idrogeno e, con l’adozione di tecnologie a emissioni zero, di ridurre le emissioni del settore dei trasporti, garantendo la sicurezza delle operazioni

 

  1. Infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici

 

la Commissione inserisce un nuovo elemento prioritario relativo all’infra struttura di ricarica per i veicoli elettrici, per la connettività automatica, tra l’infrastruttura di ricarica e i veicoli elettrici, assicurando, al contempo, l’interoperabilità dell’infrastruttura di ricarica tra diversi costruttori, sistemi e reti.

 

Infrastruttura di ricarica per i veicoli elettrici

Riferimento: Regolamento (UE) 2023/1804, del 13 settembre 2023, sulla realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, e che abroga la Direttiva 2014/94/UE.

 

Prodotti della normazione europea

Elaborazione di norme europee su quanto segue: norma per un’infrastruttura a chiave pubblica (PKI) per la mobilità elettrica (concetto di “plug and charge”); norma relativa alle persone con disabilità per le infrastrutture di ricarica; codici ID per le infrastrutture di ricarica elettrica e di rifornimento di idrogeno; convergenza del protocollo Open Charge Point e della norma IEC 63110 (back-end dell’infrastruttura di ricarica).

 

Obiettivi specifici per le norme europee

L’obiettivo è garantire la facilità d’uso e promuovere la connettività automatica tra l’infrastruttura di ricarica e i veicoli elettrici, assicurando l’interoperabilità dell’infrastruttura di ricarica tra diversi costruttori, sistemi e reti.

 

Conclusioni

 

Nel  programma di lavoro annuale dell’Unione, per la normazione europea per il 2024, tra le 72 azioni previste, sono state individuate le 8 priorità strategiche sopra riportate.

 

L’elenco completo delle 72 azioni, previste dal programma di lavoro annuale, per il 2024, è diviso in quattro categorie principali:

 

1) resilienza dell’industria europea,

2) transizione digitale,

3) transizione verde,

4) mercato unico per i prodotti e i servizi

 

Le norme hanno un impatto economico importante e le imprese e i consumatori nel Mercato unico ne sperimentano quotidianamente i benefici. Un sistema di normazione ben funzionante consente all’Europa di salvaguardare il vantaggio del proprio ruolo precursore e di tenere il passo con i cambiamenti e le opportunità derivanti dagli sviluppi del mercato.

 

Nel contempo, le norme garantiscono un livello elevato di attenzione in materia di sicurezza, salute, difesa dei  consumatori e rispetto dell’ambiente, a tutela dei cittadini europei. Le norme svolgono un ruolo abilitante, offrendo ai produttori una base stabile, per investire in nuove tecnologie e nella digitalizzazione dei processi produttivi.

 

La comunicazione “Verso la mobilità automatizzata: una strategia dell’UE per la mobilità del futuro”, adottata nel 2018, sottolinea che la mobilità connessa e automatizzata è sul punto di trasformare la concezione dello spostamento delle persone, nonché dell’utilizzo, della vendita e del possesso dei veicoli, dando vita anche a nuovi settori di sviluppo delle aziende, e aprendo la strada a nuovi servizi di mobilità, con nuovi carburanti, idrogeno compreso, in un mercato dell’energia in evoluzione. Il successo di una simile transizione dipende dalle prestazioni, dall’accessibilità economica e dalla sostenibilità dei nuovi sistemi, nati dopo il lungo sonno generato dall’uso del combustibile fossile.

 

La normazione ha il compito di sostenere l’interoperabilità e l’interconnettività tra i diversi sottosistemi, vale a dire i veicoli, i nuovi materiali, il digitale, e i sistemi stradale ed energetico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allegato I

 

Idrogeno

 

alcune norme tecniche

 

Regolamento Delegato (UE) 2019/1745 Della Commissione del 13 agosto 2019

 

Articolo 6

 

L’allegato II della direttiva 2014/94/CE è così modificato:

 

(1) il punto 2.1 è sostituito dal seguente:

 

«2. 1. I punti di rifornimento di idrogeno all’aperto che erogano idrogeno gassoso utilizzato come carburante nei veicoli a motore devono essere conformi ai requisiti di interoperabilità descritti nella norma EN 17127 “Punti di rifornimento di idrogeno all’aperto che erogano idrogeno gassoso e che incorporano i protocolli di riempimento”.»;

 

(2) il punto 2.2 è sostituito dal seguente:

 

«2.2. Le caratteristiche di qualità dell’idrogeno erogato dai punti di rifornimento per l’idrogeno per i veicoli a motore devono essere conformi ai requisiti descritti nella norma EN 17124, “Combustibile a idrogeno — Specifiche di prodotto e assicurazione di qualità — Applicazioni di celle a combustibile con membrana a scambio protonico (PEM) per veicoli stradali”, che descrive anche i metodi per garantire la qualità dell’idrogeno.»;

 

(3) il punto 2.3 è sostituito dal seguente:

 

«2.3. L’algoritmo di rifornimento deve essere conforme ai requisiti della norma EN 17127 “Punti di rifornimento di idrogeno all’aperto che erogano idrogeno gassoso e che incorporano i protocolli di riempimento”.»;

 

(4) il punto 2.4 è sostituito dal seguente:

 

«2.4. Una volta conclusi i processi di certificazione dei connettori di cui alla norma EN ISO 17268, i connettori dei veicoli a motore per il rifornimento di idrogeno gassoso devono essere conformi alla norma EN ISO 17268 “Dispositivi di collegamento per il rifornimento dei veicoli terrestri a idrogeno gassoso”.»;

 

Cinque progetti di norme sull’idrogeno, già ultimati nel 2023

(per gentile concessione dell’UNI)

 

La commissione UNI/CT 056 – Idrogeno propone cinque progetti in inchiesta pubblica preliminare. La data di scadenza, per l’invio di osservazioni e commenti, si è conclusa lunedì 6 giugno 2022.

 

Il primo, UNI1610884, si applica ai sistemi di generazione di idrogeno confezionati, autonomi o assemblati in fabbrica con una capacità inferiore a 400 m3/h a 0°C e 101,325 kPa (kPa= kiloPascal, ricorda: 1 bar = 100 kPa) qui denominati generatori di idrogeno, che convertono un combustibile in ingresso in un flusso ricco di idrogeno di composizione e condizioni adatte al tipo di dispositivo che utilizza l’idrogeno (ad esempio un sistema di alimentazione a celle a combustibile o un sistema di compressione, stoccaggio e consegna di idrogeno). Adotta la ISO 16110-1:2007.

 

Il secondo, UNI1610885, fornisce procedure di prova per determinare le prestazioni degli impianti di generazione di idrogeno imballati, autonomi o assemblati in fabbrica con una capacità inferiore a 400 m3/h a 0°C e 101,325 kPa, qui denominati generatori di idrogeno, che convertono un combustibile in un flusso ricco di idrogeno di composizione e condizioni adatte al tipo di dispositivo che utilizza l’idrogeno. Adotta la ISO 16110-2:2010.

 

Il terzo, UNI1610887, contiene i requisiti per il materiale, la progettazione, la fabbricazione, la marcatura e il collaudo dei contenitori ricaricabili prodotti in serie e destinati esclusivamente allo stoccaggio di gas idrogeno compresso per il funzionamento dei veicoli terrestri. Questi serbatoi: sono fissati in modo permanente al veicolo, hanno una capacità fino a 1000 l di acqua, e hanno una pressione di esercizio nominale non superiore a 70 MPa. Il campo di applicazione del documento è limitato ai contenitori per idrogeno di qualità di grado adatto per celle a combustibile secondo la norma ISO 14687 per i veicoli terrestri a celle a combustibile e idrogeno di grado A o superiore secondo la norma ISO 14687 per i veicoli terrestri con motore a combustione interna. Contiene anche i requisiti per i contenitori di idrogeno accettabili per l’uso a bordo di veicoli leggeri, veicoli pesanti e camion a motore industriale come i carrelli elevatori e altri veicoli per la movimentazione dei materiali. Adotta la ISO 19881:2018.

 

Il quarto, UNI1610886, stabilisce i requisiti minimi per i dispositivi di sovrappressione destinati all’uso sui contenitori di carburante per veicoli alimentati a idrogeno. Il campo di applicazione di questo documento è limitato ai dispositivi di scarico della pressione attivati termicamente installati sui contenitori di combustibile utilizzati con idrogeno di qualità per celle a combustibile secondo SAE J2719 o ISO 14687 per veicoli terrestri a celle a combustibile, e idrogeno di Grado A o superiore per veicoli terrestri con motore a combustione interna. Questo documento contiene anche i requisiti per i dispositivi di scarico della pressione attivati termicamente accettabili per l’uso a bordo di veicoli leggeri, veicoli pesanti e carrelli industriali come i carrelli elevatori e altri veicoli per la movimentazione dei materiali, come riguarda UN GTR n.13 delle Nazioni Unite. I dispositivi di sicurezza progettati per essere conformi a questo documento sono destinati ad essere utilizzati con idrogeno di alta qualità. Adotta la ISO 19882:2018.

 

Il quinto ed ultimo, UNI1610890, specifica i requisiti dei tubi flessibili rinforzati con filo o tessuto e dei tubi flessibili adatti all’erogazione di idrogeno fino a una pressione di esercizio nominale di 70 MPa, nella gamma di temperature di esercizio da -40°C a 65°C. Il documento contiene i requisiti di sicurezza per il materiale, la progettazione, la fabbricazione e il collaudo dei tubi flessibili per idrogeno gassoso e per assemblaggi di tubi flessibili per le stazioni di rifornimento di idrogeno. Adotta la ISO 19880-5:2019.

[1] Articolo 10 del regolamento (UE) n. 1025/2012. del 25 ottobre 2012, sulla normazione europea.

[2] Regolamento (UE) n. 1025/2012, del 25 ottobre 2012, sulla normazione europea

[3] Raccomandazioned del Consiglio sui principi guida per la valorizzazione delle conoscenze Bruxelles, 21 novembre 2022 (OR. en) 14448/22

[4]Ai sensi del Regolamento (UE) n. 1025/2012.

[5] COM (2021) 118 final/2 Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale

[6] COM (2023) 160 final. Del 16.3.2023. Proposta di Regolamento che istituisce un quadro atto a garantire un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche

[7] Regolamento (UE) 2023/2854, del 13 dicembre 2023, riguardante norme armonizzate sull’accesso equo ai dati e sul loro utilizzo

[8]  FAIR indica una lista di principi che aiutano a rendere i dati della ricerca aderenti ai dettami etici

[9] COM (2023) 161 final, del 16.3.2023 Proposta di Regolamento, che istituisce un quadro di misure per rafforzare l’ecosistema europeo di produzione di prodotti delle tecnologie a zero emissioni nette (normativa sull’industria a zero emissioni nette)