Il progetto “Due piccioni con una fava” può trovare un ottimo campo di applicazione nelle aree protette. Attività condotte in quest’ambito rappresentano un importante momento formativo per i NEET con sicuri risvolti di tipo occupazionale, anche in considerazione della grande importanza che sta acquisendo la “Green economy” nell’ultimo periodo .
In primo luogo si contestualizza l’ambito d’azione.
In Italia ci sono 24 parchi nazionali, 134 parchi regionali, 30 aree marine protette. Se si considerano le riserve statali, regionali e le altre aree tutelate si arriva a un totale di 871 aree protette. Alle quali vanno aggiunti gli oltre 2.500 siti della Rete Natura 2000, istituiti per le Direttive europee su habitat e uccelli. I parchi nazionali coprono 14.656 kmq, ovvero il 4,8% del territorio nazionale: un’estensione di poco inferiore a quella dell’intera Calabria. I parchi regionali – considerando tutte le aree e le riserve istituite con leggi regionali o comunque di competenza locale – arrivano a poco più di 17.000 kmq, pari al 5,7% del territorio nazionale, più o meno quanto il Lazio. Al netto delle sovrapposizioni, sommando l’estensione delle aree protette e dei siti Rete Natura 2000, all’incirca il 22% dell’Italia è posto sotto tutela.
In questo ambito l’Italia ha il più alto tasso di biodiversità in Europa. Abbiamo 5.600 specie vegetali, pari al 50% delle specie europee, e oltre 57.000 specie animali, ovvero il 30% di quelle presenti nell’intero continente. Una ricchezza che si concentra in una superficie pari ad un trentesimo di quella europea. Le aree protette sono per il nostro Paese, per il suo patrimonio naturale e la sua cultura, un vero e proprio tesoro.
Natura, cultura, bellezze, paesaggio possano rappresentare per l’Italia il volano della rinascita: sono infatti occasioni innovative non solo per la conservazione degli ecosistemi e del prezioso capitale naturale da cui dipende il nostro benessere presente e futuro, ma persino per il rilancio più generale del progetto Italia, considerati gli straordinari valori custoditi e rappresentati dalle aree protette e le loro potenzialità in termini di biodiversità, buon uso delle risorse, modelli di sostenibilità, attrattività turistica, buona economia.
In quest’ambito le attività che possono essere svolte con il “due piccioni con una fava” riguardano la gestione, la manutenzione, la sorveglianza ed il monitoraggio del territorio delle aree protette, il monitoraggio ambientale e la conservazione della natura. Nello specifico:
- Supporto agli operatori nella manutenzione degli ambienti naturali e dei sentieri.
- Supporto agli operatori nelle attività di ricerca (censimenti e rilievi sul campo, cartografia, raccolta semi,ecc…)
- Affiancamento agli operatori nel controllo e nella manutenzione di tabelle segnaletiche e dei sentieri.
- Supporto agli operatori durante le escursioni fornendo informazioni sugli ambienti naturali
- Svolgimento di servizio di accoglienza per i visitatori, e supporto agli operatori per fornire informazioni sulla visita, sugli ambienti naturali, sul territorio e su iniziative programmate
- Promozione attività didattiche, e collaborazione con gli operatori per la progettazione di percorsi formativi
- Realizzazione dei materiali informativi, depliant, volantini, locandine
- Supporto nell’attività di comunicazione e gestione social media.
Sono queste attività che normalmente vengono svolte anche dai volontari del Servizio Civile ma che, adeguatamente strutturate, con il progetto “due piccioni con una fava” possono trovare un’applicazione di ordine pratico, più “professionalizzante”, volto a creare concrete possibilità lavorative.
CHI LI DOVREBBE PAGARE I NEET ? LO STATO ?
Pierlisa Di Felice, appartenente alla rete TUTTI, ha contribuito con questo suo articolo all’evento “Rendersi doppiamente utili. Occupazione giovanile e obiettivi di sviluppo sostenibile” nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e organizzato in collaborazione con l’associazione “Tutti 2020”, il Consiglio Nazionale dei Giovani e l’Università degli Studi di Padova.
TUTTI 2030 che in quell’occasione era TUTTI 2020, ha contribuito con vari interventi che potete trovare raggruppati al seguente link