Gryphon, Cerberus ma soprattutto Tritone e Minotauro. Le ultime varianti del Covid 19 fanno tremare la Cina. Soprattutto fanno paura Tritone e Minotauro mentre Kraken (dal nome di un altro mostro mitologico) miete vittime in particolare negli Stati Uniti.
Sfumano grandi ambizioni. Pechino superpotenza dominante, sorpasso in vista degli Stati Uniti nella leadership globale. Fino a qualche tempo fa in molti davano per imminente la supremazia mondiale di Pechino con la sconfitta di Washington. Per molti analisti il dinamismo dell’Oriente autocratico avrebbe battuto l’Occidente democratico. La Repubblica popolare cinese collezionava primati in tutti i campi: nell’alta tecnologia (mandava le sue sonde sulla Luna per preparare uno sbarco di astronauti entro il 2030), nell’economia (l’altissimo tasso di crescita faceva impallidire i paesi occidentali), nello slancio militare (costruiva addirittura delle isole artificiali al largo delle sue coste per nuove basi aeree).
Xi Jinping era ed è sempre più temuto e rispettato all’estero e all’interno. Già, anche all’interno dell’immenso paese asiatico, perché il segretario del Partito comunista e presidente della Repubblica popolare ha rotto la consuetudine della gestione collegiale del potere inaugurata da Deng Xiaoping. Ha abolito il limite dei due mandati da presidente ottenendo anche il terzo: in questo modo ha eliminato tutti i dissensi interni e conseguito un potere assoluto pari quasi a quello di Mao Zedong.
Ma improvvisamente è caduto il fortissimo dinamismo del Dragone: la severissima politica di “zero Covid” realizzata per quasi 3 anni è fallita, manifestazioni popolari di protesta sono scoppiate in molte città contro le pesantissime “chiusure”. Xi Jinping a dicembre ha deciso la marcia indietro liberalizzando la mobilità per contenere le proteste popolari e per sostenere la ripresa del sistema produttivo.
Sia dalla Cina e sia dai centri studi occidentali arrivano notizie tragiche: migliaia di vittime ogni giorno, gran parte della popolazione contagiata, ospedali intasati dai malati di Coronavirus, forni crematori in affanno ad incenerire le troppe salme. E il “picco” è atteso entro aprile. Tritone e Minotauro fanno paura. Anche l’economia del Dragone non gode di ottima salute. Cala la produzione industriale, qualche azienda licenzia, scoppiano proteste e scioperi.
La Cina superpotenza zoppica. Xi Jinping cerca di rispondere alle difficoltà spingendo il pedale del nazionalismo. In primo luogo rilancia costantemente l’obiettivo di riprendere “la provincia ribelle” di Taiwan, l’isola con un governo democratico alleata degli Usa.
Il faccia a faccia tra Xi Jinping e Joe Biden a Bali, durante la riunione del G20, ha avuto risultati in chiaro-scuro. Il presidente cinese (alleato tiepido di Vladimir Putin) e quello americano hanno ribadito la messa al bando delle armi nucleari e la necessità di ricercare la pace per porre fine alla guerra della Russia in Ucraina, ma hanno confermato la competizione per la leadership mondiale. Biden ha annunciato: «Gli Stati Uniti continueranno la propria vigorosa concorrenza alla Cina» ma resterà «responsabile per non sfociare in un conflitto». Il presidente cinese ha fatto un ragionamento analogo invitando al reciproco rispetto.
Forse però Pechino a sorpresa prepara una svolta: un avvicinamento verso gli Stati Uniti e un allentamento dall’alleanza strategica con la Russia. C’è un segnale di disgelo verso Biden. Xi Jinping ha nominato Qin Gang, ambasciatore a Washington negli ultimi anni, nuovo ministro degli Esteri. Qin Gang ha sempre tenuto un atteggiamento dialogante verso l’America al contrario del suo predecessore agli Esteri. Da sempre Xi Jinping, pur alleato di Vladimir Putin, ha sempre sollecitato una soluzione politica della guerra in Ucraina ponendo un secco “no” ad ogni ipotesi di Putin di usare le bombe atomiche. Il Dragone ha una economia in difficoltà, flagellata dal Covid in versione Tritone e Minotauro, vuole la pace premessa per riavere floridi commerci.