Le radici del male sprofondano negli oscuri abissi infernali: è questa la certezza che emerge dall’aggressione selvaggia di Putin, che punta ormai al genocidio del popolo ucraino. Soffre terribilmente l’Ucraina, devastata e distrutta dal satanico despota e dai suoi sgherri disumani e crudeli. Ma soffre pure ogni persona umana che, in ogni parte del mondo, conosce e vive i valori di pace e fratellanza universale.
Civili inermi in fosse comuni,
a freddo martoriati da soldati
che ogni traccia d’umana dignità
hanno smarrito assoggettati al ghigno
del turpe despota sguardo di ghiaccio,
giacciono inerti, fango nelle bocche
che un dì lontano perso ormai nel nulla
sorrisero alla vita e all’amore.
Nenie dolenti d’eccidi nefandi
sparse da gelidi soffi di vento
e lamenti di sperduti fanciulli
percorrono i monti e le pianure
di un Paese addentato dall’odio
e feroce empietà d’un malfattore
che la patria di Tolstoj e Dostoevskij
ha macchiato di abietta crudeltà.
E tuttavia sotto l’infuriare
degli orrori di missili e di bombe
nell’Ucraina piagata dal male
che celebra venefici trionfi
ritorna in un ancora incerto aprile
la Settimana della Redenzione
col dramma rinnovato del calvario
con Cristo morto e poi resuscitato.
Attoniti dinanzi al genocidio
che la stirpe canaglia di Caino
consuma contro il popolo ucraino,
con gli occhi orientati alla riscossa
miriamo alla croce che sul Golgota
precedette la gloria del Risorto,
sole perenne che non tramonta mai,
porta spalancata alla salvezza.
Se smarrita è ogni via di scampo
Pasqua ritorna a rallegrare i cuori
con l’arrivo del giorno tanto atteso
dell’abbraccio gioioso di Maria
che stringe il Figlio perso e ritrovato.
Icona luminosa di riscatto,
di pace e di perdono sconfinato,
liberazione dalle perversità
offerta ai peggiori malfattori,
ma solo se all’amore convertiti.
La campane che suoneranno a festa
per annunciare al mondo “Resurrexit”
toccheranno la coscienza del mostro
già sprofondato negli oscuri abissi
con i suoi accoliti sacrileghi
assassini di martiri innocenti?
Miracolo per la famiglia umana
o trionfo maligno di barbarie?
Tetro sfracello nel baratro del nulla?
Verde speranza d’amore e salvezza?