Andando verso l’Ovest della Bretagna, a pochi km dalla splendida Pointe de l’Arcouest, in soli dieci minuti di traghetto si raggiunge una meravigliosa perla fiorita, l’isola di Brehat, circondata da una cornice di molteplici isolette e scogli che sembrano proteggerla.
Il sole ne illumina le coste di granito rosa e fa risplendere l’acqua del mare.
Due isolette furono unite da un ponte nel XVI secolo, su decisione dell’ingegnere ed architetto militare Sébastien Vauban. La costa Nord è più selvaggia e meno abitata.
Il fenomeno delle maree qui è molto accentuato. A seconda del loro livello tre imbarcaderi accolgono abitanti e turisti per le traversate sui modernissimi traghetti.
352 abitanti permanenti, varie seconde case; in certi giorni durante la bella stagione 5000 turisti giungono sull’isola. L’economia locale oggi dipende al 70% dal turismo.
La popolazione viveva in passato di pesca e agricoltura, i terreni dell’isola sono fertili. Corsari, pescatori di merluzzo sui banchi di Terranova, artisti ed intellettuali hanno vissuto nelle belle case di pietra dell’Isola, circondate da magnifici giardini fioriti. I capitani di lungo corso originari dell’isola portarono dai loro lontani viaggi camelie cinesi, agavi messicane, agapanti dal Capo di Buona Speranza (c’è persino un Conservatorio dell’agapanto sull’isola!)
Passare una giornata a Brehat camminando lungo i sentieri per farne il giro è un vero piacere. Vengono in mente le bellissime parole dello scrittore Erik Orsenna che conosce l’isola sin dall’infanzia e ne sintetizza l’essenza così : Un viaggio a Bréhat è mille viaggi, aprite gli occhi e frenate il passo. La ricompensa è laggiù, in capo alla lentezza.
Tutte le foto sono dell’autrice