In Normandia a soli 8 km dalle spiagge in cui sbarcarono gli Alleati il 6 giugno 1944, una città deliziosa è stata risparmiata dalle distruzioni della guerra. È Bayeux, nel dipartimento del Calvados. Le truppe inglesi la liberarono il 7 giugno. Oggi passeggiando nel centro storico, rimasto intatto, possiamo ritrovare un po’ dell’atmosfera della vita del passato.
«Così alta nel suo nobile merletto e la cui vetta era illuminata dall’oro antico dell’ultima sua sillaba…» poetiche immagini della città nello sguardo di Marcel Proust…
Percorrendo le verdi campagne che circondano Bayeux l’elegante e raffinata Cattedrale Notre Dame risalta da lontano.
L’edificio millenario ha conosciuto Guglielmo, Duca di Normandia, divenuto Re d’Inghilterra nel 1066. Proprio qui, nella Cattedrale venne esposta per la prima volta, nel 1077, in sua presenza, la celeberrima tela, che non è un arazzo! Benché così da tempo venga denominata (Tapisserie in francese). Come in una pellicola cinematografica il ricamo su tela di lino narra l’epopea di Guglielmo, partito alla conquista dell’eredità inglese promessagli dal cugino Edoardo il Confessore, Re d’Inghilterra. Dettagli vivacissimi la rendono particolarmente interessante, un vero documentario d’epoca, realizzato da mani maschili! Di monaci benedettini inglesi, molto probabilmente nel Kent.
Oggi non è più esposta in Cattedrale, come lo fu per secoli, ha trovato la giusta cornice nell’antico seminario seicentesco a poche centinaia di metri. La pietra dorata di Notre Dame de Bayeux, lavorata come un prezioso merletto, ricorda l’operosa abilità di migliaia di donne che per secoli hanno realizzato delicati capolavori di dentelle de Bayeux, pizzo al tombolo, visibili al MHAB Museo Baron Gérard, e nel Conservatoire de la Dentelle, in una bella ed antica casa a graticcio proprio di fronte alla Cattedrale.
Le strade strette del quartiere e i loro hôtels particuliers, palazzi nobiliari e dell’alta borghesia, si ritrovano nell’atmosfera delle pagine di Honoré de Balzac, venuto qui a trovare l’amata sorella Laure e che ne trasse molti spunti per i futuri romanzi. In tempi più vicini a noi anche il commissario Maigret le ha frequentate per risolvere un’inchiesta particolarmente complicata, nel romanzo «La vecchia signora di Bayeux» assaporando sul percorso qualche bicchierino di Calvados, la celebre acquavite di mele normanna, perché al momento più decisivo il distillato acuminava le sue intuizioni.
Proseguendo il cammino si giunge poi al bel quartiere attraversato dal fiume Aure, punteggiato da mulini e antichi lavatoi. Una gradevole passeggiata di 4 km che attraversa Bayeux da sud a nord, e permette di raggiungere il pittoresco borgo di Vaux-sur-Aure. Ideale per gli appassionati di natura e fotografia, offre tanti scorci panoramici sulla Cattedrale ed altri monumenti.
La visita di Bayeux può terminare per gli appassionati di gastronomia e specialità locali, con una degustazione di rillettes * di cochon de Bayeux, antica razza locale di un maiale dal sapore eccezionale, da mangiare con fette di pane casareccio tostato, accompagnate da un bicchiere di sidro locale.
*(carne cotta nel grasso, simile ad un paté)