a cura di

Rodolfo Ruocco

Il buco nero dei Bitcoin

Guadagni favolosi e tragiche bancarotte. C’è chi si è arricchito con i Bitcoin e chi si è rovinato. Perfino al vostro cronista arrivò alcuni mesi fa una strana telefonata da una voce sconosciuta: «Conosce i Bitcoin? Conosce le criptovalute? Può investire e guadagnare molto…».

Il vostro cronista, scettico verso i guadagni facili e sospettoso verso tutto ciò che è poco chiaro, rifiutò gentilmente l’offerta. I misteri da chiarire sono tanti, ci sono molti buchi neri. Già l’origine è piuttosto oscura. Il sito Internet della Borsa Italiana parla di una matrice inquietante: «Il Bitcoin è una moneta virtuale creata nel 2009 da uno o più hacker con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto».

I Bitcoin non sono una valuta emessa e garantita da una banca centrale (come il dollaro, l’euro, la sterlina, lo yuan), ma sono addirittura l’invenzione di un hacker, cioè un anonimo pirata informatico. Forse proprio per questa origine molti hacker chiedono un riscatto in Bitcoin (non solo in dollari) per sbloccare le piattaforme digitali paralizzate di grandi aziende, enti, ministeri, ospedali.

C’è da fare i conti con i vantaggi, tuttavia i rischi sono altissimi. I Bitcoin, dopo paurosi alti e bassi, all’inizio gennaio sono crollati a circa 40.000 dollari dagli oltre 68.000 dello scorso novembre. A contribuire all’inabissamento delle quotazioni di mercato sono state due notizie: l’annuncio dell’aumento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti e, soprattutto, le sanguinose rivolte popolari in Kazakistan.

Già, perché in Kazakistan dall’anno scorso si sono installate circa 90.000 aziende che producono Bitcoin. Hanno traslocato dalla Cina perché Xi Jinping ha messo una stretta all’utilizzo delle cripto valute (le banche del paese del Dragone non possono più trattare questa divisa virtuale). Sono emigrate anche perché nella repubblica ex sovietica dell’Asia centrale carbone, gas e petrolio avevano prezzi molto bassi. Difatti l’”estrazione” dei Bitcoin consuma un volume altissimo di energia elettrica.

Ma a gennaio c’è stato il patatrac. L’aumento dei consumi energetici ha causato l’esplosione dei prezzi e numerosi black out nelle forniture della corrente elettrica. È scoppiata la rivolta della popolazione repressa nel sangue dal governo kazako, sostenuto militarmente dalla Russia. Sulle cripto valute pesano troppi problemi. Però sarà un caso, ma le banche centralei statunitense, europea e cinese si stanno attrezzando per emettere anche dollari, euro e yuan in versione digitale.

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