Fosche nuvole annebbiano il tramonto
in un cielo opprimente senza pioggia,
coltre grigia di sabbia del Sahara
che s’adagia sui tetti e per le vie
parando a lutto paesi e contrade.
Pianto straziante per l’immane strage
perpetrata dai beffardi artigli
del maligno e bieco sterminatore
di donne, bimbi e uomini ucraini.
Improvviso nel buio che avanza
si fa luce uno spiraglio d’azzurro
che scioglie i volti ad un lieve sorriso
allor ch’ali possenti di rondoni
tanto inattesi quanto bramati
annunciano il ritorno sospirato
dell’avanguardia della Primavera.
Nello spazio solo tre volatili,
inviati in insidiosa avanscoperta,
disegnano ampi cerchi all’imbrunire
prima del rientro al loro nido
donde partirono l’angoscia in cuore.
Sopravvissuti alla strage di giugno
in un giorno d’estate all’orizzonte
si persero verso lontane mete.
Nella lunga marina trasvolata
rividero con gli occhi del pensiero
le migliaia di fratelli stroncati
dal fuoco ardente d’una lunga estate
che mai memoria umana registrò,
devastazione e morte seminando
tra gli animatori dell’atmosfera
limpida e gaia della Primavera.
Solo due giorni dopo i primi arrivi
nei cieli antichi dei progenitori
ecco l’afflusso di piccoli stormi
con garriti di rondini e rondoni
che rallegrano i giochi dei fanciulli
nelle piazze e nei pubblici giardini.
La primavera finalmente esplode
con mille fiori e tiepido calore
animata dalla presenza viva
e sfolgorante dei passeriformi
simbolo prezioso e prediletto
di libertà ed eterno ritorno.
Eppure, mentre il volo poderoso
dei rondoni meditabondo ammiro,
il pensiero liberamente vola
al massacro che Satana ha disposto
contro un popolo forte e generoso
tanto innocente quanto sventurato
per cui invochiamo pace e libertà.