Basta guerra in Ucraina. Un gruppo di diplomatici italiani in pensione ha sottoscritto un appello su come arrivare ad una tregua e quindi alla pace. Pubblichiamo qui di seguito l’appello indirizzato al futuro governo italiano perché agisca assieme ai paesi europei con l’obiettivo di garantire pace e sicurezza sia all’Ucraina e sia alla Russia.
La guerra in Ucraina prodotta dall’aggressione russa sta degenerando verso scenari devastanti, che potrebbero mettere in pericolo la vita di milioni di persone e sfociare in un “inverno nucleare”. A fronte dell’annessione illegale del Donbass e di due altre regioni ucraine, approvata dalla Duma dopo il recente referendum farsa, il governo di Kiev ha firmato un decreto che vieta qualsiasi trattativa con Mosca e ha chiesto ufficialmente l’adesione alla NATO, pur consapevole che la richiesta è irricevibile.
Putin ha già dichiarato che se la sicurezza nazionale russa fosse messa in pericolo dall’avanzata ucraina sostenuta dalla NATO, il ricorso all’arma atomica diverrebbe plausibile, in accordo con la dottrina strategica militare russa. La reazione della NATO, di fronte all’impiego dell’arma nucleare tattica, sarebbe devastante ed esporrebbe la Russia a gravi rappresaglie, che sfocerebbero in uno scontro nucleare simmetrico.
Dopo mesi di guerra e di perdite umane le posizioni di entrambe le parti si sono irrigidite. I falchi russi chiedono un utilizzo della forza senza remore, fino all’uso dell’arma nucleare tattica; ma anche nel campo occidentale molteplici sono le pulsioni per una continuazione del conflitto fino alla resa totale di Mosca.
Un tale scenario apocalittico fa orrore. È necessario per tutte le donne e gli uomini di buona volontà contrastarlo. Le armi devono tacere e cedere il passo alla diplomazia. Neutralità dell’Ucraina e status dei territori contesi sono parti essenziali di una mediazione che possa stabilizzare la regione.
Come diplomatici, abituati da anni di esperienza all’analisi oggettiva delle relazioni internazionali, denunciamo i crimini atroci commessi contro l’umanità. Esprimiamo la nostra solidarietà alle vittime della guerra che ha provocato migliaia di morti e feriti, milioni di profughi e senza tetto, la repressione dei dissidenti e dei coscritti in fuga. Inoltre, ricordiamo che i costi economici causati dalla guerra sono pagati dagli strati sociali più deboli dell’Europa e dell’Africa, in cui stanno crescendo disuguaglianza, povertà e sofferenza di tanti innocenti.
Sentiamo pertanto il dovere di rivolgere un appello al governo italiano affinché si faccia promotore in sede europea di una forte iniziativa diplomatica mirante all’immediato cessate il fuoco e all’avvio di negoziati tra le parti. Italia, Francia e Germania – a cui si unirebbero auspicabilmente altri Paesi dell’Unione – possono influire, assieme alle Istituzioni europee, sulla strategia della NATO con una postura di fermezza, nell’ambito della solidarietà atlantica, come è accaduto altre volte in passato. Tale iniziativa contribuirebbe altresì al rafforzamento e allo sviluppo di una politica estera e di sicurezza comune: presupposto imprescindibile per la realizzazione di una Unione politica e federale europea.
È vitale delineare una proposta di mediazione credibile che, partendo dagli accordi di Minsk, tracci un percorso per giungere a un negoziato globale guidato dai principi della sicurezza in Europa. Devono essere ribadite le linee ispiratrici della coesistenza e della legalità internazionale: ossia l’inaccettabilità dell’uso della forza per l’acquisizione di territori, l’autodeterminazione dei popoli, la protezione delle minoranze linguistiche europee.
Primo obiettivo è il cessate il fuoco e l’avvio immediato di negoziati tra le parti al fine di pervenire:
- al simmetrico ritiro delle truppe e delle sanzioni;
- alla definizione della neutralità dell’Ucraina sotto tutela dell’ONU;
- allo svolgimento di referendum gestiti da Autorità internazionali nei territori
La convocazione di una Conferenza sulla Sicurezza in Europa sarà, infine, lo strumento del ritorno allo spirito di Helsinki e alla convivenza pacifica tra i popoli europei.
Roma, 11 ottobre 2022
Maria Assunta ACCILI
Antonio ARMELLINI
Antonio BADINI
Giorgio BARONCELLI
Anna BLEFARI
Mario BOFFO
Mario BOVA
Sergio BUSETTO
Rocco CANGELOSI
Giovanni CARACCIOLO
Torquato CARDILLI
Francesco CARUSO
Paolo CASARDI
Giuseppe CASSINI
Sandro DE BERNARDIN
Enrico DE MAIO
Luca DEL BALZO
Giuseppe DEODATO
Roberto DI LEO
Giovanni DOMINEDO’
Giovanni FERRERO
Patrizio FONDI
Paolo FORESTI
Giovanni GERMANO
Elisabetta KELESCIAN
Luigi MACCOTTA
Giorgio MALFATTI
Carlo MARSILI
Roberto MAZZOTTA
Maurizio MELANI
Elio MENZIONE
Laura MIRAKIAN
Enrico NARDI
Claudio PACIFICO
Mario Brando PENSA
Michelangelo PIPAN
Cesare RAGAGLINI
Armando SANGUINI
Alberto SCHEPISI
Riccardo SESSA
Mario SICA
Massimo SPINETTI
Stefano STARACE JANFOLLA
Maurizio TEUCCI
Domenico VECCHIONI
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