Quasi cinquant’anni fa, nel ’72 a Stoccolma le Nazioni Unite (UN) promulgarono la Dichiarazione sull’Ambiente che, per la prima volta in modo organico, affrontava le problematiche che il rapido sviluppo realizzato nei paesi più avanzati stava generando sulle condizioni dell’ambiente del nostro pianeta. Seguirono poi altri importanti documenti, ricordiamo in particolare il Rapporto Brundtland del ’83 lanciato dalla Commissione Mondiale su Ambiente e Sviluppo e l’importante meeting mondiale a Rio de Janeiro del ’92 da cui emerse l’Agenda 21. Si iniziò a parlare dello sviluppo sostenibile e degli impegni da intraprendere per salvaguardare l’ambiente. Erano temi importanti, ma non condizionavano, se non raramente, né il dibattito politico, né la vita quotidiana dei cittadini.
A fine 2015 a New York, 174 paesi firmarono l’accordo promosso dalle UN e denominato “Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” ed hanno iniziato ad adottarlo all’interno dei propri sistemi legali nazionali. L’anno successivo il documento fu integralmente adottato dall’Unione Europea ed i suoi Paesi si impegnarono ad agire secondo le indicazioni operative previste da tale documento.
L’Agenda 2030 è articolata in 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) da raggiungere entro il 2030; essi rappresentano un evento storico dal punto di vista delle prospettive per l’umanità, perché indicano quanto è necessario fare per fermare il degrado del pianeta ed assicurare una prosperità sostenibile ai cittadini ed ai Paesi nel prossimo futuro.
1. L’Agenda 2030 supera l’idea che la sostenibilità sia solo una questione ambientale e afferma una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo: ambientale, economica e sociale. Emerge un giudizio chiaro sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo.
2. Ogni Paese che aderisce all’Agenda 2030, deve impegnarsi nella definizione di una propria strategia di sviluppo sostenibile che permetta il raggiungimento dei relativi obiettivi con il coinvolgimento di tutte le componenti del sistema sociale e produttivo nazionale.
3. Il processo di cambiamento del modello di sviluppo sarà monitorato attraverso un sistema complesso basato su 17 obiettivi, 169 target e oltre 200 indicatori. Ogni paese sarà valutato rispetto a questi parametri periodicamente dalle UN e dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale.
Quando leggemmo e studiammo il documento, ci rendemmo conto che davvero era stato compiuto un cambiamento epocale di paradigma che influenzerà la vita quotidiana di ciascun cittadino ed avrà effetti positivi, se le indicazioni saranno seguite, per il futuro delle prossime generazioni e del pianeta. Con i colleghi con cui dibattemmo su questi argomenti, ci convincemmo che era nostro dovere cercare di contribuire ai principi di Agenda 2030 con le nostre competenze ed il nostro impegno. Nel mio istituto del CNR (Istituto dei Sistemi Biologici) avevamo, proprio all’inizio del 2016, proposto un progetto incentrato sulla sostenibilità ambientale e rivolto ai docenti della formazione professionale (VET in inglese, IFP in italiano) dal titolo EN VET (Environment in the VET system: a powerful tool for the future – L’Ambiente nel sistema IFP: un poderoso strumento per il futuro). Il progetto fu finanziato dal Programma Europeo Erasmus Plus ed iniziò alla fine dell’anno; subito decidemmo, d’accordo con i partner, di realizzare prodotti didattici collegati ad alcuni degli obiettivi di Agenda 2030.
In questo modo abbiamo potuto contribuire anche al SDG 4 “Garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti” dell’Agenda 2030, tanto più che molti obiettivi e indicatori legati all’istruzione sono contenuti all’interno di altri Obiettivi di sviluppo sostenibile. Abbiamo, in corso d’opera avuto un’autorevole conferma della nostra intuizione dall’importante documento realizzato nel 2017 dall’UNESCO “Educazione agli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile – Obiettivi di apprendimento” in cui per l’istruzione dice: “… richiede una pedagogia trasformazionale, orientata all’azione, che supporti un apprendimento autogestito, la partecipazione e la collaborazione, un approccio alla soluzione dei problemi, l’inter- e la trans-disciplinarietà e il collegamento dell’apprendimento formale con quello informale. Solo tali approcci pedagogici rendono possibile lo sviluppo delle competenze chiave necessarie alla promozione dello sviluppo sostenibile.”.
Il progetto EN VET è stato realizzato da una partnership composta da 6 soggetti, provenienti da 5 paesi: 2 IT – ISB-CNR, coordinatore e l’Istituto Piaget Diaz; DK -CLEAN-; ES – Fundacion de las Universidad Salamanca-; LT -Scientific and Technological Park Kaunas-; UK -TIME Associated-. Tutte organizzazioni con esperienza nel settore della formazione e dell’ambiente e con forti legami con gli stakeholder del settore produttivo e sociale nei reciproci contesti di riferimento. Il progetto si è concluso con un convegno finale presso il Liceo “A. Righi” nel dicembre ’18 ed è stato considerato dal Programma Erasmus Plus una buona pratica a livello europeo.
Nel sito del progetto (indirizzo in bibliografia) si possono trovare i vari prodotti, in gran parte realizzati nelle cinque lingue della partnership (IT, DK, EN, ES, LT), che sono consistiti in:
1) un Rapporto comparativo sull’approccio alla Sostenibilità ambientale nelle nazioni coinvolte, 5 rapporti paese e 12 casi studio;
2) 3 moduli didattici introduttivi, arricchiti da sub-moduli collegati ad Agenda 2030 del NU;
3) 6 moduli didattici di approfondimento;
4) una proficua attività di testing dei moduli;
5) il Libro EN VET con le linee guida e la valorizzazione dei prodotti.
Ciascuno dei 9 moduli è articolato in tre sezioni (manuale per organizzare la docenza; presentazione con slide e questionario di apprendimento finale); essi riguardano: Risorse naturali rinnovabili e non rinnovabili; Capacità di carico umano della terra; Gestione efficiente delle risorse nell’UE; Economia circolare; La risorsa acqua; basse emissioni di carbonio nella produzione di cemento; Gestione sostenibile dei rifiuti; Produzione tessile sostenibile; Edifici ad efficienza energetica. I docenti, utilizzando gli strumenti EN VET potranno aumentare le proprie conoscenze su argomenti strategici per l’umanità e trasferirle ai loro studenti, eventualmente modificandoli in funzione dei fabbisogni didattici e della contingenza. I moduli sono offerti gratuitamente sul sito del progetto e si sono dimostrati utili anche per aggiornare adulti interessati al tema durante la ricca fase di test svolta in tutti i cinque Paesi coinvolti.
Nel 2017, su richiesta dei dirigenti di ERFAP Lazio, organizzazione no profit nell’ambito della formazione, ho progettato un nuovo progetto questa volta direttamente riferito ad Agenda 2030. La proposta fu approvata dall’Agenzia Nazionale e finanziata dal Programma Erasmus Plus. Questo nuovo progetto si chiamava “SUstainable DEvelopment GOals in the Schools” (Gli Obiettivi dello Sviluppo sostenibile per le scuole). L’acronimo SUDEGO fu scelto per una voluta assonanza con il Sudoku, un gioco logico inventato nel Settecento da Eulero, famoso fisico e matematico svizzero, recentemente diventato popolare in Giappone e nel mondo.
Il progetto SUDEGO è stato realizzato da una partnership composta da 7 organizzazioni, provenienti da 5 paesi: 3 IT – ERFAP Lazio, coordinatore, ASviS ed il Liceo “A. Righi”; BG – Camera di Commercio e Industria di Dobrich-; ES – Barcelona Education Consortium-; FI – Divisione Istruzione del Comune di Turku; UK –GEMS NI_. Il progetto si è concluso con un convegno finale presso la Scuola “M. Buonarroti” nel gennaio ’20 ripreso anche dalla stampa locale ed è stato anch’esso considerato dal Programma Erasmus Plus una buona pratica a livello europeo, ottenendo un punteggio pari a 97/100 nella valutazione finale.
Fin dalla stesura della proposta, tenendo conto degli interessi della comunità scolastica di riferimento e della potenziale ricevibilità dei prodotti che avremmo realizzato fu deciso che SUDEGO si sarebbe concentrato su questi cinque goal dell’Agenda 2030:
SDG 3 – Salute;
SDG 5 – Parità di genere;
SDG 7 – Energia pulita e accessibile;
SDG 12 – Produzione e Consumo sostenibili;
SDG 15 – Vita sulla terra.
L’obiettivo centrale del progetto è consistito nel produrre un set di dieci Moduli Didattici indirizzati alle scuole secondarie di I e II grado sui 5 SDG scelti; i primi cinque a carattere introduttivo e rivolti a docenti e studenti delle scuole di I grado, gli altri cinque moduli rivolti alle scuole secondarie di II grado. Ovviamente, anche per questo progetto, si è ampiamente corrisposto alle indicazioni del SDG 4, come specificato in precedenza.
Nel sito del progetto SUDEGO (indirizzo in bibliografia) si possono trovare i vari prodotti del progetto, in gran parte realizzati nelle sei lingue della partnership (IT, BG, EN, ES, FI e Catalano) che sono consistiti in:
1) un Rapporto comparativo sull’implementazione dell’applicazione delle indicazioni di Agenda 2030 nelle nazioni coinvolte, poi aggiornato a fine 2019;
2) 5 moduli didattici introduttivi sui 5 SDG prescelti;
3) 5 moduli didattici di approfondimento per gli stessi 5 SDG;
4) il Libro SUDEGO con le linee guida, i rapporti di test, alcuni risultati di gruppi di studio organizzati in alcune scuole collegate al progetto e la valorizzazione dei prodotti.
I moduli e gli altri prodotti dei due progetti illustrati sono fruibili gratuitamente sui rispettivi siti web. I docenti interessati possono richiederne le versioni modificabili ai coordinatori (indirizzi riportati nei web site). Ciascun modulo non è esaustivo; l’intenzione è stata quella di offrire materiale aggiornato (almeno alla data di conclusione di ciascun progetto) ed utile per stimolare l’interesse degli studenti. Saranno i docenti a decidere liberamente come utilizzare questo materiale: in toto o in parte; aggiungendo altre informazioni (p.es. emergenze locali, novità legali, nuovi sviluppi); collegandolo ad altri strumenti (video accattivanti, giochi di ruolo, tematiche di ricerca) o suggerendo agli studenti specifiche tematiche su cui effettuare ricerche di gruppo o individuali.
L’appuntamento importante per ciascun cittadino e ciascun Paese è quello di mettere in pratica gradualmente le indicazioni di Agenda 2030. La comunità scolastica potrà fare moltissimo in questo ambito, sia diffondendo le informazioni al proprio interno, sia sollecitando un atteggiamento responsabile e proattivo degli studenti, sia, ancora, coinvolgendo, per quanto possibile, le famiglie. Siamo sicuri che il materiale realizzato dai progetti EN VET e SUDEGO, supportati dal Programma Europeo Erasmus Plus, potranno essere di grande interesse sia alla comunità scolastica, sia ai singoli cittadini. È intenzione di TUTTI 2030 utilizzare parte di questo materiale in prossime iniziative ed invitiamo tutti i lettori a visionare i siti web e ad utilizzare liberamente quanto ritengono di loro interesse.