Le vecchie radici possono anche rifiorire. Dal mensile “TUTTI’ sboccia il sito Internet “TUTTI europa ventitrenta”. Perfino nell’era drammatica del Coronavirus dei giardinieri appassionati possono anche far rivivere vecchie radici, facendo spuntare miracolosamente una nuova pianta finanche dopo molti anni.
È successo a sorpresa con “TUTTI”. Dopo ben 40 anni dalla stampa dell’ultimo numero nel lontano 1981, adesso riprende vita nel 2021. È spuntato dalle antiche radici: il nome rinnovato è “TUTTI europa ventitrenta” ma i protagonisti sono gli stessi. Sono i ragazzi entusiasti che, dal 1972 al 1981, diedero vita a un giornale per “cambiare il mondo” e oggi sono degli ex ventenni con i capelli bianchi. Allora erano degli studenti che, da tutta Italia, scrivevano su come cambiare una società in crisi di trasformazione, ora sono dei maturi attori di un’Italia e di un’Europa confusa e tramortite dal disastro sanitario, sociale ed economico causato dal Coronarivus.
Il mondo è completamente diverso. Allora l’Unione Sovietica era una superpotenza in competizione con gli Stati Uniti d’America per la supremazia mondiale. Adesso la patria della rivoluzione comunista non esiste più e la supremazia sul pianeta l’ha conquistata, speriamo solo temporaneamente, il morbo funesto del Covid-19. Accanto all’inaspettata nuova peste frutto della globalizzazione, il mondo sta facendo i conti anche con l’epocale fenomeno della migrazione di massa e con i sanguinosi attentati del terrorismo islamico.
L’ideologia marxista-leninista è crollata, ma quella dell’islamismo radicale è il nuovo avversario delle democrazie liberali. Il capitalismo senza freni della globalizzazione ha arricchito le multinazionali, ha permesso il fragoroso decollo di molti paesi del Terzo Mondo come la Cina, la nuova superpotenza in competizione con gli Usa. Ma la globalizzazione ha impoverito molti Stati ed aree della Ue e dell’America.
Il ceto medio occidentale impaurito e precarizzato non ha avuto una tutela adeguata dalla sinistra, dal riformismo socialdemocratico o cattolico così è caduto preda del sovranismo, il nuovo nazionalismo degli anni duemila. Non solo. La Repubblica Popolare Cinese, da molti indicata come la nuova superpotenza egemone nel mondo, soffre di esplosive contraddizioni come quella di essere iper liberista in economia e autoritaria in politica con il regime del partito unico.
Lo scenario è molto mutato rispetto a 40 anni fa, ma i problemi di base sono gli stessi: le disuguaglianze, la povertà, l’ambiente devastato. Anzi si sono aggravati in Europa e, in particolare, in Italia sempre più fanalino di coda di un continente in crisi di identità e di civiltà. Servono idee e ricette nuove.
Il collettivo dei “ragazzi” di un tempo si è rimesso in moto, vuole riflettere e proporre. Claudio Leone, cinquant’anni fa direttore di “TUTTI”, caparbiamente si è rimesso all’opera per far rinascere questa “piantina”. È riuscito nell’impresa impervia di rintracciare e coinvolgere 180 dei 400 giovani di allora. Da un anno anima una tumultuosa chat su WhatsApp, telefona, scrive email. Oppure vede in presenza rigorosamente con mascherina oppure dialoga tramite video-incontri con “le redattrici e i redattori” di un tempo. Si discute animatamente su tutto. L’ambizione dei “giardinieri” di “TUTTI europa ventitrenta” è di riprendere e rielaborare le battaglie di quando erano studenti: l’europeismo, il pacifismo, il terzomondismo, l’uguaglianza, i diritti.
I primi risultati sono arrivati. Lo scorso 7 ottobre la “Rete TUTTI 2020” ha fatto il suo formale esordio nella conferenza di Padova, nell’ambito del Festival sullo Sviluppo Sostenibile. L’incontro, organizzato in collaborazione con l’università della citta veneta, è stato un successo. Sono state presentate idee e progetti sui temi più delicati: la trasformazione delle farmacie in un primo presidio sanitario (forse è un caso ma adesso si possono fare anche qui i tamponi per il Covid), la sanità territoriale al servizio di malati ed anziani, il potenziamento del servizio civile, il recupero dei materiali (metalli, carta, legno, plastiche), la produzione di energie rinnovabili, la difesa delle biodiversità, la lotta al dissesto idro-geologico, la valorizzazione dei beni artistici e culturali, l’istruzione vista come strumento di sapere e di dignità umana. Sono tutte iniziative con al centro soprattutto l’obiettivo di creare lavoro qualificato e stabile per la marea di giovani disoccupati senza futuro.
Dal 20 gennaio 2021 ha preso il via anche il sito Internet. È una pubblicazione di presenza, di identità, di riflessioni, di proposte. È un canale per illustrare e diffondere discussioni e progetti con l’ambizione d’incidere concretamente sulla realtà, di migliorarla. La nostra generazione, al contrario di quelle dei nostri padri e nonni, non ha brillato. Anzi: tira un bilancio fallimentare. Non è riuscita né a realizzare una rivoluzione né a varare una svolta riformista. Il benessere e lo stato sociale conquistato dopo la Seconda guerra mondiale traballano paurosamente. È a rischio perfino la libertà.
Il sito “TUTTI europa ventitrenta” cercherà d’invertire la rotta, di fermare il “cupio dissolvi”. Almeno ci proverà. Passo dopo passo, forze permettendo, potrebbe arrivare anche un giornale on line. Potrebbe offrire notizie e, soprattutto chiavi di lettura di una realtà sempre più caotica e indecifrabile. Alcuni anni fa Danny De Vito notò: «È come mangiare il pollo. Non si può mangiare tutto insieme, ma un pezzo alla volta».