La morte di Andrea Purgatori ha lasciato un grande vuoto nel giornalismo italiano. Marcello D’Angelo, che lo ha conosciuto personalmente ed apprezzato, ha scritto un articolo su Sfoglia Roma che adesso ripubblichiamo.
Una delle ultime penne indipendenti, un giornalista fedele al giornalismo, mai schierato per una parte politica, ma pur sempre costantemente impegnato nella ricerca della verità… e questa è Politica vera.
In un mondo dell’informazione e della comunicazione ormai incapace di registrare gli eventi in maniera oggettiva, rappresentando i fatti e gli avvenimenti senza esserne protagonisti, pro o contro soltanto per schieramento, in aperta contraddizione con una professione che richiede per principio di non essere parte in causa, Andrea Purgatori è tra i pochi ad essere rimasto sempre fedele alla sua professione, senza sbavature.
Con “Atlantide” Andrea Purgatori ha dimostrato ai camerieri dell’informazione schierata (ormai la stragrande maggioranza), ai dinosauri dei talk show preconfezionati, capaci solo di difendere l’indifendibile e di insultarsi l’un l’altro, che un modo diverso, reale e concreto di fare giornalismo è ancora possibile, riuscendo a trattare temi e argomenti del presente e del passato (la nostra storia per illuminare l’attualità), senza tesi precostituite, illustrando semplicemente i fatti e gli eventi senza mai trasformarli in agone politico.
La sua storia umana e professionale dovrebbe servire di esempio per i tanti colleghi camerieri che hanno fatto scempio della deontologia della professione. Ma si sa, se oggi tutti ne elogiano qualità compostezza, domani saranno di nuovo di fronte a una telecamera o un computer totalmente dimentichi di quanto affermato poche ore prima. Grazie Andrea per aver rappresentato e interpretato la professione Giornalistica con la “G” maiuscola!