È esattamente un anno che tutto il mondo convive con il Virus. Un Virus che ha colpito e colpisce trasversalmente tutti. Ogni giorno su giornali, siti on line, televisioni e social network veniamo informati dei mutamenti e delle difficoltà che si affrontano ovunque.

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Tutti conosciamo le problematiche lavorative di tutte le categorie, conosciamo le difficoltà dei bambini e dei ragazzi per continuare un percorso di studio, conosciamo le frustrazioni degli uomini che non sanno se potranno portare avanti i loro commerci, i loro progetti e i loro rapporti sociali in ogni parte del mondo. Ma mai vengono raccontati i molteplici problemi che in poche ore sono caduti sulle spalle delle donne.

Queste giovani mogli madri e lavoratrici che di colpo si sono trovate a dover mediare e supportare le loro famiglie continuando nel contempo ad adempiere ai loro compiti quotidiani e lavorativi senza mai perdere la loro femminilità: sostenere mariti che si sentono franare sotto i piedi le loro certezze, costretti a restare in casa per lunghi periodi mentre abitualmente uscivano la mattina e tornavano la sera trovando un habitat confortevole; confortare e aiutare i figli che spesso non comprendono perché non possono vedere gli amici, praticare lo sport che amano e devono studiare davanti ad uno schermo con enormi difficoltà di concentrazione.

Gli aiuti in casa sono spariti, quindi mentre i figli cercano di risolvere un’equazione o di tradurre una versione dal greco, spesso chiedendo aiuto alla madre, puliscono, cucinano, stirano.

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Anche se da remoto le donne hanno dovuto continuare il loro lavoro perché dall’altra parte del computer nessuno realizza i problemi casalinghi che ci sono nella stanza accanto.

A queste giovani donne non è stato concesso in questo anno di avere momenti di sconforto, di stanchezza o di inadeguatezza, anzi famiglia e datori di lavoro hanno preteso sempre di più.

Nessuno può dare loro suggerimenti perché la situazione è talmente nuova che non esistono regole o protocolli da seguire. Alcune purtroppo crollano silenziosamente appoggiandosi agli psicofarmaci o all’alcool specialmente nei Paesi del Nord Europa dove la rete familiare è più debole.

La frase che mia figlia mi ha detto al telefono rappresenta tutto ciò: «Il benessere e la serenità della mia famiglia dipende da come mi vedono la mattina quando si svegliano. Se sono nervosa sarà una giornata difficile, se mi vedono tranquilla e sorridente tutto parte per il meglio».

Ed io madre suocera e nonna mi sento in dovere di rispondere sempre nella stessa maniera: un anno fa ti saresti immaginata tutto ciò? No, però ce l’hai fatta fino ad ora, continua, non durerà in eterno. Perché in realtà nonostante le infinite battaglie, nonostante molti riconoscimenti più di apparenza che di fatto e la lunga strada percorsa verso l’uguaglianza le donne continueranno a portare avanti, senza tanto rumore, il mondo sulle loro larghe e forti spalle.

L’apporto delle donne è stato e sarà decisivo per superare la crisi pandemica. Ne consegue che è fondamentale riservare a figure femminili ruoli di rilievo nei tavoli di comando, come del resto sta avvenendo in Europa e nel mondo negli ultimi anni.

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