” Romagna solatìa dolce paese ..” narrava il Pascoli nella poesia dedicata alla sua terra.
” Romagna mia, Romagna in fiore … ” cantava Casadei riempiendo di musica le balere.
Città medievali, mosaici bizantini, ricca gastronomia, poli fieristici di importanza internazionale, parchi nazionali ed acquatici, ed infine, ma non per minor importanza, tanto mare.
Si parla di Romagna ed immancabilmente si pensa a Rimini e Riccione, alle spiagge affollate di schiamazzanti bagnanti ed alla movida che fino a tarda notte riempie di musica e vita tutta la riviera.
Tutto questo, e lo era, fino a poco più di un anno fa.
Le previsioni in profondo rosso per l’estate italiana 2020 si avverarono. Furono inevitabili le ripercussioni sui bilanci di qualsiasi attività. Fu il rischio fallimento per 50mila imprese e scattarono tagli occupazionali per 220mila addetti diretti. Oltre dover considerare l’indotto ed i servizi accessori forniti da imprese esterne alla gestione.
Che dire di una realtà che conta 150 km di spiagge senza soluzione di continuità, duemila e passa alberghi, b&b, campeggi per 250mila posti letto, case vacanze di privati sempre più diffuse e decine e decine di migliaia di ritrovi pubblici di ogni genere di servizio e per ogni tasca.
All’inizio dell’estate tra gli operatori della costa adriatica prevaleva il pessimismo: niente stranieri.
Ma il “romagnolo”, per sua indole, non sta certo ad aspettare che torni il sole …
Francesco e Renzo Belli, proprietari di due alberghi nel riminese (Hotel Seven e Hotel Monica) mi hanno confermato che rimboccarsi le maniche, impiegare ogni membro della famiglia ed inventarsi qualcosa per non fermarsi, ha portato ad un’accelerazione nelle dinamiche ricettive tra luglio e agosto definite “sorprendenti e al di là di ogni aspettativa”. È vero, sono mancati moltissimi «Herr Schwarz», ma sono, però, arrivati tanti «Signor Bianchi» inaspettati. Il calo delle presenze sulla Riviera romagnola è stato del 6,4% rispetto all’estate precedente ma l’aumento dei turisti italiani ha raggiunto il 2,8. Le spiagge non hanno mai chiuso.
Arriviamo al 2021. La pandemia, grazie ai vaccini, ma forse anche alla convivenza obbligata con questo “mostro”, ormai fa parte della quotidianità e la programmazione dell’estate è indispensabile.
Nasce la figura del Covid manager, un professionista in grado di aiutare i turisti a pianificare il proprio viaggio in piena sicurezza. Le amministrazioni comunali, sperimentando tale figura, oltre al rispetto dei protocolli di sicurezza, si propongono come “destinazione sicura” organizzando una serie di eventi a carattere nazionale.
Ma è importante anche essere pronti in ogni situazione d’emergenza. La Regione sta già prendendo accordi con le farmacie del territorio per permettere ai turisti di accedere gratuitamente ad un tampone rapido in caso di sospetto contagio.
Nasce la Safety Beach che si occupa di tutelare i diritti dei tanti concessionari balneari. Dal 1 giugno sarà possibile accedere al portale Safetybeach.it per identificare tutti gli stabilimenti balneari che applicano i rigidi protocolli di gestione e di sanificazione.
Vengono stilate le Linee guida per la riapertura delle attività economiche, produttive e ricreative che, come per il passato, prevedono distanziamenti e sanificazioni.
La riapertura delle spiagge è prevista per il 25 maggio. Ecco la bella notizia che ci fa sperare che torneremo presto alle nostre tanto amate spiagge, magari con una piadina in mano ….
Foto di apertura by Giordano Rossoni on Unsplash